il 5 giugno è la Giornata mondiale dell’Ambiente. Italia scende al 41esimo posto nella classifica dei Paesi più felici. Per gli italiani la salute conta più di ogni altra cosa.
“Non si può vivere in prosperità, né essere felici, in un Pianeta malato: la nostra salute, dipende anche da quella del Pianeta. Ma per fare ciò serve un cambiamento da parte di ognuno di noi. Perché siamo noi la specie a rischio di estinzione”.
È quanto afferma il Wwf Italia alla vigilia del 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente.
Non si può essere sani in un ambiente malato: Italia scende al 41esimo posto nella classifica dei Paesi più felici. Per gli italiani la salute conta più di ogni altra cosa.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di tentare? Questa è la famosa domanda che nel secolo scorso si era posto Van Gogh. Anche oggi come allora, rimane vero che una quotidianità vissuta come un sistema accettato è il primo passo verso un futuro che non sarà come vogliamo.
Ma il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’ambiente, tanti alzano la mano per ricordare che, pur non potendo far tornare indietro il tempo, possiamo ancora far rivivere le foreste, ravvivare le fonti d’acqua, riportare la fertilità nei suoli sfruttati, cercare di stabilizzare il clima.
Wwf. i limiti Terra
“Sappiamo non solo che la Terra ha dei confini che non devono essere superati, ma anche che dal 2015 almeno sei lo sono già stati: il cambiamento climatico, l’integrità della biosfera (perdita di biodiversità), il cambiamento d’uso del suolo, i flussi biogeochimici e – più recentemente nel 2022 – l’umanità ha superato il confine planetario relativo alle entità inquinanti, inclusa la plastica, a minaccia degli ecosistemi marini e terrestri. Nel 2023, è stata la volta dell’utilizzo di acqua dolce. Questo preoccupante trend non si sta fermando perché è alimentato dai nostri attuali modelli frenetici di sviluppo e di consumo” – evidenzia il Wwf.
Inoltre “non solo ci ammaliamo di più, siamo anche meno felici”. “Nel ranking stilato dal World Happiness Report quest’anno, l’Italia continua a perdere posizioni (ben 8 dall’anno scorso in cui eravamo al 33° posto!), attestandosi al 41esimo posto nella graduatoria generale”, rileva il Wwf che con la campagna Our Future, rilancia l’appello: “è fondamentale comprendere la complessità e l’importanza dell’interconnessione tra sostenibilità e felicità delle persone. È indispensabile imparare a vivere entro i limiti del Pianetadettati dalla disponibilità delle risorse e dalla capacità degli ecosistemi di sostenere la vita”.
A conferma dell’allarme lanciato dal WWF, “non può esserci salute in un ambiente malato”, la ricerca sottolinea che oltre a investire in campo sanitario e di salute mentale, le istituzioni dovranno creare condizioni socio-ambientali che incoraggino cittadine e cittadini a adottare stili di vita salutari, perseguendo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, anche per assicurare il benessere delle future generazioni.
“Vivere felici entro i limiti non è solo una questione di ridistribuzione delle risorse, ma anche di riduzione dei consumi complessivi e di trasformazione dei sistemi di approvvigionamento. È necessario limitare le attività dannose, e intraprendere azioni che ci consentano di rimanere all’interno di questi confini, perché quando grandi cambiamenti diventano irreversibili, poi non si possono più evitare – afferma Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia -. Sono molti i benefici di uno stile di vita sostenibile, a partire dal benessere personale, con una migliore qualità della vita, una dieta più sana, meno stress e più tempo per attività all’aperto e in famiglia; un risparmio economico che deriva da eliminare gli eccessi e ridurre gli sprechi.”
Photo Credit: Depositphotos.