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Violenza sulle donne: la giornata per dire “basta”

Violenza sulle donne: la giornata per dire “basta”
Foto Pixabay

Una spinta, uno schiaffo, essere controllata , minacciata e attaccata verbalmente dal proprio compagno, non avere autonomia economica, questi alcuni esempi di violenza sulle donne e dei diritti umani.

Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha deciso di istituire il 25 novembre ricorrenza della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, tramite la risoluzione numero 54/134.

Una data scelta come giorno in cui celebrare iniziative a sostegno delle donne, sempre più vittime di molestie, violenze e aggressioni tra le mura domestiche, affinché le donne stesse possano acquisire consapevolezza di se stesse e soprattutto rendersi conto di chi sinp gli uomini che esercitano tale violenza.

Violenza sulle donne, il 25 novembre perchè?

Ma perché proprio il 25 novembre ? La scelta è stata fatta per un motivo ben preciso, infatti nel 1960 proprio il 25 novembre furono uccise le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana.

Il caso delle tre sorelle Mirabel, fu sentito fortemente dall’opinione pubblica.  Le donne erano impegnate contro il regime di Rafael Leónidas Trujillo, delle rivoluzionarie conosciute anche con il nome “Mariposas”, farfalle in cerca di libertà.

Il 25 novembre del 1960  le donne furono aggredite mentre si recavano a trovare i loro mariti in carcere e uccise dopo essere state torturate e stuprate brutalmente. La quarta sorella, unica sopravvissuta, dedicò la sua vita al ricordo delle tre donne pubblicando un libro in loro: Vivas in su jardin.

Una donna su tre dai 15 anni in su, mediamente In Italia e nel mondo subisce violenza. I dati dimostrano che nel 38% dei casi di omicidi di donne, il responsabile è, ancora una volta, il partner

Le scarpe rosse sono il simbolo di questa giornata. Elina Chauvet il 27 luglio del 2012 le utilizzò per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, in ricordo delle centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez.

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Foto: Pixabay

Germana Ferrante

Giornalista, Caporedattrice e responsabile della comunicazione per Green Planet News. Ha lavorato per molti anni nel mondo editoriale presso la A. Manzoni & C. S.p.a., storica concessionaria di pubblicità del Gruppo Editoriale L’Espresso. Svolge la professione di giornalista sulle tematiche ambientali e della sostenibilità online, settori che negli ultimi anni hanno avuto una crescita tale da acquisire importanza primaria. Tra le varie passioni ci sono la fotografia, i viaggi alla scoperta delle varie culture del mondo, gli animali pelosetti, la lettura e la cucina di cui intende portare avanti la tradizione con un pizzico di innovazione sul suo sito personale Mind Cucina e Gusto (www.mindcucinaegusto.com). g.ferrante@greenplanetnews.it.
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