Laura David, guida turistica professionista esperta e archeologa. In questa intervista racconta il suo lavoro e tutte le aspettative di un settore, quello del turismo, che deve necessariamente risollevarsi al più presto per mettere in moto di nuovo il nostro paese
Il settore del turismo è stato messo a dura prova dalla pandemia. Lavoratori colti e appassionati come le Guide turistiche già da prima del covid hanno dovuto confrontarsi con una realtà di settore dove è continuamente necessario reinventarsi, studiare e capire come interagire con i continui “mutamenti” del mondo e di ciò che le persone richiedono.
Abbiamo provato a capirne di più con Laura David, guida esperta, archeologa classica e topografa antica, che organizza dei bellissimi tour in giro per Roma. Basta guardare alla sua pagina Facebook Viaggi nella storia di Laura D. per rendersi conto dei percorsi particolarmente coinvolgenti che organizza e di quanta passione e amore infonda nel suo lavoro. Che tradotto, significa un bene prezioso per una città complessa come Roma e per chi ha la fortuna di attraversarla in compagnia di una delle sue visite guidate. Ecco l’intervista ad una professionista che ama Roma e il suo lavoro.
Laura, come si svolge la sua attività?
Ho iniziato la mia carriera come archeologa classica e topografa antica. Dopo aver lavorato in scavi archeologici come quello della coenatio rotunda, la sala da pranzo girevole dell’imperatore Nerone sul Palatino, mi sono concentrata sul lavoro da guida turistica.
Prima di proporre un nuovo tour, scelgo un percorso e comincia la fase di studio e approfondimento, accompagnata a dei sopralluoghi, fondamentali per preparare l’itinerario che seguirò quando condurrò la visita guidata. A questo punto, propongo le visite sulla mia pagina facebook Viaggi nella Storia di Laura D. e sul mio profilo instagram @lauraguidaturistica.
Ogni mese invio alle persone iscritte alla mia newsletter il calendario delle visite guidate in programma con indicati tutti i dettagli: percorso, durata, costi e modalità di prenotazione. Purtroppo, in quest’ultimo anno e mezzo mi sono dovuta adeguare: tra aumento di contagi, restrizioni e chiusure, niente era certo di settimana in settimana, così ho preparato eventi settimanali o bisettimanali e anche così facendo, mi è capitato comunque di dover annullare interi eventi dall’oggi al domani.
Non smetto mai di aggiornarmi e studiare per trovare nuovi angoli di Roma da scoprire e riscoprire ma anche nuovi aspetti dei luoghi più conosciuti che possono svelare nuovi strati di storia. Quando arriva il giorno della visita guidata, è come se salissi su un “palcoscenico” e ogni volta mi lascio trasportare dalla passione che ho per questa città immortale a cui presto la mia voce per farsi raccontare.
La soddisfazione più grande è ricevere i complimenti di chi in questa città c’è nato e cresciuto. Quando un romano mi dice che, dopo le mie visite, vede la sua città con occhi nuovi, un po’ come avesse scoperto o riscoperto un amore, allora ho raggiunto il mio scopo. È proprio questo il mio obiettivo: fornire degli “occhiali speciali” tramite cui, da quel momento in poi, riuscire a vedere la meraviglia immortale di questa città, una meraviglia che va ben al di là dell’imponenza dei suoi monumenti.
Non riesco e non ho mai voluto imparare le visite a memoria. Ogni mia visita è diversa dall’altra perché con le persone nascono dinamiche diverse e sorgono domande e curiosità nuove in base all’interesse di chi ha scelto di fare questo viaggio con me. Anche i monumenti visti e rivisti possono essere riscoperti sotto una nuova luce, se si ha la curiosità di andare più a fondo. Le faccio un esempio: tutti sanno che la Barcaccia in piazza di Spagna è stata realizzata da Pietro Bernini con l’aiuto del figlio Gian Lorenzo, ma dietro a questo monumento c’è un accadimento storico che ha portato l’artista a pensarla proprio in quelle forme che vediamo oggi. Ogni angolo di Roma nasconde una storia, la nostra storia, e aspetta solo di essere raccontata.
Guide turistiche: un anno difficile. Ci racconti come è andata e come sta procedendo la “ripresa”
Ricordo ancora il momento in cui ho scoperto del lockdown. Stavo andando a fare una visita guidata, l’8 marzo mattina del 2020, quando mi arriva il messaggio di una collega che mi avvisava della chiusura. Ho chiamato il Comune di Roma per avere conferma: il Dpcm imponeva la sospensione delle attività non essenziali. È stato un trauma e uno shock.
Ci siamo visti privati di una libertà che davamo per scontata. Dal punto di vista lavorativo, sono evaporati i guadagni di quei mesi che per la categoria rappresentano l’alta stagione. Io ho continuato a condividere sui miei profili foto e curiosità della nostra meravigliosa città, sperando che tutto questo passasse al più presto. È stata un’emozione fortissima tornare per le strade a fine maggio e ritrovarmi davanti al mio adorato Colosseo.
Ho ricominciato a proporre pian piano passeggiate all’aria aperta per visitare le piazze e le fontane di Roma, i Fori Imperiali o per scoprire la storia dell’Isola Tiberina e del ghetto ebraico; ho organizzato visite notturne per far conoscere le leggende di noti fantasmi che infestano ancora Roma, ho proposto dei tour per raccontare delle opere di Caravaggio a Roma e, con mia grande gioia, ho visto che la gente aveva voglia quanto me di tornare a vivere questa città. Purtroppo poi per l’incoscienza della gente, siamo arrivati a una seconda chiusura e la situazione si è fatta ancora più difficile.
I musei e i siti archeologici sono rimasti chiusi per mesi, il Lazio era zona arancione, per cui in quel periodo non ho potuto accettare le prenotazioni di clienti che vivevano fuori dalla città di Roma. C’è stato un calo di lavoro notevole e con l’arrivo della primavera, nonostante le riaperture, in pochi si sono spostati da altre regioni per venire a Roma, mentre i romani hanno preferito andare al mare.
Quali gli itinerari principali che organizza?
Organizzo vari tipi di tour: c’è il classico giro che comprende il Foro Romano, il Palatino e il Colosseo nel cuore della Roma antica, ma propongo anche altri siti archeologici come i Fori Imperiali, le terme di Caracalla, o il Pantheon. Anche la Roma sotterranea è meravigliosa, con la basilica di San Clemente e lo stadio di Domiziano. Si può pensare a un percorso alla scoperta della Roma cristiana, iniziando dalla basilica di San Pietro per poi passare per altre importanti basiliche e chiese della capitale.
La bellezza dei Musei Vaticani è irrinunciabile: le stanze di Raffaello e la Cappella Sistina mi lasciano ogni volta senza fiato, dopo tutti questi anni. Un itinerario a cui tengo particolarmente è quello che va dall’Isola Tiberina al Ghetto Ebraico, in un viaggio nel tempo che va dall’antica Roma fino a quel terribile 16 ottobre del 1943 in cui il ghetto venne rastrellato dai tedeschi per condurre gli ebrei ad Auschwitz. Poi ci sono quei quartieri di Roma che hanno un’atmosfera unica come la Garbatella o il Coppedè.
Infine, nei dintorni di Roma si può passare una bellissima giornata a Ostia Antica, rivivendo quella che era la quotidianità di un cittadino di quell’epoca. A Tivoli vale la pena visitare l’imperatore Adriano nella sua villa Adriana, senza dimenticare la straordinaria Villa d’Este. Comunque organizzo continuamente nuovi tour, anche personalizzati in base alle curiosità e alle esigenze di ogni singolo gruppo. Roma ha infinite storie e meraviglie da scoprire.
Cosa serve di più all’Italia per ripartire e in particolare al vostro settore, quello delle Guide turistiche, per fare in modo che possa trovare più “linfa” vitale?
Credo che il nostro settore sia tanto pubblicizzato quanto sottovalutato. La maggior parte delle guide sono professionisti, archeologi e storici dell’arte che svolgono il proprio lavoro con dedizione e serietà.
La nostra categoria non è affatto tutelata, a parte un elenco della regione Lazio, siamo circondati da abusivi che lavorano indisturbati senza che venga fatto alcun controllo. Tutti pensano di poter far la guida, basta aprire un libro, dire qualche data, chi ha realizzato il monumento e il lavoro è fatto. Ma le cose non stanno così. Dietro c’è un lavoro continuo di studio e approfondimento. Per fortuna i turisti stanno diventando sempre più esigenti e si rendono conto quando hanno davanti un professionista o meno.
Abolito il cashback, trova giusta la scelta e dove secondo lei andrebbero più riposizionati quei soldi?
Credo si debba educare le persone a pagare le tasse dimostrando effettivamente che con quei soldi si fanno lavori concreti e utili per l’intera comunità. Mi verrebbe da dirle che i soldi dei cittadini dovrebbero essere utilizzati per ciò che si dà per scontato, come le strade, i mezzi pubblici, il nostro patrimonio artistico, le scuole, la sanità. Potrà sembrare retorica spicciola, ma è un principio a cui credo fermamente.
Perché ha deciso di fare la Guida turistica, non aveva paura di un “precariato” militante?
L’amore per la città eterna è una costante della mia vita. Se alla domanda “cosa vorresti fare da grande”, alcuni dicono di voler diventare un’astronauta, io ho sempre saputo di voler fare l’archeologa, o la maestra.
Poi ho scoperto la professione della guida turistica che corrispondeva un po’ al mio sogno cioè dedicare la mia vita a riportare alla luce il passato facendolo rivivere, raccontandone la trama e l’intreccio, calandomi in quell’atmosfera, portando con me chiunque abbia voglia di seguirmi.
In una città come Roma dove passato e presente convivono, ogni visita può trasformarsi improvvisamente in un viaggio nel tempo. Vivere all’aria aperta, in qualsiasi condizione ambientale, a contatto con la storia, è la mia carica quotidiana, l’energia di cui ho bisogno. Ogni volta che faccio rivivere il passato raccontandolo, mi lascio trasportare in una realtà parallela, in un vero e proprio viaggio nel tempo.
Quando ho preso il patentino per diventare Guida turistica autorizzata di Roma e dintorni, ho semplicemente seguito la mia passione e, nonostante la precarietà di questa professione, mi sveglio felice ogni giorno di quello che faccio perché lo studio continuo e lo scambio di energie con le persone soddisfatte che mi seguono sono un arricchimento personale che mi ripaga di qualsiasi momento difficile.
Quali sono i principali “partecipanti” ai suoi tour?
Di solito lavoro con clienti che provengono da ogni parte d’Italia, dai grandi gruppi ai semplici privati come coppie o famiglie che desiderano visitare Roma con un “Virgilio” tutto per loro. In quest’ultimo anno e mezzo però, a causa delle restrizioni che hanno impedito lo spostamento tra regioni, si è prenotato alle mie visite soprattutto chi è nato e cresciuto a Roma.
Come le dicevo prima, potrà sembrare strano, ma credo proprio che il lockdown abbia fatto capire a tutti i romani quale immenso tesoro rappresenti questa città. Nella maggior parte dei casi, resto in contatto con i miei clienti, proprio perché viviamo insieme un’esperienza sincera e unica, che spesso getta le basi per dei legami speciali e, talvolta, delle amicizie profonde.
Prima lavoravo anche con le scuole e spero presto di poter riprendere i Viaggi nella Storia anche con loro. È stimolante lavorare con i bambini e vedere nei loro occhi la luce dell’entusiasmo quando riesci a coinvolgerli. È impagabile sentirsi prendere per mano mentre ti dicono “avrei voluto avere una maestra come te”, ricevere fiorellini e disegni di ringraziamento dopo giornate passate insieme.
La sua pagina Facebook, Viaggi nella storia di Laura D., ha numeri importanti, oltre 20 mila followers. Come ha fatto a raggiungere questo risultato?
Sono anni che curo la mia pagina facebook, il mio obiettivo era far conoscere la bellezza di Roma attraverso contenuti di qualità. Il nome “Viaggi nella storia di Laura D.” è nato grazie al feedback dei miei clienti che continuavano a dirmi che le mie visite guidate erano come dei veri e propri viaggi nel tempo e nella storia.
All’inizio è stato difficile farsi conoscere, ma grazie al passaparola di clienti soddisfatti e alla costanza con cui ho arricchito questo spazio virtuale, sono arrivati i risultati.
Viaggi nella storia di Laura e di Roma: di cosa ha più bisogno questa città e come è cambiata da quando lei ha iniziato la sua attività?
Di più amore e cura, di pulizia e organizzazione. Roma vive e splende per il suo passato. Purtroppo i problemi che la caratterizzano sono sempre gli stessi e anzi con il passare del tempo sono peggiorati, penso ad esempio allo stato dei mezzi pubblici. La città è grande e ha bisogno di collegamenti migliori e maggiori, soprattutto per i cittadini che si spostano per la metropoli, ma anche per chi viene da fuori a conoscere la grande storia classica. Con i giusti investimenti, Roma sarebbe ancor più valorizzata e più piacevole da vivere in ogni suo aspetto.
Qualche curiosità e aneddoto particolare da raccontare
È dal 2012 che faccio questo lavoro a tempo pieno, tra poco saranno dieci anni. All’inizio c’è stata la gavetta, un periodo in cui ho preso sempre più consapevolezza di me stessa e delle mie capacità, anche grazie ai feedback delle persone che mi sceglievano come guida.
Roma è una città imprevedibile e ne ho collezionati di aneddoti assurdi nel corso degli anni. Ricordo una volta in cui sono stata ingaggiata da una coppia di sposi per intrattenere gli ospiti con un tour in pullman di un’ora mentre loro terminavano di fare le foto dopo la cerimonia. Peccato che siamo stati bloccati dalla processione della Madonna de Noantri e dalle strade chiuse a causa di un concerto. Passammo gran parte del tempo bloccati nel traffico, costretti a ridurre al minimo le tappe del tour in programma.
Oppure, una delle visite guidate a cui sono più affezionata è la notturna “Spettri e anime inquiete nel cuore e nella notte di Roma” (ovviamente fino a che non è scattato il coprifuoco) e ho ricevuto spesso telefonate di clienti che mi chiedevano se davvero avremmo incontrato degli spiriti nel corso della visita. Una sera si presentarono delle persone con uno strumento che rilevava campi magnetici e, secondo loro, delle presenze ultraterrene mi stavano camminando a fianco mentre stavo spiegando.
Comunque, di tutta la gente che ho conosciuto grazie a questo lavoro, credo che un incontro in particolare abbia cambiato per sempre la mia vita: una sera, tra le persone che si erano prenotate per un mio tour ai Fori Imperiali, si presentò un ragazzo che mi colpì per la splendida recensione che mi lasciò. A distanza di qualche settimana partecipò a una seconda visita e da quel momento è nata una bellissima amicizia. Quell’amico, dopo un anno, è diventato il mio ragazzo e oggi stiamo aspettando il nostro primo figlio insieme. Roma mi ha fatto un ennesimo regalo. Mi prenderò qualche mese di pausa per prendermi cura di questo nuovo amore.
Come possiamo partecipare ai suoi “viaggi nella storia” e come ha tenuto “viva” la fiamma di questa bella attività nel periodo di Lockdown
Per partecipare ai miei “Viaggi” si può andare sulla pagina facebook “Viaggi nella Storia di Laura D.” dove si possono trovare tutti gli eventi. È possibile contattarmi anche via mail su: lauradavid.guida@gmail.com, tramite cellulare +393713077005 o su Instagram @lauraguidaturistica. In molti casi le persone che mi scrivono mi lasciano la mail e li inserisco nella newsletter.
Durante il periodo di Lockdown ho lavorato molto ai miei profili social. L’obiettivo era avvicinare le persone alla bellezza dell’arte e della storia di Roma pubblicando contenuti di qualità, ma ho condiviso con i miei followers anche le mie emozioni e le mie speranze.
In quel periodo in cui sono dovuta rimanere a casa, lontana dai musei, dalle strade e dai monumenti, mi sono sempre immaginata che Roma fosse lì in attesa di essere di nuovo “abbracciata; un tesoro a cielo aperto, capace di emozionare in modi diversi ancora oggi dopo secoli. Le persone hanno riscoperto il piacere di una passeggiata tra le bellezze della città, nonostante distanziamenti e mascherine.
Come concludere questa piacevole “chiacchierata”?
Tutte le volte che riesco a far vivere a chi mi ascolta l’esperienza di un viaggio nel tempo, che sia all’epoca dei gladiatori, del Rinascimento o della seconda guerra mondiale, sono felice perché significa che sono riuscita a trasmettere esattamente quello che ho dentro, vuol dire che sono entrata in sintonia con le persone che ho davanti. Molti miei clienti affezionati ormai sono diventati dei veri e propri amici, tanto che spesso durante i miei tour mi sento circondata da una grande famiglia che neanche mi sembra di stare lavorando.
Ho sempre amato l’archeologia e la storia, un amore trasmesso dal mio papà. Quando ero piccola non vedevo l’ora che tornasse a casa dal lavoro per fare storia insieme. Ricordo ancora come gli si illuminavano gli occhi quando mi raccontava di Romolo e Remo, Orazio Coclite e Muzio Scevola. Da bambina quello era il momento più bello di tutta la giornata. È proprio questo tipo di emozione che spero di trasmettere a chi mi segue in ogni mia visita e in parte anche quando condivido aneddoti, foto e approfondimenti sui social: vorrei regalare un appuntamento speciale con la storia, un modo per nutrirsi di bellezza, sentirsi per un po’ immersi in un altro mondo, proprio come faceva mio padre con me.
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