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Vertical farming e Planet Farms, possibili risposte a clima e siccità

Vertical farming e Planet Farms, possibili risposte a clima e siccità
Vertical farming e Planet Farms, possibili risposte a clima e siccità

Coltivazioni resistenti agli stress e ai cambiamenti climatici, “locali” e senza farmaci. La storia di Planet Farms, start-up innovativa nata dall’idea di due giovani milanesi

Al 2030 potremmo trovarci di fronte alle emergenze siccità e desertificazione di molti territori. Riscaldamento globale e consumi senza controllo potrebbero creare un “cerchio rosso” in diverse zone del mondo. C’è poi l’’incremento della popolazione mondiale che al 2050 arricchirà ulteriormente uno scenario complesso con richieste di acqua e cibo. In questo scenario alla “Blade Runner”, una prospettiva che impatta interi comparti produttivi e la vita di tutti, il vertical farming può significare una soluzione concreta per la produzione di cibo in un processo il più naturale possibile.

Planet Farms, la storia

Ecco il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Planet Farms, azienda leader nel vertical farming in Europa. Quella di Planet Farms è una storia di amicizia e di innovazione. Luca Travaglini e Daniele Benatoff, milanesi d’origine, intraprendono percorsi differenti, per poi ritrovarsi in un momento cruciale della loro vita. Luca aveva costruito la sua carriera sviluppando una grande esperienza nei processi e nella tecnologia di produzione alimentare, ma dopo un importante problema di salute, ha cambiato radicalmente la sua vita per concentrarsi sull’impatto che il cibo ha sul benessere.

Daniele aveva intrapreso una carriera nel mondo della finanza a Londra, arrivando ad analizzare e ad investire in alcune delle più grandi aziende del mondo. Ma era pronto a dare una svolta alla sua carriera e alla sua vita: voleva costruire un business guidato da uno scopo più grande, sostenibile e, soprattutto, entusiasmante. Planet Farms è nata dalla loro passione condivisa e dalla missione di rivoluzionare l’agricoltura tradizionale.

Unione tra tecnologia e tradizione

Planet Farms abbina tecnologia e tradizione agronomica italiana per dare una risposta al bisogno di prodotti agricoli di qualità, a basso impatto ambientale, disponibili tutto l’anno e alla portata di tutti. Nello stabilimento Planet Farms di Cavenago, alle porte di Milano, con una superficie netta di coltivazione di 10.000 metri quadri dedicata alla produzione di verdure in foglia ed erbe aromatiche, entra un seme ed esce un prodotto finito, grazie a un sistema di produzione che esclude quegli shock climatici improvvisi capaci di compromettere il regolare approvvigionamento alimentare e le qualità del prodotto.

Planet Farms non sostituisce coi suoi processi produttivi l’agricoltura tradizionale ma la affianca e la integra. Grazie al progetto di ricerca e sviluppo, che è stato il punto di partenza per la creazione dell’azienda stessa e ancora oggi è la sua guida di punta, Planet Farms studia le piante in modo approfondito durante tutta la fase di crescita, per scoprirne parametri e bisogni, decifrarne le variabili di contesto e molto altro.

Una coltivazione “senza stress”

Le colture tramite vertical farming crescono grazie a luce, acqua, aria e sali minerali, in maniera naturale, senza essere esposte agli stress dovuti a intemperie, eccesso di calore, attacchi di parassiti e microorganismi patogeni e competizione con erbe infestanti.

Per combattere questi stress presenti nell’agricoltura tradizionale, le piante investono energie che sottraggono alla crescita e allo sviluppo dei nutrienti. Gli agricoltori invece sono costretti a proteggerle ricorrendo a pesticidi e altre sostanze chimiche che impattano la sicurezza alimentare e contribuiscono all’inquinamento dell’acqua e del suolo.

Con la tecnologia impiegata da Planet Farms le piante ricevono luce, calore, acqua e sali minerali, secondo cicli rispettosi della fisiologia della pianta. Grazie all’assenza di nemici naturali, garantita dall’ambiente protetto delle stanze di crescita, non servono pesticidi, erbicidi o antiparassitari ed è possibile coltivare semi puri, non trattati in maniera da rispettare gusto gusto e qualità nutritive.

Vertical farming, come funziona il progetto Planet Farms

Planet Farms punta a trasformare il ruolo tradizionale della tecnologia in agricoltura, da difensiva a preventiva: con lo scopo di salvaguardare l’ambiente, creando, quindi, condizioni ideali per la pianta.

Dall’aratro ai fertilizzanti, dai pesticidi agli erbicidi, dalla pacciamatura all’ombreggiatura: sono tutti esempi di pratiche rese necessarie dalla presenza di troppo sole, vento, grandine, insetti, funghi parassiti e erbe infestanti. Ognuna di queste pratiche modifica l’ecosistema per renderlo più docile e consentire così alle piante di crescere, impattando l’ambiente: i fertilizzanti si disperdono nel terreno e nelle falde acquifere; i pesticidi contaminano il cibo e l’ambiente; i teli antigrandine si trasformano in tonnellate di rifiuti.

Planet Farms evita tutto questo usando la tecnologia del vertical farming per creare un mondo sostenibile intorno alle colture. In che modo?

  • le piante ricevono l’ideale intensità e tonalità di luce grazie a speciali lampade LED ad alta efficienza e risparmio energetico;
  • temperatura e umidità sono ottimali grazie a un sofisticato sistema di climatizzazione;
  • grazie al filtraggio dell’aria che blocca l’ingresso di parassiti, di microrganismi e particolato (tecnologia delle camere bianche), nessun pesticida, erbicida o altro agro-farmaco è necessario;
  • l‘acqua di irrigazione e i sali minerali vengono riciclati, riducendone il consumo ed evitandone la dispersione nell’ambiente;
  • la coltivazione su più piani, 365 giorni l’anno e in prossimità dei luoghi di distribuzione riduce il consumo di suolo e l’impatto dei trasporti;
  • l‘ambiente protetto creato da Planet Farms consente di valorizzare e utilizzare sementi pure e non trattate chimicamente o geneticamente;
  • un sofisticato sistema di monitoraggio della crescita degli ortaggi, “Gaia VF”, genera un costante flusso di dati che, una volta analizzati, permettono di creare intorno alle colture un ambiente sempre più ideale, migliorando la produzione ad ogni ciclo.

Non a caso, nel 2019 Planet Farms ha vinto il progetto LIFE della Commissione Europea dimostrando come, mediante il proprio metodo di coltivazione, sia possibile risparmiare grandi quantità di acqua per produrre ortaggi di alta qualità e senza utilizzare fitofarmaci.

Planet Farms e le sfide globali

Il sistema di vertical farming sviluppato da Planet Farms punta a dare risposte concrete ad alcune delle grandi sfide che il mondo è tenuto ad affrontare. L’approccio di Planet Farms parte da sviluppi “greenfield” che permettono di creare la massima efficienza di sistema attraverso innovativi studi di design industriale, un approccio volto a massimizzare la produttività garantendo i massimi risparmi energetici ed i minimi sprechi alimentari lungo l’intero processo produttivo. Vediamo il confronto con le sfide del futuro e perché il vertical farming può rappresentare un supporto importante per affrontare i problemi del pianeta.

Urbanizzazione

Secondo la FAO, nel 2050 per soddisfare il fabbisogno nutrizionale di oltre 9 miliardi di Inoltre, un numero sempre più crescente di persone abiterà nei centri urbani. Il vertical farming rappresenta, in questo scenario, la soluzione più evoluta per produrre cibo in città, ovunque nel mondo e il più vicino possibile ai consumatori.

Climate change e degradazione dei suoli

Il cambiamento climatico e la desertificazione mettono in pericolo molte produzioni agricole e rappresentano due delle grandi sfide che l’agricoltura oggi è costretta ad affrontare.
La tecnologia del vertical farming, che non subisce gli effetti dell’ambiente, rappresenta una possibile risposta. Secondo il DISMED il 25% della superficie agricola europea è ad alto rischio di desertificazione, mentre a causa del cambiamento climatico, si prevedono per il 2050 forti riduzioni nella resa di alcune delle principali colture cerealicole, quantificabili in alcuni punti percentuali per ogni grado di aumento della temperatura. Oggi è necessario ripensare ad un modo di produrre cibo che possa nutrire, con meno terra, una popolazione mondiale in aumento.

Salvaguardia della biodiversità delle piante

Il cambiamento climatico e la resistenza ai pesticidi da parte dei parassiti, mettono a rischio sempre più colture. Nell’ambiente protetto del vertical farming è possibile coltivare varietà vegetali con semi in purezza, oggi impossibili da far crescere in campo aperto, salvaguardando la biodiversità delle piante.

Risparmio di Acqua

Negli stabilimenti Planet Farms l’acqua e i sali minerali, che non vengono assorbite dalle colture, vengono reintegrati e rimessi in circolo. Solo l’acqua necessaria alle piante, né più né meno, viene assorbita dall’apparato radicale e realmente consumata. L’apparato fogliare non viene mai in contatto con l’acqua grazie non solo all’efficiente sistema di irrigazione ma anche al fatto che non è necessario il lavaggio del prodotto, il quale viene direttamente confezionato dopo la fase di taglio. Tutto ciò comporta una riduzione di oltre il 95% del consumo di acqua, rispetto ai tradizionali processi di coltivazione e produzione.

Minor consumo di suolo e zero pesticidi

La coltivazione su più livelli consente di risparmiare oltre il 90% del suolo. I campi possono essere quindi restituiti al loro habitat naturale favorendo la biodiversità. Filtri purificatori dell’aria non permettono l’ingresso di parassiti, muffe e microorganismi indesiderati e rendono dunque inutili i pesticidi.

Meno spreco e una vita più lunga

I prodotti realizzati in questo modosi conservano freschi più a lungo in modo del tutto naturale, grazie all’assenza di muffe e altri microorganismi che possono intaccare il benessere delle piante e grazie al processo di irrigazione che arriva solo alle radici, lasciando asciutte le foglie.

Inoltre, viene realizzata una filiera completamente integrata per cui entra un seme ed esce un prodotto pronto al consumo: questo processo permette di eliminare tutti gli sprechi, presenti nella tradizionale filiera delle insalate pronte al consumo, che prevede una selezione a monte delle foglie più belle in linea con i canoni estetici richiesti dal mercato, due fasi di lavaggio, trasporto e in ultimo la fase di confezionamento.

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