Venezia, proprio nell’anno in cui celebra i suoi 1600 anni di storia, si rilancia con un progetto ambizioso che vuole farne un luogo d’innovazione e di avanguardia a livello culturale e tecnologico ed un centro di accelerazione sui temi della sostenibilità
Con l’approvazione della Giunta regionale del Veneto della delibera presentata dal presidente Luca Zaia, parte il progetto “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità”, un piano di interventi funzionali allo sviluppo sostenibile del territorio, con fulcro la città capoluogo. L’iniziativa vede al fianco della Regione il Comune di Venezia, l’Università di Ca’ Foscari, lo IUAV, il Conservatorio Benedetto Marcello, l’Accademia di Belle Arti, la Fondazione Cini, Confindustria Veneto e alcune realtà industriali tra le quali, Generali, SNAM e BCG.
I protagonisti del progetto si impegnano a sviluppare un’azione condivisa e integrata con ricadute ed impatti positivi per tutta la regione in termini di sviluppo sostenibile, crescita occupazionale, miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della popolazione, transizione industriale ed energetica.
Le principali linee di intervento
• Transizione energetica e sostenibilità ambientale che comprendono interventi come la creazione di un Polo dell’Idrogeno, la decarbonizzazione e la circolarità, la promozione di VeniSIA (Venice enterpreneurial international Sustainability Innovation Accelerator) quale centro di innovazione e accelerazione sui temi della sostenibilità, la promozione di Venezia quale sede di Fondazioni e Centri di Ricerca sulla sostenibilità, il potenziamento della formazione accademica e post universitaria sulla sostenibilità, la manutenzione e la difesa della laguna, nonché la candidatura della città ad ospitare un evento annuale sul tema della sostenibilità.
• Education: rilancio offerta formativa, servizi e residenzialità per studenti, per fare di Venezia una città Campus di livello Internazionale.
• Evoluzione verso un modello turistico sostenibile con massimo utilizzo del digitale nella gestione dei flussi e dei servizi offerti.
• Piano per il commercio e il contrasto attività illegali.
• Piano di residenzialità dedicata, fiscalità agevolata e servizi per lavoratori, studenti e residenti nella Città Storica.
Stanziamenti per il progetto
Per la realizzazione del programma si stima in via preliminare un importo dai 2,5 ai 4 miliardi di euro (fondi e finanziamenti sia pubblici sia privati). I promotori, studi alla mano, prevedono la capacità del progetto di generare rilevanti benefici economici, sociali e ambientali per la città di Venezia e per tutto il Veneto e sottolineano come la vision di sviluppo contenuta nelle linee d’intervento, sia coerente, non solo con la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, ma anche con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che consentirà di utilizzare le risorse finanziarie del Fondo Next Generation EU per la ripresa dalla pandemia, per accedere al quale, e attivare gli strumenti finanziari previsti, sono ammesse convergenze di programmazione e conseguenti sinergie.
“È un momento importante per la storia del Veneto che si consacra un modello internazionale di sinergia tra enti pubblici, istituzioni accademiche e forze imprenditoriali a beneficio del territorio e della sua gente – sottolinea il Presidente, Luca Zaia –. Il lavoro svolto fino ad ora conferma che in tutta questa emergenza pandemica non abbiamo mai smesso di pensare al domani della nostra regione, anzi. La sinergia di questo progetto ci introduce definitivamente nel futuro e prepara alle ricadute positive che il nostro Veneto può avere da un futuro sostenibile. Pensiamo soltanto a cosa potrà rappresentare un polo per l’Idrogeno che, con sede a Marghera, potrà innescare una filiera con ricadute innovative ed esportabili per il contrasto agli effetti del cambiamento climatico, per un approccio green ai trasporti e alla mobilità oltre che per il contenimento del consumo energetico”.
“In quest’ottica – aggiunge Zaia – si aprono nuove opportunità che si traducono in miglioramento delle condizioni ambientali e della qualità della vita, contrasto allo spopolamento di alcune aree, incremento dell’occupazione e del PIL. Sono certo del successo di questo progetto: Venezia è una città che sorge dal mare, unica per storia ultra millenaria e patrimonio artistico, meta turistica per milioni di persone da tutto il mondo, centro universitario ma anche artigianale e industriale, cuore di una delle regioni più avanzate in Europa per innovazione, ricerca, studi, livello dei servizi sanitari. Ma è anche al centro di un ecosistema, di un patrimonio paesaggistico e naturalistico che dalle Alpi all’Adriatico si è sempre conservato convivendo con l’uomo, le sue opere e le necessità del progresso. È, quindi, la città ideale per riconoscersi in un laboratorio che meriti il titolo di Capitale Mondiale della Sostenibilità”.
“Venezia, proprio nell’anno in cui celebra i 1600 anni dalla sua Fondazione, guarda al futuro e dimostra, con questo importante progetto, non solo il suo ruolo di Città Capitale del Veneto ma anche il suo essere luogo di innovazione e d’avanguardia culturale e tecnologica. Un bagaglio di esperienza e sperimentazione che vogliamo mettere a disposizione del mondo intero. Sono, quindi, particolarmente orgoglioso di vedere avviato questo prestigioso e ambizioso progetto – spiega il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro –. Grazie al Presidente Luca Zaia perché con la sua decisione premia un percorso virtuoso che la Città sta portando avanti toccando tutti quegli aspetti che possano, a pieno titolo, farle meritare il titolo di “Capitale mondiale della Sostenibilità”. Un percorso che sta dando risultati concreti in tutti gli ambiti di intervento. Dal punto di vista ambientale, Porto Marghera è diventata il simbolo della riconversione ‘green’ di una raffineria continuando così a fare la storia del Paese. Un luogo di sperimentazione dove trasformare, in un processo di circolarità, il rifiuto organico e gli oli esausti in additivi per biocarburanti. Un sito proiettato al futuro dove si stanno abbandonare i processi per la produzione di vecchi combustibili per avviare la produzione dell’idrogeno.
“Sostenibilità a Venezia – ha aggiunto il sindaco Brugnaro – vuol dire, però, anche gestione dei flussi turistici, difesa della residenzialità, capacità di creare posti di lavoro per le nuove generazioni, e percorsi culturali e universitari in grado di attirare giovani a scegliere la Città come luogo di studio e crescita. Tutti temi che ci vedono impegnati in prima linea senza tralasciare la vera sfida che Venezia sta lanciando al mondo intero: una seria politica di contrasto ai cambiamenti climatici. Grazie al MO.S.E. abbiamo fermato il mare, ma questo non basta. La forma più importante di prevenzione è la cultura e la consapevolezza. Ecco perché colgo questa occasione per richiedere che si stabilisca a Venezia un’Agenzia internazionale per lo studio dei cambiamenti climatici e i rischi annessi. Vogliamo così dare una risposta a quei ragazzi che ci chiedono di fare qualcosa di concreto per la salvaguardia dell’ambiente. Lavoriamo assieme, facciamo squadra e lasciamo un segno tangibile del nostro impegno. Facciamolo con lungimiranza e con spirito libero. Venezia, la più antica città del futuro, oggi è pronta ad assumere l’importante ruolo di Capitale mondiale della Sostenibilità e, al tempo stesso si prepara ad affrontare nuove sfide che riusciremo a vincere solo se saremo ancora una volta tutti uniti nell’affrontarle”.
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