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Vacanze al mare terapeutiche per il corpo e la psiche ma serve almeno 1 settimana

(Adnkronos) – Pelle, psiche, vie respiratorie, ossa, metabolismo. L'intero organismo può trarre vantaggi da una vacanza al mare che, oltre ad essere piacevole, può rivelarsi anche concretamente terapeutica. "Ovviamente non si può pretendere di avere benefici da un weekend. Serve almeno una settimana, l'ideale sarebbe concedersene 2", spiega all'Adnkronos Salute Fausto Bonsignori, docente del Master universitario di medicina termale all'università di Pisa, che elenca tutti i 'poteri curativi' di un soggiorno marino. "In questo caso, però, non parliamo di vera e propria talassoterapia, che è una disciplina medica precisa: una branca della medicina termale codificata, con cure standardizzate, precisi trattamenti, seguita dal medico che visita, valuta, prescrive, monitora. Con obiettivi di cura ottenuti utilizzando le acque e i fanghi marini", puntualizza l'esperto evidenziando che, in ogni caso, anche da una semplice vacanza in spiaggia si può ottenere molto.  "Con un soggiorno al mare di almeno 7 giorni – continua – si ottengono benefici certi, a partire dall'azione del clima marino che ha effetti straordinari". In primo luogo per l'aria che respiriamo, che è un aerosol marino, un'aria ricca di particelle di sale, in particolare se siamo entro 1 km dalla linea di battigia. L'aerosol marino è ricco di ioni negativi che fanno molto bene alla salute psicofisica globale. In generale, in città e negli ambienti chiusi respiriamo aria con ioni positivi che a lungo andare ci creano disturbi (irritabilità, cefalea, fastidi anche psicologici)". L'aria marina, invece, "migliora lo stato dell'umore, il senso di benessere. C'è una risposta migliore dell'equilibrio psicofisico dell'organismo, un miglioramento della capacità respiratoria. Come è noto, inoltre, l'aria marina fa molto bene agli allergici, perché sul mare gli allergeni sono rari rispetto alla campagna o alla città".  Il primo beneficio, dunque, "è di carattere climatico. Per questo consiglio ai pazienti di fare semplici passeggiate al mattino sulla spiaggia o sul lungomare, facendo piccoli esercizi respiratori, in modo da respirare l'arosol marino", raccomanda l'esperto. Anche l'esposizione al sole, "se misurata e protetta, è assai benefica: favorisce la sintesi di vitamina D ed è utilissima soprattutto alle persone che vivono poco all'aria aperta durante l'anno". Il clima marino, inoltre, aggiunge Bonsignori, "è stimolante per il metabolismo e per alcune funzioni ghiandolari. Si respira iodio, quindi il metabolismo basale è sollecitato in maniera importante. Non a caso alle persone con patologie tiroidee molte avanzate, con un ipertiroidismo non controllato, questo clima non è consigliato".  All'aria salubre si aggiunge poi il beneficio dell'acqua marina, che "se si utilizza in talassoterapia viene impiegata (e trattata) come un'acqua termale, con il suo percorso medico e le indicazioni prescritte. Se invece parliamo di spiaggia e bagni – prosegue Bonsignori – gli effetti sono soprattutto muscoloscheletrici, di riattivazione, di stimolo della funzione respiratoria e cardiaca, di miglioramento della macro circolazione".  Una vacanza al mare, inoltre, "è molto utile per alcune patologie della pelle. La dermatite seborroica, patologia fastidiosa, ne trae ad esempio grandissimi benefici grazie agli effetti positivi combinati di sole e acqua marina". Anche per l'acne "si ottengono notevoli miglioramenti perché l'acqua di mare ha un'azione antinfiammatoria e disinfettante, e il sole ha un'azione curativa". Infine la psoriasi, "una malattia che colpisce il 3% della popolazione e che registra un notevole miglioramento al mare. Persino nella forma squamosa. La lesione cutanea migliora nettamente. Il sole è una fototerapia – cura che si utilizza di prassi per questi disturbi – naturale". Se poi "queste patologie vengono trattate in un centro di talassoterapia, il medico indica le terapie e la cura viene ottimizzata al massimo".  A tutto questo si aggiunge l'effetto dell'attività fisica "attraverso le nuotate, la ginnastica e le passeggiate in acqua", rimarca l'esperto. Infine, "le persone con patologie linfatico venose degli arti inferiori ottengono effetti benefici camminando nel mare. Questo grazie alla pressione idrostatica, che ha lo stesso effetto delle calze compressive". Inoltre "quella del mare non è acqua semplice, ma è minerale, la più completa del mondo, che oltre alla pressione fisica ha anche un'azione chimica, con una grossa pressione osmotica. In tal modo riduce l'edema e ha una fortissima azione antinfiammatoria e antibatterica, così le gambe si alleggeriscono. Camminare in acqua, possibilmente su un fondo non troppo accidentato e immergendosi oltre la cintola (non serve a niente farlo immergendosi fino al ginocchio), è di grande utilità contro la sensazione delle gambe pesanti", conclude Bonsignori, evidenziando che anche la "psiche trae molti vantaggi da una vacanza al mare, purché non sia mordi e fuggi".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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