Un ricco calendario di oltre 300 appuntamenti di pulizia ambientale in tutta Italia, con un’attività di sensibilizzazione verso un tema centrale per il futuro del pianeta.
“Una terra che respira” è l’ultimo progetto lanciato da Plastic Free Onlus, per attivare in Italia un’azione di contrasto forte e determinata contro l’inquinamento dai rifiuti e in particolare dalla plastica.
Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, ha spiegato l’iniziativa e le finalità “Vogliamo trasmettere l’amore per il Pianeta e il dovere civico di preservarlo per le future generazioni. Ripulire l’ambiente da plastica e rifiuti significa ridurre il rilascio di microplastiche, che oggi troviamo persino nel sangue, nella placenta, nei polmoni e nel cervello”.
Un progetto che nasce con il sostegno di Intesa Sanpaolo attraverso il programma Formula, in collaborazione con CESVI, fondazione da sempre impegnata nella lotta alla povertà nel mondo e alla protezione delle risorse naturali.
Gli obiettivi concreti che si vogliono raggiungere mirano ad almeno 200mila kg di plastica e rifiuti attraverso attività di pulizia di città, spiagge, parchi e fiumi, con il coinvolgimento di 10mila volontari in un’azione collettiva per la tutela del Pianeta.
Non solo attività di pulizia ma educazione dei cittadini a comportamenti sostenibili
“Una terra che respira” pur avendo quale primo e concreto obiettivo quello di liberare l’ambiente dai rifiuti, vuole anche avere una finalità di educazione civica. Il progetto mira a educare i cittadini a comportamenti sostenibili, trasformandoli in protagonisti di un cambiamento duraturo.
“Il modo migliore per far arrivare il messaggio a tutti, dalle nuove alle vecchie generazioni, è toccare con mano il problema e rimboccarsi le maniche insieme per il bene comune”, aggiunge De Gaetano.
I partecipanti avranno la possibilità di sperimentare direttamente l’impatto dell’inquinamento da plastica e di contribuire in modo concreto alla sua riduzione, diventando ambasciatori di un messaggio di consapevolezza e responsabilità ambientale.
Il progetto, infatti, genera un doppio beneficio: ambientale e sociale, poiché le attività di pulizia rappresentano anche un momento di aggregazione, scambio e creazione di una rete territoriale attiva e consapevole.
“Una terra che respira”, una goccia in un mare di tonnellate di plastica che affogano il pianeta
Ogni anno si producono circa 350 milioni di tonnellate di plastica e quasi un quarto di questi rifiuti, circa 82 milioni di tonnellate, è mal gestito o abbandonato. L’ONU ha definito l’inquinamento da plastica come il più dannoso per l’ecosistema, con circa 12 milioni di tonnellate di plastica che ogni anno si aggiungono ai 150 milioni di tonnellate già presenti negli oceani e nei mari.
Soltanto nel mare Mediterraneo si riversano 730 tonnellate di plastica ogni giorno, una minaccia concreta per la biodiversità e la salute dell’uomo.
“Una Terra che Respira” si prefigge di rappresentare una risposta concreta all’emergenza ambientale. Agire insieme coinvolgendo la comunità è il modo migliore per cercare di garantirsi un futuro più pulito e sostenibile.