Il prossimo 23 febbraio, saranno 12 i ragazzi e le ragazze che saliranno sul palco dell’Auditorium della Conciliazione a Roma per l’edizione TEDxYouth 2019
Saranno studenti e studentesse delle scuole italiane di secondo grado che potranno raccontare il meglio delle “idee che meritano di essere diffuse” e soprattutto il modo in cui loro stessi vedono il futuro, confrontandosi con l’”Alfabeto del Futuro”, tema di quest’anno.
Si tratta del terzo appuntamento dell’edizione che avrà luogo proprio a Roma, come deciso dall’accordo triennale tra TEDx e MIUR. L’evento, accolto con grande entusiasmo nelle due precedenti edizioni a Bologna, ha registrato in ben due anni, più di 900 video candidature di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.
Come Cesare de Cal racconta, per i ragazzi selezionati ad essere speakers durante l’evento, si tratta di un’esperienza che “cambia la vita”. Cesare de Cal, infatti, è uno dei giovani speaker che ad oggi ha già preso parte a diverse competizioni internazionali di programmazione e il cui TEDx Talk è stato visualizzato circa 73.000 volte con view in tutto il mondo.
TEDxYouth, come nasce l’idea?
Ma chi ha dato vita al TEDxYouth@Roma di quest’anno? Un team di Organizer TEDx provenienti da tutta Italia ha lavorato per mesi alla realizzazione e all’organizzazione di questo evento e ha selezionato 12 ragazzi tra centinaia di candidature provenienti dagli istituti scolastici di secondo grado, statali e paritari italiani.
Un team di curators TEDx che ha dato il suo supporto per una diffusione capillare dell’iniziativa su tutto il territorio nazionale. Il tema con cui gli speakers si confronteranno quest’anno, sarà l’”Alfabeto del Futuro”: daranno la loro personale visione di quello che è il cambiamento in atto di codici e linguaggi in ambito tecnologico, sociale ed economico.
Un nuovo alfabeto con cui i ragazzi sono già chiamati a rapportarsi e a relazionarsi. È proprio in questi ultimi anni che abbiamo assistito ad un progresso scientifico notevole causa di trasformazioni radicali e ritmi accelerati che hanno reso il nostro presente quasi inafferrabile.
Un mondo veloce con il quale i ragazzi devono già rapportarsi, nuovi paradigmi, lavori che esistono ora e che prima non venivano neanche immaginati. Quali saranno allora, i pilastri di questa nuova società? Quali i linguaggi con cui creare nuove relazioni?
E quali saranno le strutture stesse di queste relazioni? È proprio su questo “nuovo Alfabeto” che i ragazzi hanno scritto le lettere inviate per candidarsi al TEDxYouth@Roma 2019. Tra tutte le lettere scritte e inviate da parte di centinaia di ragazzi, ne sono state selezionate 12.
I giovani e la loro visione del futuro
Dodici sono i giovani che proporranno la loro visione del futuro. Giovani come Alessandro Andreucci che ha deciso di fondare la sua crescita, il suo diventare adulto, sull’accoppiata vincente di studio e sport che gli permette, da una parte, di avere una finestra sul mondo e dall’altra, di affrontare le dure sfide della vita; o come Vittoria Batavia che all’ultimo anno di liceo classico vuole “fare la differenza” cercando di scardinare i pregiudizi sulle malattie mentali; o ancora, come Mara Castiglioni che ama viaggiare per poter conoscere nuove persone e ha tante passioni,
Giulia Leo, attraverso i viaggi, cerca di superare la barriera della timidezza, Antonio Di Pietro scrive poesie in rima perché capaci di dare ritmo alla vita e pratica clownterapia perché gli regala emozioni forti, un ragazzo pieno di energia e gioia di vivere che vuole trasmettere anche agli altri.
Troviamo poi Rachele Matteucci, preoccupata per il fatto che quest’era della comunicazione digitale possa impoverire il linguaggio, da vera amante della poesia e dell’italiano; Jerald Andrè Mascoso Carreno che con Riccardo Camarda ha in comune la musica, anche se quest’ultimo, è con la retorica che tenta di comunicare la sua visione del futuro.
Ma ancora Benedetta Carotti che comunica attraverso altre forme di linguaggio come fotografia e grafica; Maria Gabriella Nanna che con uno sguardo sempre rivolto verso l’alto, pensa che il futuro dell’uomo sarà proprio fra le stelle, il suo sogno sarebbe quello di diventare un’astronauta;
Sara Tomasi che vorrebbe farsi bastare le 24 ore della giornata per realizzare tutti i suoi obiettivi; o ancora, Morr Ndiaye che viene da molto lontano, dal Gambia e dopo aver attraversato l’Africa, arriva nel 2017 in Italia. Ora vive in Sicilia in un centro di seconda accoglienza e studia alla scuola alberghiera e dalla sua esperienza, capisce che si potrebbe costruire un futuro migliore soltanto attraverso un aiutarsi reciprocamente, l’uno con l’altro, partendo dal nostro presente: “Ho capito che il passato non si può cancellare e che il futuro non si può né cancellare né prevedere. L’unica nostra possibilità per renderlo migliore è quella di aiutarci nel presente”.
La diffusione delle idee
TEDxYouth attraverso il suo appuntamento annuale, permette ai giovani di avere questo spazio, attraverso le conferenze, per la “condivisione di idee che meritano di essere diffuse”. Eventi che vengono organizzati interamente da volontari che amano la propria comunità e le idee di ragazzi giovani che troppo spesso non vengono prese in considerazione o almeno, non adeguatamente.
Idee e visioni di un futuro con il quale saranno loro stessi a doversi rapportare. Visioni di un mondo che a loro verrà lasciato e con il quale saranno proprio loro a doversi confrontare, con un linguaggio nuovo nel mondo della tecnologia, dell’economia e degli stessi rapporti interpersonali che si baseranno su nuove dinamiche; e saranno sempre loro a doversi rapportare a nuovi lavori che prima non esistevano e che probabilmente non avremmo mai immaginato potessero esistere e quanti altri, magari, verranno da loro stessi ideati.
Quanti modi verranno poi utilizzati per comunicare, modi originali e nuovi che porteranno alla creazione di quella società che già adesso possiamo intravedere e che sempre di più si caratterizzerà e delineerà in maniera sempre più specifica.
Modi che andranno a creare quell’”Alfabeto del futuro” che loro stessi impareranno a gestire ed usare e che porteranno ad altri importanti passi all’interno della società. Società nella quale saranno proprio loro i protagonisti delle azioni costruttrici del futuro.