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Swap Party: dagli anni Settanta ai nostri giorni

Swap Party: dagli anni Settanta ai nostri giorni
Foto di Pexels da Pixabay

In una società dinamica, in continua evoluzione e con la sempre più urgente necessità di adattare i nostri usi ai problemi ambientali, non poteva non mancare la ripresa di una vecchia tendenza nata negli anni Settanta: si tratta dello Swap Party

Successivamente alla Grande Recessione avvenuta nel 2008, in America, precisamente nel cuore di New York, si diffuse questa usanza, che presto raggiunse notorietà al livello globale, non solo tra le persone attente al rispetto dell’ambiente ma anche tra le tante che sono appassionate di moda e shopping. Ovviamente con il tempo sono cambiate le definizioni ma le parole chiavi rimangono sempre: condividere e riutilizzare.

Ma vediamo meglio in cosa consiste e quali sono le modalità per organizzare uno Swap Party!  

Che cos’è uno Swap Party? 

Si parla di un termine anglosassone che letteralmente vuol dire “festa dello scambio”, infatti consiste in una sessione di scambio, di accessori e indumenti in buone condizioni, tra persone dello stesso sesso e stessa fascia d’età. Ma non solo, poiché si possono creare numerosi tipi di Swap Party: basta pensare anche a quelli organizzati per i più piccoli. 

Organizzando un evento di questo genere, i partecipanti possono quindi scambiare i capi che non mettono più scegliendone altri, così da rinnovare il proprio guardaroba a costo zero e in maniera ecosostenibile, favorendo il riciclo di materiali destinati ad essere gettati. I capi interessati allo scambio, oltre a dover essere intatti e puliti, vengono suddivisi in varie categorie in base alle loro caratteristiche e muniti di cartellino con tutte le generalità, così da poter avere uno scambio equo, tra capi della stessa categoria. 

Alcuni elementi necessari per poterne organizzare uno

Prima di tutto bisogna scegliere il giorno, tenendo conto del fatto che alcuni periodi dell’anno, come quello dei vari cambi di stagione, sono più favorevoli agli swap. Una volta scelta la data, si passa alla decisione della location, la quale può essere pubblica o privata. In base a questa distinzione, ma anche al numero di partecipanti e la stagione in cui si organizza, vi sono dei piccoli consigli che possono essere molto utili.

Scegliendo una location privata, come un’abitazione, è consigliabile non superare la decina di invitati e scegliere come parte della casa il soggiorno o il giardino nei mesi caldi, creando degli spazi dove sia possibile mettere in mostra i propri capi. Mentre se si preferisce affittare un locale esterno, oltre all’opportunità di poter invitare più gente, è preferibile scegliere un posto che sia riconoscibile e facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. In entrambi i casi, è preferibile creare una piccola cabina prova, così da andare sul sicuro nella scelta!

Per quanto riguarda le varie partecipazioni, si consiglia all’organizzatore dell’evento di mandare gli inviti via e-mail per evitare un sovraffollamento. Nell’e-mail è opportuno indicare tutte le generalità dell’evento e un eventuale regolamento, il quale può essere ottimo per evitare incomprensioni e difficoltà. 

Infine, se si vuole rendere ancora più piacevole questo momento di scambio, ma anche di socializzazione, è bene pensare ad un piccolo rinfresco, il quale può essere organizzato non solo da chi ha indetto lo scambio ma anche dai vari partecipanti, che possono dare il loro contributo portando qualcosa. 

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