Si chiama “SunRazor 01” l’imbarcazione solare ad alta tecnologia “made in Italy”. I primi test in acqua sono stati in occasione della 6a edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge che si è svolta a Montecarlo dal 2 al 6 di luglio
SunRazor è un trimarano ed è la prima imbarcazione italiana nella categoria “Solar”. SunRazor 01 nasce grazie alla volontà del team Blue Matrix che ha aggregato competenze tecniche nei settori più diversi. “Abbiamo unito – spiega il team manager Cristian Pilo, progettista dello scafo- materiali avanzati e tecnologie aerospaziali, batterie agli ioni di litio di ultima generazione, un propulsore elettrico ad alto rendimento, complessi software di gestione, e sistemi portanti nati da un attento studio fluidodinamico.”
Grazie al potente propulsore elettrico e alla sua particolare elica da competizione, SunRazor si solleva sui foil di cui è dotato, vere e proprie ali che gli consentono di raggiungere velocità notevoli per un mezzo di questo genere. I foil, in concreto le superfici portanti, sono controllate meccanicamente da speciali pattini posti nella parte anteriore dello scafo.
In mare l’imbarcazione gode di maggiore stabilità ed efficienza grazie a un bordo più alto e alla maggiore larghezza dello scafo. Il peso leggermente maggiore che viene così a determinarsi è compensato dal miglior rendimento del sistema propulsivo. Il nome SunRazor si ispira al desiderio di realizzazione di una barca che deve “tagliare” le onde spinta dal sole. Il team ha lavorato intensamente per mesi per arrivare all’appuntamento di Montecarlo con quella che è più di una barca ma un complesso insieme di sottosistemi elettronici, meccanici e fluidodinamici.
SunRazor, il progetto
Una fitta rete di professionisti, appassionati, aziende fornitrici, ricercatori e studenti universitari hanno permesso la realizzazione di SunRazor. Fra questi: l‘Università di Bologna ha fornito il battery management system già collaudato con successo sul prototipo di vettura Onda Solare. L’Università di Roma Tre ha testato e messo a punto motore e inverter, ne ha sviluppato scheda di gestione elettronica assieme al suo sofisticato software di gestione.
Sul progetto di Cristian Pilo, la squadra di Luca Basciu ha realizzato il modello in legno da cui sono stati ricavati gli stampi e, infine, in lavorazione sottovuoto, le tre parti dello scafo: la carena del trimarano, divisa in due parti poi unite assieme alla coperta. La soluzione scelta costruttiva prevede un sandwich in sottilissima fibra di carbonio, inframezzato da un alveolare in Nomex, una struttura aramadica a nido d’ape. Grazie a questa tecnologia di tipo aerospaziale, il solo scafo pesa appena 54 kg nonostante i suoi quasi 8 metri di lunghezza per 2,36 di larghezza.
“Eravamo preoccupati per la delicatezza della struttura di coperta” racconta Luca Basciu “ma alla fine ci siamo saliti in quattro, tutta la squadra, e ha resistito perfettamente.” Filippo Ibba di Creative Yachting Solutions si è occupato dell’assemblaggio e della parte elettrica ed elettronica. Il sistema dei foil è stato sviluppato da Giovanni Caramia, Politecnico di Bari.
Dopo le prove di Montecarlo, SunRazor sfiderà altre 18 imbarcazioni solari in Olanda, in occasione della prossima gara di campionato, imbarcazioni nate da spin-off universitari e da laboratori sperimentali, portate in gara da 8 nazioni diverse.
SunRazor, la scheda tecnica
Scafo
Lunghezza fuori tutto (lft) 7,80 m
Baglio massimo (larghezza) 2,36 m
Altezza 0,75 m
Peso senza equipaggio 140 kg.
Materiali costruttivi
Fibra di carbonio, Nomex, alveolare in fibre aramidiche.
Gruppo propulsore
Propulsione elettrica, peso motore 7,0 kg
Potenza di picco 10 kW
Henerazione energia pannelli solari Solbian, celle back-contact in silicio monocristallino
Rendimento maggiore del 24%
Potenza erogata meggiore di 2.000 Watt
Gruppo accumulatori ioni di litio, 1.500 Wh, 6,0 kg.