In occasione della Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare, che il 5 febbraio festeggia la sua decima edizione, il progetto SpesaSospesa.org ha presentato il resoconto dei beni alimentari recuperati, distribuiti alle famiglie più fragili e tracciati attraverso la piattaforma Regusto.
SpesaSospesa.org è il progetto di solidarietà circolare di Fondazione Lab00 ETS, nato nel 2020 per sostenere persone in difficoltà economica e sociale anche temporanea. Un modello virtuoso e sostenibile che grazie alla piattaforma digitale Regusto, permette di gestire le transazioni di beni di prima necessità garantendo la massima trasparenza attraverso la digitalizzazione e tracciabilità dei flussi.
Spesa Sospesa, come funziona il supporto della piattaforma Regusto
Attraverso la piattaforma Regusto le imprese alimentari e non alimentari, catene di distribuzione e produttori locali possono donare i prodotti in eccedenza o in scadenza, ma anche venderli a prezzi sociali contribuendo così alla lotta allo spreco e all’impatto ambientale.
La tecnologia blockchain di Regusto fornisce trasparenza e garanzie a tutti i soggetti coinvolti, tracciando i prodotti e certificando gli impatti positivi generati grazie al mancato smaltimento del prodotto (es. n. pasti equivalenti distribuiti, CO2 risparmiata, acqua risparmiata, ecc). Specifici algoritmi proprietari applicati a ogni transazione consentono di documentare e rendicontare i ritorni concreti per le imprese e per il territorio in chiave di benefici ambientali e sociali.
I pasti raccolti contro la “piaga” dello spreco
Da inizio progetto sono stati raccolti più di 1,4 milioni di euro e i pasti distribuiti sono stati oltre 4,9 milioni. Sono state transate 3.131 tonnellate tra alimenti e altri beni di prima necessità consegnati direttamente a chi ne ha più bisogno ed è stata evitata l’emissione di oltre 4.000 tonnellate di CO2.
Lo spreco alimentare oggi in Italia è superiore a 5 milioni di tonnellate di prodotti e causa una perdita di oltre 10 miliardi di metri cubi d’acqua. Il valore economico dello spreco equivale a 9,2 miliardi solo per il cibo gettato nelle case italiane, una stima che sale a 10,5 miliardi se includiamo le perdite lungo la filiera produttiva e di distribuzione.
A questi si sommano 6,4 miliardi stimati attribuiti agli sprechi dell’energia per produrre il cibo, così come dell’acqua e delle altre risorse “nascoste”. Uno spreco complessivo quindi di 15,6 miliardi l’anno. Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano ad acquistare beni di prima necessità a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di persone (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà (dati Istat 2021).
In cima alla classifica di chi produce più spreco troviamo in testa i supermercati (36%), poi i ristoranti (18%), le famiglie (15%), le mense scolastiche (12%), gli ospedali (11%) e le mense di lavoro (8%).
Francesco Lasaponara, Presidente di Fondazione Lab00 ETS e fondatore di SpesaSospesa.org, ha commentato: “Le statistiche sullo spreco alimentare crescono ogni anno e noi con il progetto SpesaSospesa.org dal 2020 cerchiamo di invertire questo processo, cercando di ridurre la distanza tra povertà crescente e spreco anche recuperando tutti i beni possibili che sono donati dalle aziende.
Tutte le eccedenze, che corrispondono a cibo ancora integro e perfettamente in linea con i valori nutrizionali e di igiene, è destinato allo smaltimento, producendo non solo un costo per l’azienda ma anche un danno ambientale. È un paradosso ed è totalmente immorale considerando le difficoltà economiche che moltissime famiglie italiane sono costrette ad affrontare quotidianamente. È necessario parlarne e sensibilizzare sempre di più istituzioni, aziende, scuole e cittadini sugli effetti dello spreco alimentare su società e ambiente”.
Marco Raspati, Ceo di Regusto, ha aggiunto: “Sprecare significa anche distruggere risorse e per questo mettiamo a disposizione il portale a partner che hanno un’azione diretta sul territorio. Ogni transazione viene registrata ed elaborata, trasformata in un dato della tecnologia blockchain che fungerà da credito multidimensionale certificato permettendo alle aziende di rendicontare l’impatto positivo generato nel territorio”.