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SOMMIT, al via progetto UE per trasformare suolo in serbatoio gas serra

SOMMIT, al via progetto UE per trasformare suolo in serbatoio gas serra
SOMMIT, al via progetto UE per trasformare suolo in serbatoio gas serra

SOMMIT, il progetto finanziato dallo “European Joint Programme EJP-Soil” e coordinato da Alessandra Lagomarsino, ricercatrice del CREA Agricoltura e Ambiente, ha come obiettivo quello di determinare su scala europea, le migliori strategie di gestione del suolo al fine di favorire il sequestro di carbonio, migliorare la fertilità e ridurre significativamente il rilascio di emissioni di gas serra

Il piano, che coinvolge 13 istituzioni di 9 diversi paesi europei, ha preso il via con il Kick-off meeting del 4 e 5 febbraio.

SOMMIT, l’approccio

Come si legge nell’approccio progettuale, il riciclo di residui organici nel suolo, quali compost e digestati, è una strategia europea fondamentale per aumentare la fertilità e la produttività del terreno e ridurre contemporaneamente l’accumulo di rifiuti organici nell’ambiente.

Le risposte del terreno e delle colture a questi input, tuttavia, sono strettamente legate alle caratteristiche pedoclimatiche, oltre che ad altri fattori, anche di origine antropica.

Il riciclo di residui, di conseguenza, deve essere progettato a livello territoriale o regionale. Seguendo questo approccio il suolo può passare da attuale fonte di gas serra a “serbatoio” di carbonio che, altrimenti, sarebbe libero di raggiungere l’atmosfera.

Le attività previste

Diverse le attività previste e fra queste la valutazione di quale tipologia di ammendanti organici (fertilizzanti) e quale momento di applicazione, sono associati ad un maggiore sequestro di Carbonio nel suolo e, contemporaneamente, ad una diminuzione delle emissioni di gas serra.

SOMMIT riconosce come ogni sito sia caratterizzato da colture specifiche, requisiti nutrizionali e clima, da cui dipende la gestione della sostanza organica del suolo e studierà tutti questi aspetti in modo integrato e a livello europeo.

In tal modo potrà fornire ai portatori di interesse (inclusi gli utenti finali quali gli agricoltori e la società civile) una tabella di marcia che contribuirà a una maggiore e migliorata conoscenza sulla gestione di una risorsa non rinnovabile come il suolo.

CREA, sul fronte italiano, seguirà le attività sperimentali presso alcune prove di lungo periodo (Firenze, Roma, Bari) e guiderà le attività di coinvolgimento attoriale attraverso l’implementazione di metodologie di ricerca partecipativa, per tutti i partner.

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Foto: Pixabay

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