Camminare e lavorare. Percorrere 20 Cammini in tutte le regioni d’Italia e, allo stesso tempo, riuscire a lavorare. Come? Ce lo spiega l’ideatore del progetto Smart Walking Davide Fiz che prova ad abbinare tecnologia, connettività e attività fisica con l’obiettivo di dare voce a borghi e territori della nostra Italia
È possibile integrare il lavoro con la passione di una vita? Davide Fiz, commerciale freelance, classe 1976, viaggiatore dal 1998 e smart worker da oltre 11 anni, ha provato a unire l’utile con il dilettevole in una idea che merita attenzione e che incuriosisce.
Smart Walking è il progetto che ha saputo costruire e che consiste in 20 cammini (il progetto è partito a marzo e durerà fino a ottobre del 2022) per altrettante regioni italiane. Obiettivi? Dividere le sue giornate fra trekking, lavoro e un’intensa attività di scrittura volta a raccontare il territorio italiano. Un percorso di 2.500 Km lungo tutto lo stivale. Davide cammina la mattina, con tappe di lunghezza media di 20 Km e 4/5 ore di durata.
La proposta di uno stile di vita alternativo
Davide Fiz vuole raccontare uno stile di vita diverso, che si proporrebbe di essere in linea con ciò che desideriamo, bilanciando il tempo, relazioni, attività fisica con il lavoro. Già da 11 anni, Davide, lavora in modalità smart. Probabilmente è stato in Italia uno dei precursori, nonostante le evidenti criticità della rete di comunicazione e l’annosa diffidenza da parte dei manager nei confronti lavoro agile.
Davide spiega così la sua idea: “Smart walking for smart working è nato il 7 settembre 2021, data di pubblicazione del blog, ma le sue origini sono lontane e ha due genitori. Uno, più anziano, direi quasi ancestrale, è la passione per i trekking, nata da ragazzo sui sentieri dell’entroterra ligure, che poi negli ultimi anni si è arricchita della scoperta dei cammini. Inizialmente le frecce che portano a Santiago di Compostela e poi molti altri sempre alla ricerca di un turismo sostenibile e lento fuori dai circuiti mainstream, nei piccoli borghi e a contatto con le comunità locali.
L’altro genitore è la mia professione di freelance. Dal 2010 infatti ho aperto partiva iva e lavoro come commercial sales per diverse aziende a livello nazionale. Questo mi ha dato la possibilità di lavorare in smartworking, di essere in qualche misura un “precursore” di quella che oggi è una modalità di lavoro sempre più accettata, se non addirittura spinta o incentivata. Ho imparato ad organizzare il mio tempo e decidere lo spazio fisico da cui lavorare: Livorno, Genova, Palermo, Fuerteventura, Tel Aviv solo per citare alcune città da cui ho lavorato. Sebbene fosse un modello lavorativo per me ormai consolidato, l’attenzione data allo Smart Working è stata sicuramente la molla che ha fatto scattare in me l’idea del progetto.
La scintilla tra i due genitori è scattata dopo la rottura di un lungo fidanzamento che mi aveva portato a vivere a Palermo. Sono partito e a luglio 2021, durante una tappa del mio Cammino Primitivo, ho capito che forse avrei potuto lavorare senza rinunciare alla mia passione: un nuovo work/life balance, smart walking for smart working!“.
Smart Walking, per non essere sempre “mordi e fuggi”
Un modo di lavorare, dunque, basato sulla progettualità. Per Davide è importante uscire dallo schema “mordi e fuggi” del mondo frenetico in cui viviamo quotidianamente. Camminare con lentezza non è come organizzare il trekking del fine settimana, ma è un modo di affrontare la vita.
Lavorando in autonomia, bisogna focalizzare bene gli obiettivi e i progetti da portare a termine. Una maggiore consapevolezza nell‘organizzazione del tempo, permette di averne più a disposizione per sé e le proprie passioni.
Se a tutto questo aggiungiamo l’organizzazione di un trekking di più tappe, si crea una ricetta perfetta tra impegno e passione, tra tempo libero e lavoro.
A che punto è ora lo Smart Walking?
Siamo ad aprile, chiedo a Davide a che punto è con il suo Smart Walking e con i suoi cammini per l’Italia: “Ho finito il primo trittico di cammini: Basilicata, Puglia e Campania. Il cammino materano da Bari a Matera; il cammino del Salento da Lecce a Santa Maria di Leuca. Il cammino del Negro da Sanza a Pertosa.
Tra il cammino del Salento e quello del Negro sono stato invitato come ospite al Pollica digital week. Dopo il cammino del Negro mi sono fermato a Portici per visitare il centro di ricerca dell’Enea che nel frattempo ha dato il patrocinio sul mio progetto.
Un mese di marzo intenso! Se devo tirare un primo bilancio non può che essere super positivo! Tanti borghi visitati, moltissimi incontri e racconti dalle persone locali, chiacchiere con sindaci e assessori, un continuo paesaggio di natura e manufatti umani durante le camminate. Non è facile stare fuori casa per tante settimane, a volte è faticoso, non solo per il camminare e lo zaino.
Cosi da qualche giorno sono a casa a Livorno, no walking e tanto smartworking, ma sono pronto per un secondo trittico di cammini nel centro Italia: Lazio, Abruzzo e Molise. Cammino degli Aurunci, Cammino di San Pietro Eremita e Cammino Con le Ali ai Piedi nella parte molisana. Poi a maggio inaugurerò un cammino in Sicilia, il cammino dei mille”.
Il racconto di territori a cui dare voce
Davide si è posto l’obiettivo di rendere più moderna l’idea di lavoro fluido, oltre il dualismo degli estremi “solo passione” e “tutto lavoro”, grazie all’esperienza del cammino. In questo senso, conoscerà nuovi territori attraverso crêuze, tratturi, regie trazzere, vie, vecchie strade dismesse, sentieri.
Un’idea che convince anche me che non sono un amante dello smart working ma dei cammini si. Mi convinco perché una modalità di lavoro all’aperto è ben altra cosa rispetto allo starsene iperconnessi davanti al pc, portando economia alle multinazionali informatiche e dissanguando le attività locali del territorio (vedi il semplice bar dove andare a prendere il caffé in ufficio) che perdono l’indotto dei lavoratori che rimangono a casa.
”Racconterò dei posti, degli incontri, di cosa dicono i paesi che attraverso, quale sapore ha l’Italia, di come stanno i miei piedi e se mi vogliono ancora bene, delle strategie che metterò in pratica per far convivere – in equilibrio – la mia passione e il mio lavoro”.
Dedicherà il pomeriggio al suo lavoro di commerciale freelance da luoghi sempre diversi, dove sia possibile una connessione alla rete. Il suo “ufficio” itinerante sarà leggero ma al contempo completo di tutto ciò che serve, sia per camminare che per lavorare.
Un elogio alla lentezza
Smart Walking vuole essere un elogio alla lentezza, attraverso luoghi poco conosciuti alla scoperta di comunità minori fuori dal turismo di massa. L’intento di Davide, attraverso quello che racconterà nel suo blog durante il viaggio, è quello di provare a dimostrare che è possibile vivere, con armonia e felicità, senza sprechi, utilizzando in modo consapevole la tecnologia, funzionale allo scopo di migliorare il nostro tempo, non esserne schiavi, permettendoci di vivere le nostre passioni.
Tra i partner di Smart Walking ci sarà anche WeWard , l’app che ha dichiarato guerra alla sedentarietà e che sta spopolando in Italia. WeWard inviterà i propri utenti ad unirsi a Davide con iniziative create ad hoc, come ad esempio la pubblicazione dei luoghi più interessanti che si possono incontrare lungo i 2500 km che Davide percorrerà.
L’obiettivo di WeWard, ma anche di Davide, è di mettere in movimento sempre più persone. Anche se nutro qualche perplessità sul “cammino col computer” e nei confronti di tutto quello che distoglie l’attenzione dall’immersione nei passi e nel paesaggio, secondo Yves Bechinol, CEO di WeWard, “In questo modo il pianeta starebbe meglio, la salute dei nostri utenti migliorerebbe notevolmente e anche l’economia locale ne trarrebbe giovamento”.
Davide Fiz racconta periodicamente le sue giornate sul blog personale www.smartwalking.eu e su www.mountainblog.it mediapartner dell’iniziativa.
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