Sentiero degli dei, un itinerario in grado di rappresentare un vero e proprio “paradiso pulsante”. Siamo in Costiera Amalfitana, uno dei luoghi più belli al mondo, non a caso inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Sentiero degli dei, un nome che preannuncia un Olimpo della natura e della bellezza e che si rivela la cura migliore per gli occhi e per il cuore. Abbandonarsi a tutto questo, percorrendo la zona in motocicletta, in bicicletta, a piedi o in automobile, la panoramicissima strada statale SS 163, significa anche scorrere anzi sgranare tra le pieghe del respiro un rosario di perle come Positano, Amalfi, Atrani, Ravello. Ognuno di questi borghi potrà riconciliarci con questa nostra Italia, troppo spesso fatta di fuffa e cialtroni, buone intenzioni e bellezza vituperata da incapacità e ribalderie quotidiane. Se è vero che, come ammoniva Heidegger, “solo un Dio ci può salvare”, ecco qua, la bellezza è servita.
Sentiero degli dei, “in nomen omen”
La Costiera Amalfitana e il vicino Parco regionale dei Monti Lattari sono mete particolarmente apprezzate dagli escursionisti. Il nome Sentiero degli dei deriva da fatti storici e leggende secondo cui le divinità greche passarono proprio di qui per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull’isola de Li Galli.
Anche Italo Calvino descrive il tracciato come “quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”. La stessa frase la troviamo sulle mattonelle in ceramica ubicate proprio all’inizio del Sentiero degli dei.
Il Sentiero è un percorso naturalistico lungo circa 9 chilometri situato all’interno della Costiera Amalfitana. Una volta era l’unica strada di collegamento tra i paesi, prima che la strada statale fosse costruita dai Borboni. Sentieri e mulattiere erano le sole vie di comunicazione tra i centri abitati di queste aspre montagne. I tracciati erano battuti da contadini e operai.
Gli itinerari
Il sentiero è ideale per escursioni e trekking in primavera-estate. Se il tempo “ritrova pace”, anche ottobre diventa un mese “ad hoc” per ammirare il panorama da questo straordinario “Olimpo”. Il percorso parte da Bomerano, frazione di Agerola, per terminare a Nocelle, vicino Positano, per una bella passeggiata di circa 7 ore.
È un sentiero di livello E (escursionistico), non difficile ma meglio dotarsi del giusto abbigliamento e di un minimo di allenamento. A Bomerano si arriva in autobus partendo da Amalfi o da Sorrento (ci vogliono circa 3 ore). Meglio fare il percorso in questo senso, sia perché meno faticoso, sia perché si affronteranno “di petto” tutti gli scorci mozzafiato del tragitto. In realtà, abbiamo due percorsi da poter scegliere. Il Sentiero degli dei in “alto” e “basso”, i cui nomi derivano dall’altezza in cui si sviluppa il sentiero.
Lungo l’intero percorso è possibile trovare strutture protettive per i punti più impegnativi ed impervi, terrazze panoramiche da cui ammirare i Faraglioni dell’isola di Capri, Punta Penna, l’isola Li Galli e i Monti Lattari, panchine per riposarsi e sorgenti di acqua fresca e potabile, dove riempire le nostre inseparabili borracce.
Segnalato in bianco e rosso con la scritta 02, il Sentiero degli dei presenta un primo tratto in discesa che – da Colle Serra – raggiunge una fontana; qui, un bivio conduce a Praiano oppure al proseguo del percorso. Lungo la strada è possibile ammirare torri difensive, risalenti al periodo delle incursioni saracene.
Guardando invece in direzione di Praiano, balzerà agli occhi l’arroccato convento di San Domenico contornato dagli ultimi audaci tentativi di coltivazione dell’aspro territorio costiero. A questo punto, da una vegetazione bassa ed erbosa ci si “perde”nella macchia mediterranea, col suo rosmarino e i suoi lecci.
Il sentiero si fa più tortuoso, con salite, discese e panorami da favola: passando dal Vallone Grarelle si raggiunge il borgo di Nocelle. Un tempo il borgo era raggiungibile solo a piedi, percorrendo la lunga scalinata che comincia da Positano.
Il tratto finale, la discesa che va da Nocelle a Positano, richiede cautela. I 1700 gradini che si devono scendere vanno affrontati con la massima concentrazione. Per il resto, il sentiero è piuttosto semplice, basta avere scarpe adatte. La spiaggia di Arienzo, dopo ulteriori circa 300 scalini, sarà il luogo ideale per godersi un po’ di meritato relax.
Una volta arrivati alla fine del sentiero è possibile rientrare da Positano con bus pubblici o privati oppure in traghetto. Punto d’approdo al rientro è Amalfi. Da Amalfi, il bus navetta vi porterà di nuovo al punto di partenza ossia Bomerano. Per il rientro serviranno circa un paio d’ore essendo la strada molto trafficata, soprattutto nei giorni festivi.
Grotta Biscotto, villaggi rupestri e il Pistillo, il mondo che ci piace
Durante tutto il Sentiero degli dei ci sono dei luoghi davvero esaltanti la cui visione vi “metterà a posto” con diverse cose. Tra questi, la Grotta Biscotto, i villaggi rupestri e il “Pistillo“.
La Grotta del Biscotto, è una cavità posta a 528 metri di altezza. In questa zona sono presenti diversi dirupi e precipizi che in alcuni punti possono raggiungere anche i 200 metri d’altezza. Un panorama eccezionale per via della particolarità del tratto roccioso.
Subito dopo la “Grotta del Biscotto” è possibile ammirare degli antichi insediamenti, veri e propri villaggi rupestri, scavati nella montagna. Un altro punto del sentiero molto conosciuto è il cosiddetto “Pistillo” un sperone di roccia alla cui base si innalza un’irta guglia calcarea rinominata appunto “pistillo”.
I colori della natura e i suoi profumi vi avvolgeranno come in un abbraccio infinito: il verde della vegetazione montana, l’accecante azzurro del cielo e il blu del mare. Meravigliosa anche la vista la vista su Vettica Maggiore, un piccolo agglomerato urbano che si mimetizza tra i terrazzamenti coltivati a limoneti.
Come ricorda la citazione dello scrittore inglese D.H.Lawrence, incisa su una targa all’inizio del percorso:“È questo il paesaggio che, dall’alto del Sentiero degli Dei, si apriva al nostro sguardo: è lo scenario di quell’estrema ansa della costiera amalfitana che guarda verso ovest, verso l’isola di Capri, quella costa ripida, afosa, con le montagne cristalline ove si abbandonano gli Dèi di oggi e si scopre di nuovo un sé perduto, mediterraneo, anteriore”.
Già, viaggiare, essere sempre in cammino è proprio riuscire a ritrovare quel perduto sé.