Global Strike For Future è lo sciopero globale degli studenti per il clima, una mobilitazione nata dall’azione di Greta Thunberg, la ragazza sedicenne svedese che, per sensibilizzare il proprio governo, dal 20 agosto del 2018 manifesta ogni venerdì di fronte al Parlamento svedese
“Abbiamo certamente bisogno di speranza. Ma l’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l’azione. Una volta che iniziamo ad agire, la speranza si diffonde. Quindi, invece di cercare la speranza, cerchiamo l’azione. Allora e solo allora, la speranza arriverà”, le parole di Greta.
In occasione delle COP24 in Polonia, celebre la sua affermazione: “Questo incontro storico sarà probabilmente l’ultima opportunità per prevenire un cambiamento climatico catastrofico. Se qui le cose non si muovono, sarà troppo tardi”. (Discorso di Greta Thunberg – COP 24 – Kotowize, Poland 18 dicembre 2018).
Il Global Strike For Future ha ricevuto l’adesione di circa 60 paesi e più di 500 città. Arriva dopo due mesi dopo le manifestazioni di Greta, ormai divenuta il simbolo principale di questa protesta, nei Fridays for Future.
Sciopero per il clima, la mobilitazione
Cosa sta accadendo al clima? Quali sono gli obiettivi dello sciopero? Le attività umane hanno causato un riscaldamento globale, infatti di circa 1°C rispetto all’era preindustriale, e la previsione è preoccupante tra il 2020 e il 2050 potrà aumentare fino a 1.5°C.
L’obiettivo dell’evento è di chiedere agli Stati e ai governi misure concrete contro i cambiamenti climatici. Ribadire l’impegno per un nuovo modello energetico basato su efficienza e rinnovabili che riduca fortemente le emissioni di gas serra, aiutando così il clima, l’ambiente e l’innovazione tecnologica.
Anche Luca Mercalli, divulgatore scientifico e climatologo, recentemente intervistato da Green Planet News, appoggia lo sciopero e invita gli studenti a scendere in campo. Aderiranno almeno 40 Paesi, fra cui l’Italia con diverse istituzioni tra cui la Regione Lazio, Legambiente, Lav, Federconsumatori, Rete degli studenti medi, Federparchi e tante altre.
E in Italia?
Tre Ministeri, Ambiente, Sviluppo economico e Trasporti e infrastrutture, hanno stilato e inviato in Europa il Piano Energia e Clima. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa su ribadisce Italiaambiente.it: “Fuori dal fossile nel 2025”. La prossima conferenza ONU per il clima, COP 25, sarà ospitata in Cile, mentre sia il Regno Unito che l’Italia si sono candidati per la COP 26 del 2020. Tutti uniti per il clima venerdì 15 marzo 2019, obiettivo Zero emissioni entro il 2050.
A Roma appuntamento ore 11 in Piazza Madonna di Loreto (Piazza Venezia)
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