Un obiettivo per rilanciare l’economia, le tradizioni, le eccellenze e tutto il territorio di quella parte di Appennino duramente colpita dal sisma che si è scatenato tra l’estate del 2016 e il gennaio del 2017: così nasce Save The Apps, una serie di progetti digitali messi a punto da Fondazione Merloni e Fondazione Vodafone
Così riparte l’Appennino del terremoto: commercio, turismo, agricoltura e sharing economy
Sono coinvolti tutti i settori dell’Appennino colpito, nell’ambito di commercio, turismo, agricoltura, da sempre cuore e anima di questi luoghi, anche prima del terremoto.
I progetti, a forte componente tecnologica, si orientano al digitale perché vogliono cogliere ogni opportunità presentata da internet, facendo leva sulla sharing economy. Cambia dunque un po’ il modello economico precedente, poiché si sfrutta la Rete per ridurre lo scollamento tra queste aree e il resto del paese, non dimenticando certo gli antichi saperi, valorizzando il tessuto imprenditoriale locale con tutte le relative competenze ma favorendo anche nuovi modelli di business legati alla sostenibilità.
Il primo frutto dell’Appennino in ripresa
Il primo frutto di questo obiettivo che unisce esperienza e innovazione è il sito www.bestoftheapps.it, Best of the Apps – Apennines Food Ranking, frutto della collaborazione con Amazon. Si tratta di una piattaforma digitale che racconta quel tratto di Appennino, e le regioni coinvolte, Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria, attraverso i lori prodotti tipici, perché si sa che la coltura alimentare è importante, parla di autenticità del territorio, di preparazioni artigianali, di un modo semplice e affascinante di accogliere le persone: mangiare un salume dal gusto sopraffino non si riduce solo a quello (che è già tanto!), ma si apre alla conoscenza di un mondo straordinario, tra valli e montagne, pianori e torrenti, forme di affascinante irregolarità che proprio il movimento di una Terra giovane, sempre in effervescenza, ha disegnato in maniera così meravigliosa.
Non solo formaggi, salumi, olio, confetture, attraverso il sito si mostrano a tutti (e dalla grafica della home page balzano subito all’occhio), ma anche le idee, i programmi, le storie dei produttori e delle aziende che stanno dietro a tutto questo e che ci “mettono la faccia”. C’è inoltre un settore dedicato a un magazine che tiene aggiornati sulle iniziative e gli eventi delle comunità sparse qua e là, ulteriori suggerimenti per venirci, qui, e ritornarci, spesso.
Scopri, assaggia, vota!
I prodotti si possono comprare online, altri direttamente in loco, dove le imprese accolgono chiunque voglia verificare il tipo di lavorazione e le modalità di preparazione.In questi giorni, i visitatori del sito sono esortati a dire la loro in un concorso per premiare il miglior produttore, all’insegna dello slogan “scopri, assaggia, vota!”, in un viaggio solidale tra i sapori appenninici. Insomma: conservare, tramandare e diffondere i sapori e i saperi dell’Appennino per una generale riscoperta delle aree appenniniche.
Gli altri progetti
In autunno altri progetti saranno realtà, a cominciare dal Best Of The Apps – Apennines Discovery, dall’impronta decisamente turistica. Di che si tratta? Della realizzazione di un’app con un digital database relativo a un ecosistema di eremi, abbazie millenarie, sentieri e percorsi per accogliere turisti, pellegrini e moderni camminatori in una terra di grandi tradizioni spirituali, un unicum in quella grande unicità che è l’Italia. Ogni viaggiatore avrà la possibilità di visualizzare il percorso attraverso una mappa GPS integrata, in grado di fornire anche informazioni storiche e di servizio nel punto e/o nei punti scelti da visitare.
La terza iniziativa digital è Best of the Apps – Hazelnuts Of Apennines: ovvero un’altra forma di intendere l’agricoltura, grazie all’installazione di impianti tecnologici corilicoli, dedicati cioè alla coltivazione delle nocciole. Infatti è concepito in collaborazione con Ferrero Hazelnut Company (HCo), società che raggruppa sotto un’unica struttura tutta la filiera della nocciola. E come? I terreni vengono divisi tra coltivazioni con tecnologie standard, tecnologie con strumenti orientati all’agricoltura di precisione e coltivazioni dedicate a sperimentazioni delle varietà, tra cui la nocciola francescana.