Friend of the Earth, la certificazione internazionale per un’agricoltura sostenibile, nel 2022 per tutelarlo ha contribuito al supporto finanziario del progetto “Maromizaha Conservation Project”
Nel cuore delle foreste del Madagascar vive l’indri (Indri indri), un lemure molto particolare il più grande vivente, famoso per il suo canto che usa per comunicare, tenendo il ritmo come noi.
Il suo habitat naturale è la Foresta Pluviale degli Alberi Dragone di Maromizaha, un’area dichiarata protetta nel 2015. Nella regione di Maromizaha vivono circa 1.000 indri, per un totale stimato di circa 5.000 in tutto il Madagascar. Nella Riserva sono stati identificati 86 individui per una stima di circa 200 individui nell’intera area, che però potrebbe essere più bassa.
L’indri, chiamato dai locali “Babakoto” caratterizzato da un manto lungo e nero con variegature bianche, il muso volpino, grandi occhi verdastri ed orecchie arrotondate, è famoso per il suo caratteristico canto mattutino, con sequenze sonore che possono durare fino a 3 minuti. Si tratta di un canto dotato di ritmo, duetti e cori armonizzati, una capacità che ha solo un altro primate: l’uomo.
Purtroppo questo affascinante animale è uno dei lemuri più minacciati al mondo, a rischio critico di estinzione a causa della distruzione del suo habitat.
A venire in soccorso del Lemure cantante è il progetto “Maromizaha Conservation Project” partito nel 2004 e da gennaio 2022 sta proseguendo con le ricerche grazie alla collaborazione tra World Sustainability Organization, Friend of the Earth, U ONLUS, Università di Torino e GERP (Groupe d’Etude et de Recherche sur les Primates) che hanno contribuito al supporto finanziario del progetto. Il “Maromizaha Conservation Project” propone importanti attività di conservazione dedicate alla popolazione di indri a Maromizaha.
Il lemure cantante, le minacce
Minacciato dalla perdita di Habitat e dalla caccia, il lemure indri è una specie a forte rischio di estinzione.
Mentre un tempo gli indri erano in parte protetti dalla caccia grazie ai locali “fadys”, cioè tradizionali tabù, che proibiscono di mangiare la loro carne, oggi due fattori stanno causando un aumento insostenibile della caccia agli indri: da una parte la minore credenza dei Malgasci nei tabù, dall’altra l’aumento di immigrati che non seguono le tradizioni locali.
Ma a causa della deforestazione la maggiore minaccia è la scomparsa dell’habitat naturale. Il degrado della foresta di Maromizaha è dovuto soprattutto alla pratica dell’agricoltura taglia e brucia (“tavy” in lingua locale).
È rilevante anche l’impatto dell’immigrazione, che tende a convertire la foresta in terra agricola; contribuiscono il disboscamento selettivo e l’estrazione del carbone.
L’indri va necessariamente protetto nel suo habitat naturale essendo purtroppo un animale che non sopravvive in cattività, nei parchi zoologici.
Il progetto Maromizaha Project in aiuto del lemure cantante
“Maromizaha Project” propone importanti attività di conservazione dedicate alla popolazione di indri a Maromizaha per la durata di un anno.
Studiare e monitorare le popolazioni di indri è il primo obiettivo. 12 gruppi di indri in questo momento sono sotto osservazione: 4 guide compiono monitoraggi ogni giorno, raccogliendo dati sul loro comportamento e sui loro spostamenti; gli esemplari vengono identificati tramite i segni caratteristici del loro manto. Inoltre, è in corso un monitoraggio tramite appositi registratori acustici che vengono posizionati in punti strategici sugli alberi e spostati ogni tre settimane.
La ricercatrice del World Sustainability Organization (WSO) Clarissa Puccioni in veste di intermediaria a breve farà una prima missione unendosi alla squadra di italiani e malgasci già al lavoro sul posto con lo scopo di riportare le informazioni sulle attività svolte e far conoscere il progetto al mondo.
Fondamentale è il ripristino dell’habitat, tramite la gestione di diversi vivai di bambù e di altre piante endemiche, ed il sostegno alla popolazione locale nella ricostruzione ecologica di specifiche aree degradate della foresta.
Un aspetto molto importante del programma è quello di fornire sostegno e formazione alle popolazioni locali. Da un lato attraverso il recupero e la promozione delle conoscenze e delle metodologie tradizionali. Dall’altro lato aumentando la consapevolezza, facilitando e incoraggiando il coinvolgimento delle persone nelle azioni di conservazione del territorio.
Nelle scuole locali sono in corso in questo momento attività educative sui temi della conservazione degli indri con assegnazione di borse di studio a ragazzi meritevoli che vivono in famiglie disagiate.
Friend of the Earth: obiettivo ambiente e sostenibilità
Il progetto Maromizaha insieme ad altre importanti campagne di sensibilizzazione lanciate da Friend of the Earth, come ad esempio “Salviamo le Foreste“, hanno l’obiettivo di proteggere le specie e gli habitat a rischio di estinzione, con il coinvolgimento delle popolazioni locali.
Friend of the Earth inoltre promuove in tutto il mondo prodotti da agricoltura sostenibile contribuendo alla tutela degli habitat naturali.