Le azioni più efficaci per far fronte alla situazione, evidenziando le best practice che già dimostrano come invertire la rotta
Durante la Fiera internazionale di Ecomondo che si terrà il 10 novembre a Rimini, Re Soil Foundation e numerosi altri enti di ricerca e istituzioni, organizzano i primi Stati Generali per la Salute del Suolo.
Due sessioni di alto livello per far luce sui diversi volti, nazionali e globali, del problema e sulle azioni più efficaci per affrontarlo, evidenziando le best practice che già dimostrano come invertire la rotta
Nonostante i numeri del sistema suolo allarmino, e non da oggi, gli esperti, sul tema non esisteva finora un appuntamento che affrontasse il problema in modo olistico.
Fotografando cioè la natura multiforme della questione e coinvolgendo i diversi attori in gioco. Accademico, politico, economico e culturale.
Solo da una loro profonda e costante collaborazione possono infatti arrivare le soluzioni più efficaci a invertire un trend pericoloso per economia, salute, ambiente e agricoltura e assicurare la salute di un elemento essenziale per la nostra vita.
Con questo spirito, il 10 novembre prossimo si terranno a Rimini i primi Stati Generali per la Salute del Suolo. L’occasione sarà la consueta fiera annuale di Ecomondo, evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.
Salute del suolo, un tema da cui pende il nostro futuro
All’organizzazione dell’evento contribuiscono, insieme a Re Soil Foundation, il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia (GCNB), presso il CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che comprende anche i Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico e tutte le Regioni, in collaborazione con ISPRA e CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria).
“Il tema della salute del suolo è senza dubbio di primario interesse non solo per gli addetti ai lavori ma anche per l’intera collettività” spiega Fabio Fava, Coordinatore del GCNB. “Dalla salute del suolo dipende la sicurezza alimentare globale, le rese agricole e la resilienza e la rigenerazione degli ecosistemi e della Biodiversita` oltre che la possibilità di sequestro di anidride carbonica da parte dei terreni, gas che al contrario viene rilasciato nell’atmosfera quando i suoli sono degradati, contribuendo all’aumento dei cambiamenti climatici”.
Preoccupanti i numeri sulla salute dei terreni
I numeri principali sulla salute dei terreni sono decisamente preoccupanti: secondo il rapporto “Caring for Soil is Caring for life” pubblicato dalla Commissione Europea nel 2020, il 60-70% di tutti i suoli europei è malsano a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti dei cambiamenti climatici: in particolare, Il 25% dei suoli nell’Europa meridionale, centrale e orientale è ad alto o molto alto rischio di desertificazione, mentre il tasso odierno di riutilizzo del suolo è fermo al 13%. Il costo stimato associato al degrado del suolo nell’UE supera i 50 miliardi di euro/anno.
“Gli Stati Generali per la Salute del Suolo – spiega Debora Fino, Presidente di Re Soil Foundation – intendono quindi riunire i principali stakeholder ed esperti nazionali e internazionali per elaborare una piattaforma programmatica volta a supportare lo sviluppo di una Strategia del Suolo italiana, attraverso l’analisi dello scenario ambientale, economico, legislativo e sociale, di buone pratiche e progetti esistenti multidisciplinari e multi-attore, che stanno già fornendo risposte in questa direzione”.
La sessione internazionale
La questione suolo ha risvolti sia nazionali sia globali. Ecco perché l’incontro riminese sarà diviso in 2 sessioni: una mattutina (10-12.30) dedicata a presentare il quadro internazionale e una pomeridiana (14.30-17.30) che si concentrerà sullo stato dell’arte a livello italiano.
Al primo incontro prenderà parte, tra gli altri, Luca Montanarella, Action Leader in SOIL – JRC, uno dei massimi esperti mondiali sul tema suolo, che più volte ha richiamato l’esigenza di un approccio olistico per individuare soluzioni davvero efficaci.
Insieme a lui, parteciperanno anche Lucrezia Caon, Land and Water Officer della FAO; Andrea Vettori, capo dell’Unità Uso e Gestione dei Suoli della DG ENVI della Commissione europea, Fabio Fava, esperto nazionale nel comitato di programma della Mission Soil Health and Food della Commissione Europea e Catia Bastioli, membro di Re Soil Foundation ed ex membro del Board Europeo della Missione Ue per il suolo.
La sessione internazionale offrirà anche l’opportunità per ascoltare il punto di vista di molti esperti di suolo provenienti da diverse istituzioni europee (riunite in una tavola rotonda, moderata da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte).
Inoltre, sarà l’occasione per presentare i dettagli e gli obiettivi del progetto PREPSOIL, che, finanziato dal programma Horizon EU, coinvolge 20 partner tra cui la Re Soil Foundation, e si pone l’obiettivo di “sostenere l’attuazione della Missione creando consapevolezza e conoscenza delle esigenze del suolo tra gli stakeholder delle regioni europee”.
La sessione nazionale
Alla sessione nazionale, moderata da Anna Luise, dirigente dell’ISPRA e da Sonia Filippazzi, giornalista ambientale RAI, prenderanno parte Laura D’Aprile, Dipartimento Investimenti Verdi del Ministero della Transizione ecologica; Michele Munafò, responsabile Consumo di Suolo di ISPRA; Francesca Assennato, dirigente dell’Area monitoraggio suolo e desertificazione; Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti BIO; Massimo Centemero, direttore generale del Consorzio Italiano Compostatori; Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas e Walter Ganapini, nome storico dell’ambientalismo italiano e attuale presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Re Soil Foundation.
L’incontro offrirà poi l’opportunità di conoscere alcuni progetti didattici sviluppati per aumentare la consapevolezza sul tema suolo da parte dell’opinione pubblica e soprattutto dei più giovani.
Saranno inoltre presentate alcune best practice nella gestione dei terreni agricoli: come il Soil Hub Project del CREA e la rete delle Italian Lighthouse Farms network creata da Re Soil Foundation.