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Russia, ipotesi modifica confini Baltico. Mosca: “Nessuna intenzione”

(Adnkronos) –
La Russia non ha intenzione di rivedere i confini sul Baltico. Lo sottolinea il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, spiegando che la proposta per il cambiamento delle coordinate geografiche usate come base per misurare l'ampiezza delle acque territoriali russe nel Baltico, non ha motivazione politica. "Anche se il quadro politico è gravemente cambiato, qui non c'è nulla di politico. Vi rendete conto dell'escalation di tensioni, di quale sia il livello di confronto, in modo particolare nel Baltico. Questo richiede di certo che le nostre agenzie importanti facciano i passi appropriati per garantire la nostra sicurezza", ha affermato.  Una fonte diplomatica militare ha precisato oggi che il ministero della Difesa ha proposto di chiarire il confine sui Baltico per quanto riguarda la regione di Kaliningrad. Ma "non c'erano e non ci sono intenzioni di rivedere l'ampiezza delle acque territoriali, la zona economica, la piattaforma continentale e il confine di stato della Federazione russa sul Baltico", ha detto la fonte.  Ieri era stata la Tass a riferire che il ministero della Difesa a Mosca ha proposto, unilateralmente, una variazione dei confini marittimi della Federazione Russa, a seguito di "un cambiamento dei limiti esterni delle acque territoriali". L'agenzia citava un documento generico, privo dei riferimenti dettagliati pubblicato sul portale del governo, è stato proposto un "elenco" di variazioni delle "coordinate geografiche che definiscono l'ampiezza delle acque territoriali", della costa e delle isole del Mar Baltico".  L'approvazione delle variazioni proposte, si legge nel documento, "istituirà un sistema base di linee rette ora assente sulla porzione meridionale delle isole russe nel Golfo di Finlandia orientale, vicino a Baltiysk e Zelenogradsk (che si trovano nell'enclave di Kaliningrad, ndr) e consentirà l'uso di queste acque come interne".   "La Russia sta facendo operazioni di propaganda anche interna attraverso scelte provocatorie, per vedere la reazione dell'Occidente. Noi non siamo in guerra con la Russia", ha detto il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlano alla Farnesina a margine del seminario “Global Gateway Ue e Settore Privato – Sfide e opportunità per il sistema Italia”, parlando della eventualità dell'allargamento da parte di Mosca dei confini nel Baltico. "Bisogna comunque e sempre rispettare il diritto internazionale e anche la Russia lo deve fare, ha aggiunto Tajani.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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