Un’occasione per approfondire opportunità e criticità legate alla normativa europea sulla responsabilità estesa del produttore nella filiera globale del tessile, di cui si è ampiamente discusso nel convegno sul tema: “L’EPR nella filiera globale del tessile: scenari futuri tra competenze, innovazione e impatti”.
Prosegue in giro per l’Italia la campagna Impianti Aperti on the road, promossa da Assoambiente, associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle infrastrutture industriali necessarie alla corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.
L’ultima tappa, la settima, è stata presso il polo impiantistico di Humana People to People Italia, organizzazione leader nella raccolta, selezione e valorizzazione di indumenti, scarpe e accessori, a Pregnana Milanese (MI).
La giornata, organizzata in occasione del World Circular Textiles Day lo scorso 8 ottobre, è iniziata con l’apertura dell’impianto alle visite guidate ed è proseguita con il convegno sul tema “L’EPR nella filiera globale del tessile: scenari futuri tra competenze, innovazione e impatti” e il dibattito tra rappresentanti delle Associazioni, esperti e stakeholder della filiera del tessile con focus sulla responsabilità estesa del produttore e sui possibili impatti sul comparto.
Cos’è la Responsabilità Estesa del Produttore
La Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) è un concetto chiave introdotto dalla Direttiva (UE) 2018/851. Grazie ad essa è possibile imporre ai produttori di beni immessi sul mercato dell’Unione Europea l’obbligo di contribuire alla gestione dei rifiuti che questi genereranno.
Un principio che ha come finalità quella di limitare la produzione dei rifiuti post-consumer, ma nello stesso tempo promuovere l’ecodesign e stimolare ed offrire incentivi alle imprese nel farsi carico della gestione del fine vita dei prodotti.
La regolamentazione EPR è attualmente in vigore in diversi settori, tra cui l’elettronica, gli imballaggi, l’industria automobilistica, ed è stata estesa al settore tessile per affrontare in modo più efficace il problema dei rifiuti e promuovere pratiche di produzione e consumo più sostenibili.
La nuova direttiva sull’implementazione del sistema EPR impone ai produttori di prodotti tessili una serie di obblighi specifici.
I produttori di rifiuti tessili saranno responsabili dei costi relativi alla gestione, promuovendo e incentivando la circolarità già in fase di progettazione. Il contributo dei produttori allo schema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) sarà determinato in base alla performance ambientale dei tessili, secondo il principio conosciuto come “eco-modulazione”.
L’impianto di Humana People to People Italia
A conclusione del convegno è seguita la visita all’impianto di selezione della frazione tessile di di Humana People to People Italia. Questo ha una capacità di trattamento fino a 12.000 tonnellate annue.
La struttura comprende 23 silos alimentati automaticamente da un nastro trasportatore e 13 postazioni dedicate allo smistamento di categorie specifiche.
La fase di selezione suddivide il materiale raccolto in 25 macro-categorie di prodotto fino ad arrivare a circa 65 sotto-categorie: il 65,5% dei materiali ingresso è destinato al riutilizzo, il 27,1% circa è avviato a riciclo e una piccola parte (7,4%) è destinata al recupero energetico o utilizzata come combustibile solido secondario.
L’impianto di Humana rappresenta l’anello fondamentale di una filiera integrata e trasparente che si alimenta grazie all’attività di oltre 5.500 contenitori stradali, 6 impianti di stoccaggio, 18 negozi, 1 canale e-commerce e numerose collaborazioni con aziende del settore Tessile Abbigliamento Moda.
Come evidenziato da Karina Bolin, Presidente e Amministratrice Delegata di Humana People to People Italia: “Alla luce della nuova normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore è fondamentale un dialogo continuo tra operatori del settore, istituzioni e brand per costruire una filiera sostenibile, adottando un approccio globale.
Il settore del second hand, infatti, impiega centinaia di migliaia di persone in Europa e milioni di persone in Africa, generando non solo un impatto sociale importante ma anche ambientale: il riutilizzo di un capo, infatti, ha un impatto ambientale fino a 70 volte minore rispetto ad un capo nuovo.
La campagna “Impianti Aperti on the road” è condotta con il patrocinio del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) e di Sostenibilità in Lombardia.