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Raivavae: le acque smeraldo delle lagune in Polinesia

Raivavae: le acque smeraldo delle lagune in Polinesia
Photo Credit: Depositphotos

Raivavae, in lingua tahitiana di ra’i “cielo” e vavae “pulire o liberare il sentiero”, 28 piccoli motu, circondati da una splendida laguna con acque color smeraldo. Una leggenda racconta che il nome sia stato dato dalla regina Pōmare IV che, giunta su quest’isola dopo essere stata in mezzo alla tempesta per giorni, trovò qui un clima mite e una bellezza assoluta.

Situata a 630 km a sud-est di Tahiti con una percorrenza di circa un’ora e mezza di volo, Raivavae ha un piccolo aeroporto di scalo che consente di arrivare direttamente sull’isola.

Qui i pochi abitanti che popolano questo villaggio, circa 930 da censimento del 2017, accolgono i turisti con l’estrema gentilezza e ospitalità che contraddistingue la popolazione polinesiana. La maggior parte di questi motu è caratterizzata da spiagge di sabbia bianca circondati dal reef, su cui si trovano i grossi isolotti sabbiosi Motu Araoo, Motu Vaiamanu e Motu Haaamu.

La natura a Raivavae

L’isola si caratterizza per essere ricca di zone verdi e di monti. Situata a sud del Tropico del Capricorno è composta da due grandi massicci montuosi che ben si prestano ad attività di terra, prima fra tutte il trekking. Il Monte Taraia che si trova a sud dell’isola con un’altitudine di 309 metri e il Monte Hiro, 438m di altezza, che regala un panorama a 360 gradi su una delle lagune più belle delle isole di Tahiti. Si raggiunge la cima cima con una una camminata di un’oretta, tra piante di lamponi e abeti.

Cultura e reperti archeologici

A seguito della conversione al cristianesimo da parte della popolazione locale, tantissimi marae, statue e luoghi sacri che simboleggiavano la cultura e le credenze polinesiane, sono state distrutte. Nonostante questo, una rappresentazione che è rimasta viva e radicata nella cultura polinesiana è il Tiki.

Questa scultura polinesiana, riconosciuta e venerata tra la popolazione locale, raffigura un semidio che, secondo alcune leggende, sarebbe il creatore dell’uomo. A Raivavae erano presenti quattro Tiki di cui due sono stati trasferiti a Tahiti nel 1933 e si trovano al Museo di Papeari, un altro è stato rinvenuto nel 2004 nella laguna dell’isola e l’ultimo, che rappresenta un viso sorridente, è ancora visionabile a Raivavae.

Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito Tahiti Tourisme Italia, oppure scrivere una mail a italy@tahititourisme.it.

Photo Credit: Depositphotos.

Daniele Del Moro

Giornalista professionista, antropologo, motociclista e camminatore, laureato in Lettere, gruppo demo-etnoantropologico, con tesi in Storia delle religioni, presso l’Università di Roma La Sapienza, è il Direttore responsabile e fondatore di Green Planet News. Ha lavorato presso il quotidiano Il Tempo e in una casa editrice simbolo degli anni Ottanta, la Tattilo Editrice, dove ha progettato e redatto giornali di arredamento, casa, agricoltura e trattori. Sul sito Due Ruote In Viaggio (www.dueruoteinviaggio.it), a cui ha dato vita recentemente, racconta delle sue passioni: viaggi in moto, recensioni di libri e audiolibri, fotografia, figure della storia e viaggiatori “metafisici”. Tra le sue passioni, oltre alle moto e alle lunghe camminate in solitaria, gli animali, il nuoto, la teologia e la filosofia. d.delmoro@greenplanetnews.it.
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