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Prodotti agroalimentari, attenzione a imballaggi e conservazione

Prodotti agroalimentari, attenzione a imballaggi e conservazione
Prodotti agroalimentari, attenzione a imballaggi e conservazione

Prodotti agroalimentari: fondamentale in questo momento il packaging e l’attenzione ancora più incisiva alla conservazione dei prodotti.

L’Accademia Nazionale di Agricoltura, vista l’attuale situazione di grande emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese, intende sensibilizzare i produttori, la filiera agroalimentare italiana e la stampa sull’esigenza di consumare più ortofrutta nazionale perché fresca e ricca di contenuti ed elementi salutistici.

Per fini igienico-sanitari, ritiene anche importante che l’ortofrutta venga posta in vendita preconfezionata in contenitori sigillati. Sempre ecologici per non dimenticare l’ambiente in questo difficile periodo. particolarmente interessante, poi, da parte di ENEA, l’arrivo dell’etichetta ‘intelligente’ per controllare la conservazione dei prodotti.

Prodotti agroalimentari, la situazione

Milioni di tonnellate di prodotti agroalimentari stanno attualmente affluendo in ipermercati e supermercati nazionali. In un momento di crisi come quello che il nostro Paese sta ora vivendo si chiede di porre un’attenzione particolare all’economia dell’agroalimentare italiano che deve essere sì sostenuta e tutelata per l’importante ruolo socio-lavorativo che riveste per l’Italia, ma soprattutto per la qualità e la sicurezza (ben certificata dalle Autorità preposte) dei propri prodotti indispensabili presidi per la salute dei cittadini.

Prodotti agroalimentari, attenzione a imballaggi e conservazione

Il settore ortofrutticolo, in questo momento, sta attraversando un periodo di relativa tranquillità non avendo ancora raggiunto l’apice produttivo e quindi riesce agevolmente a preconfezionare le attuali produzioni stagionali legate a fragole, peperoni, zucchine, melanzane, cavolfiori, cavoli cappucci, broccoli, radicchi, carciofi, asparagi. bietole da costa, lattughe, scarole, finocchi e sedani, e altro. Infatti, queste produzioni stanno arrivando al consumatore ben selezionate, calibrate e imballate.

Tale comportamento deve essere attentamente posto in atto anche nelle prossime settimane in quanto, con l’inizio delle grandi produzioni stagionali, l’attività distributiva potrebbe subire un rallentamento nel processo di confezionamento specie per frutta, patate e pomodori, che rappresentano la grande fetta dell’annuale produzione ortofrutticola italiana (25 milioni di tonnellate).

Il consiglio dell’Accademia nazionale dell’Agricoltura

Gli attuali regolamenti dati dal Governo ai cittadini in materia di afflusso alle rivendite alimentari (supermercati, ipermercati e distribuzione specializzata) possono comportare una maggiore permanenza delle derrate ortofrutticole nei negozi stessi. L’Accademia invita a prestare particolare attenzione all’inevitabile precoce deperimento che alcuni prodotti possono avere se non conservati in celle frigorifere, come ad esempio le orticole e gli asparagi, in quanto risentono dei caldi diurni e vanno rapidamente a maturazione.

Infatti il consumo di prodotti ben sigillati è una strategia sicura e igienica in un momento di grave infezione come quello che stiamo vivendo e permette di accedere alla spesa in maniera più saltuaria per continuare a mantenere uno stile di vita sano e rispettoso della salute.

ENEA, brevettata l’etichetta intelligente per la conservazione

Di grande interesse quanto brevettato dagli studio ENEA. I ricercatori del Centro ENEA di Portici (Napoli) hanno brevettato un indicatore della temperatura wireless per monitorare lo stato di conservazione di prodotti deperibili nel settore agroalimentare, medico e farmaceutico.

L’indicatore, inserito nell’etichetta, non richiede batterie o sensori ed è in grado di segnalare con un semplice “si-no” il superamento di una soglia prestabilita di temperatura e di memorizzare il dato per visualizzarlo in un momento successivo. L’indicatore, una sorta di termometro hi-tech, funziona con tecnologia RFID ad alta frequenza (Radio-Frequency Identification) e non compromette il trasferimento d’informazioni tra l’etichetta del prodotto e un lettore convenzionale.

Questo innovativo sistema può essere utilizzato nella gestione della catena del freddo e nella movimentazione di campioni biologici, nel campo della logistica di merci deperibili e in tutti i casi in cui occorre rilevare il superamento di una temperatura di conservazione.

“Il sistema da noi brevettato è caratterizzato da un basso costo di produzione e, diversamente da altri dispositivi tag passivi – cioè senza batteria – può rilevare l’evento termico anche quando non è in prossimità di un lettore, memorizzando le informazioni relative ad un picco di temperatura indesiderato nell’istante in cui si verifica”, spiega Riccardo Miscioscia, ricercatore del Laboratorio di Nanomateriali e Dispositivi.

“La sfida ora è quella di integrare nelle etichette RFID uno o più sensori per garantire che le proprietà dell’oggetto tracciato non siano state alterate volontariamente o involontariamente da cause esterne”, conclude Miscioscia.

Foto: Pixabay

 

 

 

 

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