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Emergenza incendi, la prevenzione nelle iniziative del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano

Emergenza incendi, la prevenzione nelle iniziative del Parco nazionale Appennino tosco-emiliano
Emergenza incendi, la prevenzione nelle iniziative del Parco nazionale Appennino tosco-emiliano, foto di RDNE Stock Project da Pexels

Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ha già avviato 8 progettualità antincendio, partite grazie al Piano di sviluppo rurale da poco concluso a Ventasso e Corniglio, per un ammontare complessivo di spesa di 149mila euro.

Il terribile incendio di Los Angeles ci ha inesorabilmente mostrato la forza distruttiva della natura se non correttamente controllata. Sono ben 15mila gli ettari bruciati, con le fiamme alimentate dal vento forte.  Una catastrofe che nemmeno i grandi mezzi, di uno degli Stati più ricchi e avanzati del mondo, sono riusciti a fronteggiare.

Sul tema è intervenuto Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano sottolineando come: “Quanto accade in California e più in generale al cambiamento climatico ci mette di fronte a più alti rischi e quindi a nuove responsabilità”.

Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano conta su una superficie forestale di 19mila ettari, quindi paragonabile a quella andata in fiamme a Los Angeles. 

Le aree protette sono fortemente esposte – ha aggiunto il presidente Giovanelli – anche perché in gran parte coperte da boschi che non producono solo ossigeno, ma svolgono tanti servizi ecosistemici tra i quali quello di stoccare carbonio atmosferico a contrasto del cambiamento climatico.

Se, però, rinunciamo ad agire in prevenzione corriamo il rischio di rimettere in atmosfera quantità immesse di carbonio sotto forma di anidride carbonica. Da qui la necessità di intervenire con un nuovo approccio e, per i Parchi, di agire ed essere di esempio per la buona gestione forestale dentro e fuori il loro perimetro”.

Sul fronte della prevenzione, la Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano dal 2019 ha in essere una serie di 13 progetti per un ammontare complessivo di 953mila euro, nell’ambito della progettualità Parchi per il Clima e Unesco per il Clima.

Tra questi diversi interventi di potenziamento del sistema antincendio boschivo (come a Castelnovo Monti dove nel 2022 un incendio interessò anche la monumentale Pietra di Bismantova).

Nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, che è parte della Riserva di Biosfera, sono 8 le progettualità antincendio avviate grazie al Piano di sviluppo rurale, da poco concluso a Ventasso e Corniglio, per un ammontare complessivo di spesa di 149mila euro.

Willy Reggioni, agronomo forestale del Parco nazionale e responsabile del Servizio Conservazione natura del Parco, ha meglio spiegato e dettagliato gli interventi previsti: “Nelle diverse progettualità in atto per prevenire e contrastare gli incendi boschivi, è importante adottare una serie di misure proattive e coordinate in diverse direzioni.

Rientrano tra queste gli interventi di prevenzione le opere di realizzazione di viali tagliafuoco, la rimozione di materiale combustibile e il controllo delle attività umane con il limitare attività come il fuoco libero e l’uso di bracieri in aree a rischio.

Occorrono quindi azioni di monitoraggio e sorveglianza, con sistemi di rilevamento precoce: Utilizzo di telecamere termiche e droni per monitorare le aree a rischio, ma anche con l’utilizzo di bollettini di previsione incendi e la pubblicazione di informazioni sul rischio di incendi per consentire una risposta tempestiva”.

Per Reggioni è strategico il tema della “formazione e preparazione con addestramento per vigili del fuoco e volontari e anche con simulazioni di incendi per adeguate esercitazioni pratiche per migliorare la prontezza operativa”.

È sempre importantissima – conclude Reggioniuna risposta rapida. Con un coordinamento delle forze di emergenza e un intervento tempestivo con i diversi mezzi aerei e terrestri si possono fermare gli incendi a poche ore dall’innesco”.

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