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Packaging farmaceutico: cosa bisogna sapere

Packaging farmaceutico: cosa bisogna sapere
Foto di Maruf Rahman da Pixabay

Se la comunicazione è importante, nel packaging farmaceutico deve essere chiara, immediata e sicura, in sintesi perfetta. Garantendo l’utente e lo stesso operatore

Quello del packaging farmaceutico è un mercato importante, in continua ascesa, che coinvolge una media indicativa di due miliardi e mezzo di confezioni vendute, di cui, oltre il 50% è rappresentato da prodotti in blister.

Secondo uno studio recente, le peculiarità del farmaco e le numerose leggi in materia tendono a rallentare lo sviluppo della produzione del packaging farmaceutico. Non si possono, infatti, apportare modifiche al packaging, sia a livello grafico che informativo, senza l’apposita autorizzazione del Ministero della Sanità. Un dettaglio che, inevitabilmente, rallenta molte procedure.

Le norme

Le normative rigorose disciplinano aspetti determinanti, dai materiali consentiti per gli imballaggi sino all’etichettatura. Tra poco arriverà anche la nuova legge sulla serializzazione dei farmaci. Secondo la direttiva (EU) 2016/161, nell’Unione Europea la serializzazione dei farmaci soggetti a prescrizione medica ed alcuni OTC a rischio contraffazione sarà considerata obbligatoria a partire dal 9 febbraio 2019. La filiera dovrà quindi dotarsi di nuovi strumenti e metodologie di lavoro, oltre a ripensare il layout delle fustelle e lo spessore degli astucci. E molte novità del futuro riguarderanno anche QRCode e domotica.

Il problema, peraltro, non è solo una questione europea. Il Drug Supply Chain Security Act (DSCSA) degli Stati Uniti renderà obbligatoria la serializzazione alla fine del 2018 e richiede che vengano implementate procedure di Track & Trace senza soluzione di continuità entro il 2023.

La produzione del packaging farmaceutico è, insomma, una materia estremamente importante che deve essere affidata a professionisti di settore, esperti in grado di conoscere in maniera attenta le normative vigenti e i materiali da poter adoperare nei differenti campi. Tutto questo per evitare sanzioni e adempiere agli obblighi di legge, come il marchio di conformità, adottando gli strumenti più adatti a garantire la sicurezza e la tutela del consumatore.

Particolarmente interessante, da questo punto di vista, è il packaging farmaceutico di Celvil , azienda che produce imballaggi, anche alimentari, dal 1958. Il packaging farmaceutico di Celvil viene realizzato secondo le più recenti e innovative tecnologie di settore per garantire la massima sicurezza nella protezione e nella conservazione dei prodotti.

In campo alimentare, i materiali realizzati da Celvil sono biodegradabili al 100%, come il PLA, l’acido polilattico, ottenuto da risorse vegetali come l’amido di mais e riciclabili al 90%, come i polipropileni e i materiali multistrato con presenza di PA (poliammidi) o di PET (polietilene tereftalato). Anche nel settore del packaging per prodotti bio, Celvil è il principale produttore italiano.

Il packaging farmaceutico di Celvil: quali caratteristiche

Il packaging farmaceutico è generalmente costituito da packaging primario e packaging secondario. Sia per ragioni di sicurezza, una doppia protezione scongiura la possibilità di danneggiare il contenuto, sia per guidare l’utente e anche l’operatore all’approccio al farmaco, che deve essere riconoscibile in maniera netta, secondo comunicazione e grafica adeguata e immediata.

Per la produzione del packaging farmaceutico, oltre a dover conoscere normative e materiali, bisogna tenere presente a quale famiglia di prodotto appartenga il farmaco. Per convenzione questi ultimi vengono suddivisi in tre macro famiglie ognuna con caratteristiche ben definite: farmaci in forma solida, liquida o mista.

Il packaging farmaceutico di Celvil rispetta le caratteristiche che devono avere i materiali di primo imballaggio ossia:

1. Adattabilità al farmaco, per conservare l’integrità del prodotto, evitando il contatto con agenti esterni;

2. Resistenza all’ambiente esterno, soprattutto nel caso di molecole fotosensibili: il packaging farmaceutico di Celvil, infatti, è refrattario a luce e aria realizzando quello che viene definito effetto-barriera;

3. Protezione del prodotto. Il farmaco, durante il trasporto dal magazzino al bancone e poi nel luogo di utilizzo, può subire urti o vibrazioni. Per questo motivo, è fondamentale realizzare un imballaggio di primo livello che ne protegga totalmente l’integrità.

In sostanza, è lecito pensare che le aziende farmaceutiche che sapranno distinguersi veramente, saranno quelle capaci di proporre soluzioni finalizzate il più possibile alla protezione del farmaco e alla riduzione degli errori imputabili alla grafica e al design delle confezioni. Il packaging farmaceutico è un elemento determinante per la riuscita di questo importante processo.

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