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“Ossessioni parallele”, la forza della musica per cambiare il mondo

“Ossessioni parallele”, la forza della musica per cambiare il mondo
“Ossessioni parallele”, la forza della musica per cambiare il mondo, foto per gentile concessione dell'Ufficio Stampa

L’esigenza è quella di cambiare paradigma esistenziale: “Sempre più depressi, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che riempia il nostro vuoto”.

I Fuoricentro sono una band che si muove nell’orbita dei gruppi rock milanesi. Il loro principio ispiratore è quello per cui la musica è il mezzo ideale per raccontare e provare a superare le emergenze sociali.

Significativo in questo senso l’ultimo singolo, il cui titolo è “Ossessioni Parallele”. Il videoclip si concentra sulle “ossessioni” della società dei consumi, responsabile non soltanto della crisi climatica, ma anche delle crisi esistenziali, dell’isolamento dell’uomo dall’uomo, delle “malattie dell’anima” che allontanano dalla felicità autentica. 

Il video, girato in Sicilia tra il Castello Branciforti di Raccuja e Palazzo Sciacca di Patti, vanta pure la partecipazione della bellissima giovane attrice siciliana Lucrezia Natoli.

La lotta al cambiamento climatico parte anche e soprattutto dalle nostre abitudini – spiega il frontman dei Fuoricentro Maurizio Camuti –. Il nostro tempo è quello degli accumuli, dei vestiti usa e getta, della plastica ovunque, della solitudine dietro agli schermi dei telefoni nell’epoca delle iperconnessioni, dell’ansia sociale, della mancanza di riconoscimento allo specchio, della paura dell’intimità e della verità.

Questo è un momento storico in cui cominciamo a capire che il sistema che abbiamo impostato ci sta conducendo verso un baratro climatico, sociale, personale, economico, culturale”.

L’esigenza di mutare il nostro modello sociale per superare le emergenze

Le emergenze che la nostra società si trova oggi ad affrontare e soffrire, dalle guerre alle violenze, dalle disuguaglianze all’equivoco tra amore e mercificazione ed alla depressione crescente, ha un’unica matrice: l’insostenibilità del nostro modello sociale fatto di iperproduzioni massive e seriali, necessarie per soddisfare gli “iper” bisogni di una piccola fetta del mondo.

Il cambiamento che desideriamo fuori, in realtà, parte da dentro – aggiunge Camuti– e dalla consapevolezza delle abitudini sbagliate che ci hanno portati fino a qui”.

I Fuoricentro e la musica come messaggera di trasformazioni

Sulla scorta di questa convinzione, i Fuoricentro non cessano di utilizzare la musica per diffondere messaggi di responsabilità sociale che non possono più rappresentare sterili slogan politici.

“Ossessioni parallele” arriva dopo altre pubblicazioni che si muovono nella stessa direzione: “Pia Contessa”, dedicata all’omofobia; “Milano” che rende omaggio alla città da un punto di vista alternativo rispetto agli stereotipi vigenti.

Ancora “Valigie di cartone”, che affronta il tema delle migrazioni dal Sud al Nord Italia; “Piedi gonfi”, legata alla violenza sulle donne; “Con un mazzo di rose”, che affronta la carenza delle pari opportunità; “Oggetto numero 7” e “Non è tutto finito”, dedicate all’emergenza climatica e alla violenza sugli animali. 

Link al videoclip di “Ossessioni parallele”.  

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