L’One Ocean Summit si è tenuto dal 9 all’11 febbraio a Brest, in Francia
La Presidente von der Leyen intervenendo al vertice One Ocean Summit, l’incontro internazionale sostenuto dall’Onu e in particolare dall’Unesco, svolto a Brest dal 9 all’11 febbraio in Francia. ha annunciato tre proposte chiave per una coalizione volta alla tutela della biodiversità degli oceani:
- una nuova coalizione internazionale per proteggere la biodiversità in alto mare, che costituisce il 95 % degli oceani;
- simulazioni digitali degli oceani del mondo supportate da un progetto informatico per aiutare i ricercatori;
- la missione di ricerca specifica, con l’obiettivo di favorire il ripristino e la conservazione di mari e acque dolci entro il 2030.
One Ocean Summit, il progetto e le azioni
Con l’One Ocean Summit si dà il via al secondo anno dell’Ocean Decade, il piano decennale istituito nel 2017 dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco.
Un progetto per richiamare i governi, la società civile, la comunità scientifica e il privato riguardo ad un piano comune di ricerca e di innovazione.
L’UE, per promuovere l’intenzione di una coalizione internazionale con lo scopo di proteggere gli oceani, ha scelto il proprio l’Ocean Summit.
L’iniziativa dovrebbe concentrarsi, soprattutto nelle zone che non ricadono in alcuna giurisdizione nazionale, sulla protezione della diversità biologica.
La coalizione dovrà stabilire le coordinate delle azioni previste per la tutela degli oceani su differenti aspetti a partire dall’inquinamento da plastica, alla pesca eccessiva e ai santuari marini.
Nell’ambito rientrano altri due annunci della presidente della Commissione Ursula von der Leyen da Brest. La missione “Far rivivere i nostri oceani e le nostre acque entro il 2030” che favorirà i progetti “faro”, i grandi progetti innovativi. Iniziative messe in atto per sviluppare e sperimentare sistemi utili al raggiungimento dei seguenti obiettivi di conservazione europei:
- protezione del 30% dello spazio marittimo UE;
- ripristino degli ecosistemi marini e fluviali;
- riduzione del 50% dei rifiuti di plastica in mare, dell’uso di pesticidi chimici e delle perdite di nutrienti.
E da ultima la proposta, denominata European Digital Twin Ocean, una piattaforma digitale che, grazie alle risorse della missione UE, possa ampliarsi in modo da creare le tecnologie informatiche migliori per la protezione degli oceani.