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Nuovo Dpcm: obbligo di mascherine all’aperto e controlli serrati

Nuovo Dpcm: obbligo di mascherine all’aperto e controlli serrati
Foto di Matteo Bellia da Pixabay

I casi di coronavirus nel nostro paese continuano ad aumentare, soltanto ieri sono stati 2.844 i nuovi contagi registrati, numeri che si avvicinano alla soglia dei tremila al giorno e che riportano alle cifre registrate nei mesi più critici dell’ emergenza.

Per domani è prevista la riunione dell’esecutivo per valutare se sia il caso di rendere le regole di contenimento ancora più severe. Entro il 7 ottobre dovrebbe essere varato il Nuovo Dpcm con le nuove norme anti-contagio e nel contempo si sta valutando di prorogare lo stato di emergenza al 31 gennaio.

La situazione oggi è ancora sotto controllo ma la previsione è che la curva dei contagi, nelle prossime settimane, aumenti.

Vediamo quindi quali sono le nuove regole che il governo, per frenare la curva dei contagi sta pensando di introdurre.

Nuovo Dpcm. le nuove regole

  1. Obbligo di mascherine all’aperto

  2. Vigilanza dell’esercito

  3. Locali chiusi entro le 23

  4. Viaggi e Trasporti

  5. Stadi e Spettacoli

Obbligo di mascherine all’aperto

L’obbligo delle mascherine all’aperto è la novità in assoluto. La decisione ancora non è definitiva ma si pensa di applicarlo a tutto il territorio nazionale. Il Ministero della Salute è favorevolmente orientato verso questa decisione, visto che già diversi presidenti di Regione hanno emesso ordinanze richiedendo ai loro cittadini di indossare le mascherine anche in strada. Questo soprattutto per scongiurare i contatti nella movida serale e all’uscita delle scuole. Il governo sta pensando di applicare le regole già in atto nel Lazio che prevedono multe per i trasgressori dai 500 ai 3.000 euro, a seconda della gracità del caso.

Vigilanza dell’esercito

Per far rispettare la distanza di sicurezza e il divieto di assembramento si è deciso di potenziare la vigilanza soprattutto in tutti i punti di aggregazione e nei luoghi della movida. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per effettuare i controlli, proprio come accadde a marzo, ha previsto l’impiego dei soldati impegnati nell’operazione “Strade sicure”.

Locali chiusi entro le 23

Il nostro Paese non può permettersi in questo momento un nuovo lockdown generale. Pertanto si sta pensando, se i contagi dovessero salire ancora e spegnere quindi nuovi focolai, a nuove limitazioni alla libertà personale in zone circoscritte del Paese.

Una tra queste allo studio è la chiusura dei locali, alle 22 o alle 23, l’orario non è ancora ufficiale. Un regola importante, quasi un “coprifuoco” per evitare che si ripeta quanto accaduto in estate e cioè che la movida favorisca la trasmissione del virus.

Le feste private sarà l’altro argomento scottante che verrà affrontato. Secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico vanno regolamentate e limitate nei numeri. Con il nuovo Dpcm resterà la regola degli ingressi contingentati nei negozi, il distanziamento nei ristoranti e la chiusura delle discoteche.

Viaggi e trasporti

Il nuovo Dcpm aggiornerò la lista dei Paesi a rischio Non ci sarà nell’elenco la Grecia, che ha avuto un importante calo dei contagi. Francia e Spagna, che hanno ancora numeri importanti, per ora sono ancora incluse. Le misure di sicurezza saranno prorogante anche su aerei, navi e treni, facendo restare fissate le capienze nei mezzi di trasporto all’80 per cento dei posti.

Stadi e spettacoli

La limitazione del pubblico all’aperto e al coperto è un argomento difficile e delicato. Il governo, al contrario delle Regioni che hanno ultimamente allentato i limiti in questo settore, ha intenzione di apportare una stretta.

All’aperto non sarà consentito riunire più di mille persone alla volta sempre con il distanziamento stabilito: questa regola sarà valida sia per le manifestazioni svolte in piazza che lo sport, fissando l limite per gli stadi resta a mille spettatori.

Negli spazi chiusi, (teatri, cinema e sale da concerti) il tetto, come già attualmente, resta a 200 persone. Un settore purtroppo già gravemente colpito dalla pandemia. Ovviamente anche per matrimoni e iniziative private vige la stessa.

Saldi da 60 giorni

A introdurre questa novità è stato il decreto «agosto» approvato qualche giorno fa al Senato nel testo di conversione in legge. Ai commercianti verrà concesso maggior tempo per mettere sul mercato la merce rimasta invenduta in magazzino causa chiusura obbligata imposta dal lockdown.

La misura autorizza, la “vendita in liquidazione” (con lo sconto) a tutti gli esercizi commerciali (non alimentari) con scorte di merce da smaltire. I nuovi saldi potranno durare per altre 6 settimane e dovranno essere avviati entro 60 giorni dal termine dello stato di emergenza.

Fonte: Corriere della Sera

Foto: Pixabay

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