Giornata mondiale del Colore: l’Altopiano della Paganella esalta tutte le sfumature che la natura sa offrire. Dal turchese del lago di Molveno al verde del Parco del Respiro, al giallo del miele e al rosso del vino. A far da sfondo le vette delle Dolomiti del Brenta che il sole colora di rosa
Oggi 6 maggio si festeggia in tutto il mondo la Giornata mondiale del Colore. Istituita nel 2008, la World Kids Colouring Day, nasce come festa dedicata ai più piccoli del pianeta, chiamati ad utilizzare matite, pennarelli, tempere e pastelli e buttarsi a capofitto per colorare i loro più bei disegni. Promossa da Staedtler, uno dei maggiori produttori di strumenti di cancelleria per scrivere, colorare e disegnare, è un’iniziativa che ha l’obiettivo di infondere nelle nuove generazioni una maggior consapevolezza circa la bellezza, la particolarità e le diversità che rendono il mondo unico e meraviglioso.
Niente meglio della natura sa offrire le meraviglie del colore, in tutte le sue sfumature. Una tavolozza creata a regola d’arte, che impone ad ognuno di noi di tutelarla e proteggerla.
Esiste un angolo d’Italia che sa esaltare questa cromaticità naturale. È Dolomiti Paganella, con le località di Molveno, Andalo, Fai della Paganella, Cavedago, Spormaggiore e Piana Rotaliana.
Il lago di Molveno, il turchese e tutte le sfumature del blu
Il lago di Molveno, da anni premiato come il “Lago più Bello d’Italia”, è un lapislazzulo incastonato tra le dolomiti del Brenta, un’oasi naturale circondata da prati verdissimi e amata da chi predilige le vacanze all’aria aperta, tra passeggiate e pesca sportiva. Le sue acque, fresche e pulite, si tingono di centinaia di sfumature diverse a seconda dell’ora del giorno, spaziando dal turchese al blu intenso e regalando un paesaggio più unico che raro.
Il verde intenso del Parco del Respiro e dei prati
Il Parco del Respiro di Fai della Paganella è un luogo dove mille sfumature di verde si incontrano e si intrecciano dando vita a un luogo magico. Qui, camminando tra faggi, abeti rossi e pini silvestri, mente e spirito si rigenerano grazie alla pratica del “Forest Bathing”, l’immersione totale nella natura e, in particolare, tra specie che sprigionano nell’ambiente monoterpeni, sostanze volatili dalle proprietà benefiche l’organismo. Con il verde rimasto sulla tavolozza, infine, l’Altopiano della Paganella ha dipinto i suoi prati, che grazie al clima favorevole e al sole estivo sembrano brillare di luce propria. Magnifici anche i colori dell’erba che tinge di mille sfumature il laghetto-biotopo di Andalo, da ammirare lungo la facile e pianeggiante passeggiata che lo circonda.
Il sole colora di rosa le vette delle Dolomiti del Brenta
Le Dolomiti sono famose per le loro rocce calcaree particolarmente chiare che virano dal bianco al grigio a seconda dei giochi di luce e delle ore del giorno. Il dipinto più bello, però, è quello che si crea all’alba, quando il sole si improvvisa pittore e con i suoi raggi accarezza i picchi tingendoli di rosa. Il fenomeno naturale è chiamato “enrosadira” e mette in scena uno dei suoi spettacoli più belli proprio sulle Dolomiti del Brenta.
Orti e giardini e parapendii che volano: un arcobaleno
Perché limitarsi a un solo colore quando si possono ammirare interi arcobaleni? Le tavolozze più belle dell’Altopiano della Paganella si creano tra i suoi orti e i suoi giardini che, durante la bella stagione, si riempiono di mille colori, dal rosso-cremisi delle Peonie selvatiche al rosa del Fior di Stecco passando per il verde dei cavoli e le tinte pastello dei fiori delle patate. A queste si aggiungono le vie e le piazze fiorite dei paesi dell’Altopiano, come Fai della Paganella e Molveno, vincitori del premio “Comuni Fioriti”. Come se non bastasse, in estate sull’Altopiano della Paganella i colori piovono dal cielo grazie ai numerosi parapendii che si lasciano cullare dai venti delle Alpi.
Il rosso del Teroldego Rotaliano DOC
Un rosso rubino intenso ricco di riflessi granati che cambiano intensità e sfumatura giocando con la luce: è il colore del Teroldego Rotaliano DOC, uno dei protagonisti del mondo vitivinicolo trentino. Ricavato da un vitigno autoctono, questo vino è presente sulle tavole fin dal 1300 ed esprime al massimo le sue qualità e peculiarità quando affonda le sue radici nel particolare terreno della Piana Rotaliana, tra il fiume Adige e il torrente Noce. Con le sue fragranze intense che ricordano i frutti di bosco maturi e il classico sentore di note di caffè e liquirizia, è una delle eccellenze trentine da gustare: con gli occhi, con il naso e con la bocca.
Il giallo del miele
Impossibile limitare a una sola sfumatura di giallo il miele prodotto dalle api e dagli apicoltori dell’Altopiano della Paganella. Dall’oro del Millefiori passando per il colore più scuro e il sapore più persistente del miele di castagno, fino alle tonalità più delicate del miele di acacia o di tarassaco, caratteristico di queste aree delle Dolomiti, le possibilità sono infinite e tutte dolcissime.
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