Il webinar sull’iper-sessualizzazione e appello sul parental control negli smartphone, stasera alle 21
Aggravato dal lockdown per la pandemia, l’iper-sessualizzazione dei minori è un fenomeno preoccupante. Numerosi bambini e adolescenti sono stati costretti a ricorrere in forma massiccia ai social media come unico strumento di socializzazione.
Ne parla con l’agenzia Dire, Jacopo Coghe, Vicepresidente di Pro Vita e Famiglia Onlus che stasera alle 21 modererà un webinar (in diretta sui siti e social delle associazioni, ndr) con il giornalista Maurizio Belpietro, gli onorevoli Vittorio Sgarbi e Simone Pillon, Don Fortunato Di Noto, Massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente dell’Associazione Family Day, Miriam Incurvati, psicologa e psicoterapeuta, e Antonio Morra, giornalista autore di “Porno Tossina” e “Pornolescenza“.
L‘iper-sessualizzazione dei minori sui media, è diventata sempre più una vera e propria piaga internazionale, sottolinea Pro Vita,
Spesso la sessualità viene imposta ai minori tramite internet o altri media in modo indebito (messaggi e stereotipi sessualizzati, pornografia, ecc.), arrivando in alcuni casi addirittura ad essere coinvolti in vicende sessuali pericolose e illecite (si pensi a fenomeni quali il revenge porn, l’adescamento o la pedopornografia).
Con il Covid, sottolinea Coghe, “molto spesso i nostri ragazzi, anche a causa della Dad, si sono trovati da soli di fronte ai device. La politica deve prendere atto di questa situazione e incentivare a un utilizzo consapevole di questi strumenti e aumentare i controlli della polizia postale. Quello che chiediamo alla politica è di rendere effettivi i decreti attuativi per il parental control su tutti I device per i nostri ragazzi”.
Minori adescamenti online, i dati
Coghe spiega: “Insistiamo su questo tema perché un dato ci ha allarmato, ed è quello dell’aumento del 246 per cento degli adescamenti dei minori sui social. Oramai quasi più di un bambino su quattro, tra gli undici e i sedici anni, ha un profilo sui social e sembra che quasi più di un bambino su quattro abbia avuto una esperienza scioccante durante l’anno in corso sui social”.
“Solamente il 22 per cento di loro però – prosegue Coghe – ne ha parlato con qualcuno, quindi questo ci pone davanti a un problema che è quello del rapporto dei minori con i social e dei minori con l’iper-sessualizzazione, perché ormai l’adescamento avviene principalmente attraverso il web e attraverso i social network”.
Alla luce di questi dati, i primi di settembre è partita la camapagna “Piccole Vittime Invisibili” con una conferenza stampa in Senato, ricorda il vicepresidente di Pro Vita e Famiglia Onlus.
“In seguito – continua – abbiamo lanciato un documentario in collaborazione con Meter onlus di don Fortunato di Noto, che da anni si occupa di queste tematiche, e questa sera alle 21 avremo un webinar per fare il punto della situazione. Il webinar sarà visibile sul nostro canale Youtube e sulla nostra pagina Facebook in diretta”.
Durante la discussione online, anticipa alla Dire Jacopo Coghe, “cercheremo di scendere un po’ nel pratico: vorremmo dare degli strumenti utili ai genitori nell’affrontare queste tematiche con i figli, sia tecnici che psicologici”.
A livello politico, continua, “ci aspettiamo un atto concreto, che è quello di un decreto attuativo per poter installare su tutti gli smartphone in vendita un parental control e nel caso l’acquirente fosse maggiorenne disattivarlo. La nostra proposta è che venga già pre-installato su tutti i device in modo tale da tutelare i nostri giovani in rete. Mi sembra una richiesta facile e semplice”.
Prosegue l’esponente di Pro Vita: “Proprio in questi giorni negli Stati Uniti è stato detto che Facebook crea dei danni anche nei minori e uno Stato dovrebbe intervenire come quando si rende conto che il fumo fa male e lo limita, o quando obbliga all’uso della cintura di sicurezza in auto”.
Fonte: Agenzia DIRE