Il miele falso proviene per la maggior parte dalla Cina, ma non solo. Ecco cosa fare per riconoscere il miele contraffatto.
Il “made in Italy” si sa che fa gola e nelle tradizioni del bel Paese si cercano di inserire delle contaminazioni culturali extra UE, come ad esempio la farina di grilli.
Il miele è un’eccellenza e se ne conoscono tutte le proprietà, ad esempio come dolcificante naturale, energetico e ricco di proprietà positive, un alimento alleato del sistema immunitario. Nonostante tutte queste caratteristiche salutari, il miele in commercio è spesso “falso”.
La contraffazione del miele è più dannosa per il portafoglio che per la salute. Si tratta di un’attività disonesta che arreca danni soprattutto ai produttori onesti che i consumatori. Infatti, il “falso” miele viene venduto ad un prezzo eguale a quello vero.
Miele, i dati di contraffazione
Con una recente indagine la Direzione generale sulla Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione Europea, con il sostegno investigativo dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), lancia un allarme sul miele importato da Paesi esteri. L’iniziativa a livello europeo è denominata “From the Hives” per scoprire se il miele è addizionato dagli zuccheri.
L’azione coordinata europea per controllare le importazioni di miele e individuare le frodi con una campagna di indagine sperimentale ha visto la partecipazione di sedici Stati membri: Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna, Svezia a cui si sono unite la Svizzera e la Norvegia.
I risultati delle analisi
Le analisi condotte dall’Ufficio europeo antifrode nel periodo novembre 2021-febbraio 2022 su 320 lotti di miele, importati da 20 Paesi nel mondo, hanno portato in evidenza che il 46% sono risultate non essere conformi alle direttive UE sul miele , direttiva attualmente in fase di revisione. La nuova direttiva dovrebbe imporre un’etichettatura dettagliata dell’origine geografica del miele.
Secondo quanto prescritto nel documento, al miele non deve essere aggiunto “alcun ingrediente alimentare, compresi gli additivi alimentari, né possono essere apportate altre aggiunte diverse dal miele”.
Mentre i campioni contaminati contengono zuccheri di diversa origine industriale come sciroppo di glucosio o derivanti da cereali e barbabietola.
La direttiva UE sul miele
Dei mieli risultati contaminati, 88 provengono dalla sola Cina, seguita da Ucraina, Argentina, Messico, Brasile e Turchia.
Anche alcuni mieli provenienti dalla Gran Bretagna non risultano a norma questo perchè importa molto miele da Paesi non comunitari per poi riesportarlo nella Comunità Europea.
L’adulterazione del miele consente di aumentarne il volume e venderlo a prezzi più bassi e trarne maggiori profitti.
Frodi sul miele, la convenienza
Che le frodi sul miele siano convenienti è certo. E a parlare sono le cifre: nel 2021 il costo medio dell’UE per il miele importato era di 2,32 €/kg, mentre gli sciroppi di zucchero a base di cereali sono disponibili a circa 0,40 – 0,60 €/kg. Altra cosa da non sottovalutare è che le frodi non sono facili da scoprire e i truffatori possono dormire sonni tranquilli.
Come riconoscere un buon miele, i 4 test
Oltre a fare attenzione alle etichette, si può cercare di capire se un miele sia più o meno buono da questi semplici test che hanno poco di scientifico ma che, come i rimedi delle nonne, non sbagliano mai:
Prova del fuoco: immergere un dischetto di cotone nel miele. In modo più che sicuro provare a dargli fuoco con un fiammifero. Se il dischetto si incendia, il miele risulta buono mentre quello contraffatto, per lo più ricco di acqua, avrà difficoltà alla combustione.
Prova dell’acqua: versare un cucchiaino di miele in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente. Se si depositerà sul fondo vuol dire che è di qualità. Al contrario il miele contraffatto tenderà a sciogliersi in acqua.
Prova dell’indice: porre una goccia di miele sull’indice. Capovolgendo il dito, se il miele resta sopra, allora è di buona qualità. Se tende a colare, allora non si tratta di miele originale.
Prova della dispensa: dopo aver acquistato del miele riposto nella dispensa risulta cristallizzato, significa che è un buon miele. Se la cristallizzazione non avviene, potrebbe essere alterato.
Nella scelta comunque il consiglio principale è quello di affidarsi ad apicoltori professionisti che producono miele biologico nel rispetto della sopravvivenza delle api e della sostenibilità ambientale.