Investire in ricerca e sviluppo è fondamentale per innovare il settore edile e facilitare la transizione verso un modello produttivo ecocompatibile.
Ad oggi il settore edile è uno dei maggiori responsabili dell’impatto ambientale a causa del consumo di risorse, della produzione di rifiuti e delle emissioni di gas serra. Scegliere materie prime riciclabili, modificare i processi produttivi, rivedere i sistemi di distribuzione dei prodotti e progettare edifici efficienti sono tutti tasselli dello stesso ampio puzzle che guarda al futuro e a un’edilizia sempre più sostenibile.
Il primo tassello di questo processo di trasformazione riguarda l’innovazione dei materiali utilizzati per la costruzione e la ristrutturazione di edifici, partendo da quelli fondamentali e maggiormente utilizzati, come i massetti a base cementizia e i collanti per piastrelle.
Cemento Portland: perché è necessario trovare un’alternativa?
Il calcestruzzo è il materiale più utilizzato nel settore edile. Resistenza, elevata durabilità, versatilità e basso costo sono le caratteristiche che l’hanno reso da sempre fondamentale nel campo delle costruzioni.
La produzione di cemento, però, contribuisce a circa l’8% delle emissioni globali di CO2. Il cemento Portland (composto da clinker) è il principale legante del calcestruzzo ed è realizzato a partire da calcare e argilla cotti a circa 1.500° C, temperatura raggiungibile grazie all’utilizzo di combustibili ad alto contenuto energetico, in gran parte di origine fossile. A questa temperatura calcare e argilla si amalgamano senza fondere, producendo clinker (ossido di calcio) e CO2 (carbonio da calcinazione). Questo processo di calcinazione è fondamentale per ottenere un clinker che funzioni come legante, ma ha un impatto ambientale molto elevato.
Trovare un’alternativa all’utilizzo del Cemento Portland per la posa dei massetti è quindi fondamentale per contribuire a ridurre l’embodied carbon degli edifici.
Weber newlife: la gamma innovativa Saint-Gobain a basso impatto ambientale
Ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale del settore edile è uno degli obiettivi di Saint-Gobain Italia, che da tempo investe in ricerca e sviluppo per proporre soluzioni e sistemi per una progettazione edile sostenibile.
La nuova gamma Weber newlife di Saint-Gobain è uno degli esempi concreti dell’impegno costante di Saint-Gobain nella ricerca di soluzioni innovative ed è composta da massetti e adesivi a basso impatto ambientale, realizzati a partire dall’utilizzo di leganti alternativi ottenuti da materiali riciclati o da sottoprodotti di altre produzioni industriali, che permettono di ridurre le emissioni di CO2 a parità di prestazioni.
La gamma newlife a marchio Weber di Saint-Gobain Italia è composta da due prodotti:
- weberplan MR81 newlife: un massetto pronto a presa normale, a base di leganti selezionati ed esente da cemento Portland, a rapido asciugamento, caratterizzato da elevata resistenza meccanica, perfetto per applicazioni in interno. È un prodotto sostenibile, realizzato con il 20% del sistema legante a base di materiale riciclato, che permette una produzione di CO2 del 70% inferiore rispetto agli altri massetti della stessa gamma. Inoltre, weberplan MR81 newlife si caratterizza per prestazioni altissime, con bassissimi ritiri e resistenza agli ambienti umidi, e per bassissime emissioni di VOC (Composti Organici Volatili).
- webercol Ultragres newlife: un adesivo a deformabilità migliorata, scorrevole, ad alta capacità bagnante ed elevate prestazioni. Anche questo prodotto si caratterizza per un’elevata sostenibilità, grazie al 99% del sistema legante a base di materiale riciclato, che permette una produzione di CO2 del 56% inferiore rispetto agli altri adesivi della stessa gamma. Perfetto per posa in esterno ed interno, è adatto per posa a pavimento e a parete anche in caso di grandi formati.