giovedì, Novembre 21, 2024

Rome 14°C

Mascherine trasparenti, in Italia la produzione per i non udenti

Mascherine trasparenti, in Italia la produzione per i non udenti
Mascherine trasparenti, in Italia la produzione per i non udenti

Le mascherine rappresentano  ormai la nostra quotidianità, purtroppo le “tradizionali” sono un ostacolo per i non udenti ai quali necessitano mascherine trasparenti. Come si può far in modo di comunicare con loro? La  lingua dei segni italiana (Lis). non è conosciuta da tutti  e per venire incontro a queste persone  entra in campo la solidarietà e la creatività italiana.

Alcune aziende, già convertite alla produzione di mascherine, ora stanno lavorando anche a quelle “speciali”. Delle mascherine con una parte trasparente all’altezza della bocca in plastica , uno spazio visibile  per chi necessita di leggere i movimenti delle labbra e le espressioni facciali.

Ashley Lawrence, la studentessa ventunenne americana a fine marzo, aveva postato il Dhh Project, deaf and hard of hearing project: progetto per sordi e ipoudenti. In pratica delle mascherine facciali con una parte trasparente all’altezza della bocca in plastica,  in modo da permettere di parlare in Lis e la lettura e interpretazione del labiale. Possono essere eealizzate in casa e spedite gratuitamente a chi ne fa richiesta.

Mascherine trasparenti, la solidarietà made in Italy

Tante sono le iniziative di  associazioni e privati che producono e donano gratuitamente le mascherine per non udenti,. Eccone alcune di seguito.

Irene Coppola la stilista pugliese, recentemente intervistata da Green Planet News, afferma che le mascherine: “Sono fatte come le altre, ma quando si aprono c’è la plastica trasparente che permette ai sordomuti di leggere il labiale”. Le mascherine sono state create prendendo idee da alcuni video pubblicati su Facebook. Oltre alle mascherine trasparenti, la stilista e imprenditrice pugliese ne ha prodotte anche di cotone, che ha donato a numerosi reparti e associazioni.

In questi giorjni,  sono state donate alcune mascherine “speciali”.  Alle farmacie di Santa Maria di Collegno e Vecco di Grugliasco, donate e realizzate da Francesco Tortorelli e della sua Grugliasco Ricambi. All’Ente Nazionale Sordi (ENS) onlus di  Napoli, Anna Novellino le ha cucite e donate dalle associazioni ‘Ciro Vive’ e ‘Diritto alla salute’. La Misericordia di Vinci, con l’obiettivo di rispondere nell’immediato al bisogno dei familiari e a chi lavora con i non udenti o a chi è impegnato nel soccorso ha proposto il tutorial per realizzare le mascherine col sorriso ..

Molti hanno risposto alla sfida lanciata daGiuseppe Petrucci, presidente dell’Ente nazionale sordi (ENS), sia privati che associazioni eimprese.  Eccone alcune che attualmente sono impegnate con prototipi e test di questo nuovo tipo di mascherine per la collettività.

La Dienpi di San Benedetto del Tronto che, dalla stampa dietichette e decorazioni su borse e scarpe per grandi marchi, con l’emergenza un terzo dei suoi dipendenti è passato a cucire mascherine normali. Per quelle “speciali” stanno utilizzando un pvc trasparente che non si appanna con il respiro.

Dress Code di Guidonia, altra azienda specializzata nell’abbigliamento donna convertita alle mascherine. Attualmente producono mascherine “speciali” dopo avere ricevuto un invito della Federazione italiana associazione sordi (FIAS).

È di questi giorni la notizia della creazione della  mascherina Invisi-mask, completamente trasparente, economica ed ecologica., progettata e prodotta da Davide Credaro, giovane imprenditore di Corsico. È dotata di un filtro intercambiabile con la durata  in media di 24 ore.  La mascherina è lavabile e disinfettabile con tutti i tipi di disinfettanti in commercio. Per info: invisi-mask.com

Un piccolo promemoria:

  • prima di indossare la mascherina, lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica.
  • coprire bocca e naso con la mascherina facendola aderire bene al volto.
  • evitare di toccare la mascherina mentre si indossa
  • essendo mascherine monouso, quando diventa umida, sostituirla con una nuova e non riutilizzarla
  • togliere  la mascherina prendendola dall’elastico senza toccare la parte anteriore della mascherina.
  • gettarla in un sacchetto chiuso e poi lavarsi le mani.

Mascherine chirurgiche a 50 centesimi

In 100mila punti vendita in tutta Italia:

  • 20 mila supermercati e punti vendita della grande distribuzione.
  • 30 mila farmacie e parafarmacie.
  • 50 mila tabaccai.

Una solidarietà che parte dal Nord al Sud Italia, sono infatti tante le aziende che, per poter continuare a lavorare, hanno deciso di cambiare produzione e  dare una mano nell’emergenza coronavirus. Perchè quando si tratta  di aguzzare l’ingegno, il popolo italiano è sempre pronto a cercare soluzioni pratiche originali, per dare voce a chi non ne ha.

Poiché in Italia le persone con problemi di udito sono oltre un milione,  il target di queste mascherine “speciali” ha un potenziale importante.  Nel nostro paese c’è bisogno di una produzione controllata e capillare che riesca, al più presto, a fare fronte a tutte le richieste. 

Fonte SO (Sordi online)

Foto: Germana Ferrante

ALTRI ARTICOLI
nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

i più letti

Newsletter

Gli articoli della settimana direttamente sulla tua email

Newsletter