(Adnkronos) – Luigi Marattin insieme a 4 dirigenti territoriali di Italia Viva, Emanuele Cristelli (Friuli Venezia Giulia), Valeria Pernice (Verona), Giorgia Bellucci (Rimini) e Alessandro Pezzini (Lodi), ha annunciato l'addio al partito guidato da Matteo Renzi in una conferenza stampa alla Camera. "E' con forte dispiacere ma con altrettanto forte convincimento che annunciamo il nostro addio alla comunità di Italia Viva. Le uscite da Iv sono già iniziate nei giorni scorsi. Per molti di noi questa non è solo la fine di un percorso durato 5 anni, ma di un percorso molto più lungo con Matteo Renzi. Mi sono dimesso dal gruppo Iv per aderire al gruppo Misto", ha detto Marattin. "Noi non condividiamo la scelta fatta e compiuta di aderire al campo largo. Nel metodo e nel merito. Nel metodo perché una scelta del genere deve essere presa in un congresso", aggiunge ricordando che l'ultimo congresso aveva sancito la posizione terzopolista di Iv. "Assistiamo poi che nel campo largo c'è chi dice che è meglio che Iv non entri: non è questo l'esito che merita la comunità di Iv, farsi dire no da M5S e Fratoianni". Nel merito "questa è una scelta che non condividiamo perché noi siamo convinti che le posizioni del campo largo siano antitetiche a quelle che hanno costituito la cifra del renzismo", sottolinea ancora Marattin. "A Bruxelles è in corso la conferenza stampa di divulgazione del rapporto Draghi. A questo punto, nel panorama politico italiano, non c'è un partito che abbia quell'agenda lì. Tutto quello che aveva costituito il programma del fallito Terzo Polo e che vede in un partito liberal democratico riformatore il suo specchio politico, quel campo è sguarnito in Italia" e per questo "la nostra decisione è quella di fondare una fondazione, Orizzonti Liberali", annuncia quindi Marattin in conferenza stampa. "Non facciamo un partito, perché i partiti sono una cosa seria. Intanto sabato 14 settembre a Milano la fondazione vedrà un primo fermento di un percorso che non sarà facile nè immediato ma che è necessario per arrivare a quel partito liberal democratico che oggi in Italia non c'è. Lunedì esce un mio libro che spiega perché c'è bisogno di un partito del genere nel nostro Paese". "Un documento firmato da Luigi Marattin e alcuni dirigenti territoriali chiedeva di ratificare la linea politica di Italia Viva dentro un congresso e non solo dentro l’Assemblea Nazionale dove i numeri sono schiaccianti a favore della linea del Presidente Nazionale. 'Vogliamo un congresso perché vogliamo democrazia interna', questa era la richiesta. Appena Renzi ha accettato la richiesta di fare un altro congresso, il secondo in meno di un anno, alcuni degli amici guidati da Marattin hanno preferito lasciare Italia Viva", il commento di Raffaella Paita, senatrice Iv. "È una scelta legittima e rispettabile: poteva essere fatta senza aggrapparsi all’alibi del metodo. Sapevano benissimo come sarebbe finita in Assemblea il prossimo 28 settembre e come sarebbe finito il Congresso e purtroppo hanno preferito evitare la democrazia interna. Non è la prima volta – prosegue – che alcuni amici rinunciano a contarsi con i voti, era accaduto anche nella formazione delle liste per le Europee dove purtroppo qualcuno ha rinunciato a dare una mano alla squadra. Peccato, sarà per la prossima. In bocca al lupo a chi se ne va e pieno rispetto per le scelte di tutti: anche le dimissioni di oggi confermano che la scelta di costruire un nuovo centrosinistra è faticosa per tanti di noi. Ma assolutamente necessaria perché battere questa destra è possibile". "La comunità di Italia Viva continua più forte di prima come dimostrano i dati del due per mille, cresciuti da un anno all’altro del 20%. Prossimi appuntamenti: il quinto compleanno di IV il prossimo 20 settembre al teatro Parenti di Milano alle 18 e la scuola di formazione dei giovani “Meritare l’Europa” che si terrà a Gaeta dall’11 al 13 ottobre e che vede al momento la partecipazione di 300 giovani under35 da tutta Italia", conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)