Una designer e una start-up olandesi hanno inventato Living Light, una pianta che s’illumina. Scopriamola insieme.
Living Light è una lampada che funziona grazie ad una pianta. O, per essere più precisi, corrisponde ad una vera e propria pianta che si illumina. La curiosità è che la pianta stessa genera l’energia necessaria per farla funzionare. Senza batterie o corrente elettrica.
Living Light, la pianta che fa luce. Dobbiamo questa simpatica e originale idea alla creatività della designer olandese Ermi Van Oers, in collaborazione con Plant-e, una start-up che fa diventare le piante “dispensatrici di energia”. Il primo prototipo della lampada è stato creato nel 2016 e dopo quattro anni è stata lanciata la prima edizione.
La natura come fonte di ispirazione per il meglio del pianeta. Come ha spiegato Van Oers sul magazine Dezeen: “Spero che in futuro ogni zona verde sia dotata di questa tecnologia. Solo così ci renderemo conto che le piante sono parte del nostro sistema energetico. La natura avrà un valore economico maggiore, avremo più spazi verdi dove far crescere la biodiversità e allo stesso tempo abbassare i gas serra”.
Living Light, come funziona
Living Light funziona tramite fotosintesi, il processo chimico con cui le piante producono sostante organiche e reazioni chimiche grazie alla luce solare. La lampada non ha fili, è composta da un semplice tubo di vetro, all’interno del quale una pianta produce luce al tocco di una foglia.
La lampada impiega i microorganismi per convertire l’energia chimica prodotta dalla pianta in energia elettrica. Van Oers e Plant-e hanno realizzato una cella a combustibile microbico-vegetale, ossia un piccolo vano in cui gli elettroni si separano dai protoni e poi scorrono in un filo, trasformandosi in energia. La pianta, inserita in un vaso trasparente con la cella alla base, si illumina quando qualcuno la sfioria, come in una magia.
I vantaggi
Pur essendo ancora in “via di definizione”, la lampada ha due grandi peculiarità: è auto-sufficiente, ossia non ha bisogno di corrente elettrica o batterie. Ed è sostenibile, dato che è naturale al 100%. Non dovendo collegarsi alla rete elettrica, potrebbe avere la grande potenzialità di funzionare in situazioni complesse. Living Light ha bisogno solo di luce, terreno e acqua.
Nonostante tutti questi buoni auspici, Living Light, che è la prima tangibile applicazione di consumo dell‘energia microbica, è un piacevole oggetto di design ma ancora “poco concreto” dal punto di vista della funzionalità. Infatti i processi di fotosintesi impiegano una giornata ad alimentare il led per un tempo di circa 30 minuti. Senza contare che chi non ha il pollice verde può rischiare di rimanere senza luce se non sa prendersi cura della sua amata pianta
A QUESTO LINK, IL VIDEO CHE ILLUSTRA LIVING LIGHT
Foto: Living Light