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L’innovazione a supporto del Ssn al centro di Healthcare Innovation Forum

(Adnkronos) – Si è tenuta oggi a Roma la seconda edizione di Healthcare Innovation Forum, appuntamento che nasce con l’obiettivo di analizzare le maggiori trasformazioni in ambito sanitario e le potenzialità offerte da innovazione e tecnologia per progettare la medicina del futuro, sempre più personalizzata, integrata e preventiva. L’evento è stato organizzato da Core con il contributo incondizionato di Agfa HealthCare, Engineering, Olympus, Samsung, Sielte e Siemens e con il patrocinio di Agid, Confindustria Dispositivi Medici e Regione Lazio.  “Healthcare Innovation Forum, giunto alla sua seconda edizione, sta diventando un importante appuntamento per i manager della sanità. Bisogna passare dalla presentazione formale alla presa in carico effettiva della ricerca del miglioramento. Questo va fatto insieme – dichiara Giuseppe Navanteri, responsabile Ingegneria clinica e tecnologie e sistemi informatici degli Ifo e coordinatore dell’evento – L’innovazione del sistema sanitario transita per una migliore valutazione degli outcome clinici, per una maggiore partnership con il privato, per l’operation management nei processi di presa in carico del paziente. Per questo il nostro obiettivo è quello di trasferire questi strumenti ai manager che scelgono di essere i nuovi agenti del cambiamento e con loro percorre la strada dell’innovazione”. Ad aprire il Forum Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità: “L’innovazione in sanità – ha detto – è una sfida sulla quale si sono sviluppati molti approcci al cambiamento, tra loro diversi; è indubbio, tuttavia, che un’innovazione efficace deve coinvolgere tutti gli aspetti e gli attori del sistema sanitario, attraverso un percorso integrato e condiviso”.  A seguire i lavori della prima sessione tematica su come innovare tramite la proposta di una visione della sanità pubblica e privata. “Siamo lieti di partecipare all’Healthcare Innovation Forum per condividere le innovazioni tecnologiche di Samsung nel medicale a servizio del sistema sanitario nazionale – ha affermato Dario Guido, Head of Health & Medical Equipment Division di Samsung Electronics Italia – Oggi portiamo nel medicale il meglio dell’innovazione maturata in diversi campi della tecnologia, dalle strumentazioni per immagini, allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, alla cybersecurity per contribuire a una sanità sempre più efficiente e sicura".  "All’interno del sistema sanitario – ha poi aggiunto Patrizia Palazzi, Strategic Sales Consultant Siemens Healthineers – cresce sempre di più la necessità di interventi alternativi in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini, di colmare la mancanza di risorse finanziare e di introdurre innovazione e sostenibilità per migliorare l’erogazione dei servizi sanitari. Il value based procurement rappresenta un approccio innovativo, perché riguarda l’intero ciclo di vita di un progetto. Ciò favorisce un cambio di paradigma dalle tradizionali relazioni tra acquirente e fornitore, a una posizione in cui il sistema sanitario e l'industria operano in un ambiente basato sulla fiducia, obiettivi allineati, vantaggi reciproci e successo. Questo concetto è strettamente correlato alla ‘partnership pubblico-privato’ che rappresenta lo strumento contrattuale per la realizzazione del value based procurement e per la creazione del value for society. In particolare, oggi con il nuovo Codice dei contratti c’è l’opportunità di riorientare il tema degli investimenti in Sanità verso una maggiore attenzione al contenuto di ciò che si acquista soprattutto rispetto ai temi di sostenibilità e innovazione digitale. In Siemens Healthineers vediamo il Ppp come lo strumento per la realizzazione di value partnership durature”. Su innovazione e sanità Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio, ha dichiarato: “Come Regione, stiamo lavorando proprio al fine di fornire risposte rapide alle nuove esigenze: quando parliamo dell’innovazione, pensiamo alla telemedicina, che può essere utile per la presa in carico dei pazienti acuti, una volta usciti dall’ospedale. In questo modo, si potrebbe anche aumentare e rafforzare le cure domiciliari. E poi, un altro aspetto fondamentale è quello di adottare una programmazione e una organizzazione mirata, anche sulla base delle singole aree geografiche, che tra di loro sono differenti, ognuna con le proprie priorità. Come nel caso delle zone più interne, per esempio le aree di montagna, che sicuramente avranno esigenze diverse dalle altre aree della regione. Inoltre, l’innovazione scientifica e tecnologica può fornire anche un grande contributo per rafforzare la prevenzione che, come ripeto sempre, non deve mai essere considerato un costo, anzi rappresenta un risparmio”. Sulle potenzialità dell’Ia all’interno della sessione sul tema patient driven e non-technology/data driven Marco Arcelloni, Strategic Account Manager Agfa, sottolinea: “Il potenziale che in ambito diagnostico l’Intelligenza artificiale può mettere in campo è notevole a patto che non si commettano errori nella scelta prima e nella definizione del suo utilizzo poi. Il rischio che la scelta di dotarsi di soluzioni di Ia sia spesso guidata da mode o tendenze è reale e va assolutamente evitato: prima di adottare queste soluzioni deve essere già chiaro come contestualizzarle ed inserirle in modo proficuo all’interno dei processi”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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