Ben 8 imprese su 10 ritengono la transizione ecologica necessaria e la vedono come un cambiamento basilare per superare le crisi ambientali ed economiche attuali. Necessaria una maggiore informazione
Un’indagine che monitora l’atteggiamento degli imprenditori su potenzialità, ostacoli, aspettative, misure della transizione ecologica, sarà presentata agli Stati Generali della Green Economy (vedi il programma completo), promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in occasione di Ecomondo Key Energy, a Rimini l’8 e il 9 novembre prossimi, realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da EY e pubblicata all’interno della Relazione sullo stato della green economy 2022.
I risultati mostrano con evidenza come gli imprenditori italiani siano coscienti ed attenti ad una scelta che si impone sempre più come una necessità improrogabile. Realizzata a settembre 2022, la ricerca offre la fotografia attuale di come un campione di 1.000 imprese italiane (piccole sopra i 10 dipendenti, medie e grandi, appartenenti ai principali settori) stia vivendo la transizione ecologica in questo periodo di alti prezzi dell’energia e di incertezza sul futuro dell’economia.
I risultati dell’indagine
Il 62% delle imprese vede proprio nell’attuale periodo storico maggiori ragioni per intraprendere un percorso di transizione ecologica, vista come opportunità strategica.
Tre aziende su quattro (il 76%) sono convinte che l’Italia dovrebbe essere fra i promotori della transizione ecologica perché questa scelta metterebbe il Paese all’interno del gruppo avanzato delle economie mondiali. L’ostacolo maggiore per la transizione ecologica è rappresentato dalla burocrazia per ben il 50% delle imprese.
Le imprese si sono già mosse per avviare questo cambiamento in green: oltre una su due ha già adottato misure per usare in modo più efficiente energia ed acqua, il 49% per ridurre e per riciclare i propri rifiuti e il 34% nell’utilizzo di fonti rinnovabili.
I benefici della svolta secondo gli imprenditori
Ma quali sono i benefici di questa svolta? Per circa 3 imprese su 10 sono la riduzione dei costi operativi. Gli imprenditori non sono indifferenti ai rischi causati dalla crisi climatica. La preoccupazione per l’aumento degli eventi atmosferici estremi è ormai diffusa: il 75% ha un livello di preoccupazione medio o elevato e solo il 25% dichiara di non essere preoccupato per tali eventi. Ma nonostante questa preoccupazione solo un’impresa su cinque ha attuato al suo interno misure di riduzione delle emissioni di gas serra.
Le aspettative degli imprenditori sugli effetti delle misure per la transizione ecologica sulle proprie imprese sono in buona parte positive: il 51% ritiene che contribuiranno a migliorare il posizionamento dell’azienda e il 60% che promuoveranno investimenti per innovazioni.
Dalla ricerca emerge, però, anche una forte richiesta di maggiore informazione, solo il 35% del campione, infatti, pensa di avere un buon livello di conoscenza.
Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile: “Questa indagine documenta un quadro dell’impegno delle imprese italiane per la transizione ecologica più avanzato di quanto diffusamente si ritenga. Non mancano difficoltà e ritardi, ma il quadro complessivo che emerge è quello di un sistema delle imprese che sta affrontando la sfida della transizione ecologica come ineludibile necessità ma anche come possibile opportunità”.
Irene Pipola, Sustainability Consulting Leader di EY Italia: “Sono soprattutto le PMI a sostenere la rilevanza della transizione ecologica, ritenuta un cambiamento necessario dall’83% delle imprese intervistate, evidenziando ancora più senso di urgenza rispetto alle grandi imprese. I dati emersi dall’indagine ci portano a riflettere su quanto sia concreto il bisogno di tale cambiamento, ma emerge anche quanto sia essenziale un supporto strutturale per le imprese più piccole, che non potrebbero contare solo sul ritorno degli investimenti nel muoversi verso questa trasformazione. Infatti, il 42% delle imprese che hanno già avviato il processo di transizione ecologica dichiara di non aver ancora percepito alcun vantaggio, e questo è accaduto più frequentemente nelle imprese di dimensioni minori”.
Lorenzo Cagnoni, Presidente di Italian Exhibition Group: “La scelta di dedicare una manifestazione fieristica alle tecnologie green, compiuta 25 anni or sono, trova conferma nei risultati di questa ricerca. Era doveroso, allora, sulla scorta della legge che di Edo Ronchi porta il nome, mettere a disposizione del mercato una vetrina. Compito che IEG ha costantemente aggiornato e ampliato a tutti i settori dell’economia circolare sino a diventare una piattaforma per la transizione ecologica per l’Europa e il bacino del Mediterraneo”.
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