L’aeroponico sta diventando realtà. La tecnica di coltivazione in serra che sfrutta le sostanze nutritive in maniera diretta, senza la presenza del terreno rappresenta il potenziamento dello sviluppo tecnologico applicato al “green”. Agricoltura 4.0?
La coltivazione idroponica prevede un substrato di inerti per sostenere le radici della pianta. Con l’aeroponico no. Non abbiamo né il sostegno, né il substrato. Le piante diventano rigogliose grazie al meccanismo che implementa l’aerazione delle radici e nebulizza il nutrimento. I nutrienti nebulizzati vengono assorbiti direttamente dall’apparato radicale della pianta.
A differenza della coltura idroponica, dunque, nell’aeroponica la pianta non viene sommersa in sostanze nutritive ma sospesa in un ambiente periodicamente nebulizzato di sostanze. Questo permette di avere un maggiore impatto dell’aria necessaria allo sviluppo della pianta, di risparmiare sostanze ed acqua che vengono recuperate e rimesse in circolo e ad evitare la formazione di un ambiente adatto alla crescita delle muffe e di potenziali virus.
Le piante “sospese” vengono, sorrette da appositi pannelli forati (in genere di polistirene espanso) all’interno di canalette in PCV antiusura. L’ambiente chiuso della serra, isolato dall’esterno, e il fatto che non ci sia il substrato di terreno, consente di annullare l’esposizione delle piante agli agenti infestanti. Di conseguenza, la coltivazione aeroponica non richiese l’utilizzo di pesticidi.
Ora è interessante sapere che il prossimo 15 maggio a Grugliasco, vicino Torino, la Società agricola Alfa inaugurerà una tra coltivazioni aeroponiche più tecnologiche in Italia. Il modello produttivo è stato progettato per coltivare verdure in serre con un impatto ambientale bassissimo.
La struttura è particolarmente innovativa. L’impianto di Grugliasco, completamente smart, è controllato da un sistema computerizzato che anche da remoto gestisce ogni fase della coltivazione, dalla nebulizzazione del nutrimento per le piante alla regolazione di temperatura, umidità, valori di acidità e alcalinità. Il tutto, per garantire un ambiente sano e naturale, dove le verdure crescono protette dagli agenti atmosferici e dal pericolo di malattie causate da parassiti, batteri o funghi.
In questo tipo di serre non vengono utilizzati pesticidi, diserbanti o anticrittogamici. La coltivazione aeroponica non li richiede perché, come abbiamo visto, le piante non crescono nella terra e nemmeno nell’acqua.
Le piante rimangono con le radici scoperte a contatto con l’aria e periodicamente sono nebulizzate con acqua arricchita da nutrimenti minerali. La soluzione che non viene assorbita è raccolta da canaline e rimessa in circolo dopo essere stata filtrata, analizzata, sterilizzata e reintegrata delle sostanze assorbite durante il ciclo di alimentazione.
La coltivazione aeroponica della Società agricola Alfa si sviluppa su un’area di 5 mila metri quadrati, su una superficie coltivabile coperta di 2.500 metri ed è a ciclo produttivo continuo.
Come spiega Gaetano Verdoliva, ideatore e sviluppatore del sistema aeroponico: “Abbiamo lavorato a questo progetto per un anno e ora siamo felicissimi di vederlo realizzato. Le nostre grow rooms garantiranno una produzione da 10 a 20 volte superiore rispetto alle colture tradizionali, standard qualitativi elevatissimi e ci permetteranno di rispondere rapidamente alle richieste della clientela che esige cibi sani e non trattati chimicamente. Ottenuto questo primo risultato, il nostro prossimo obiettivo sarà creare una linea di cibi nutraceutici, vale a dire alimenti che favoriscano il benessere psicofisico dei consumatori». Come sentenziava Ippocrate, il “padre” della medicina: «Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”.
L’aeroponico: i vantaggi
Le serre sono olandesi, in ferro, vetro e alluminio. All’interno, le canaline di coltivazione sono collocate su tavoli mobili, in modo da ottimizzare gli spazi. Un sistema computerizzato controlla tutti i parametri e ne gestisce le automazioni, mentre un impianto di raffreddamento/riscaldamento mantiene nel corretto range temperatura e umidità.
Il tempo di crescita e sviluppo delle piante è ottimizzato rispetto al sistema tradizionale perché la pianta è messa nelle condizioni di esprimere tutte le sue potenzialità: a ciclo continuo si destagionalizza il ciclo produttivo.
Va da sé che grazie a questa tecnologia sono eliminati gli sprechi idrici necessari per l’irrigazione (fino al 90-95 per cento), viene meno l’eccessivo sfruttamento da agricoltura intensiva e, appunto, è eliminato l’utilizzo di fertilizzanti chimici. Un altro dettaglio da non trascurare: essendo a ciclo chiuso, si evita l’inquinamento delle falde acquifere e dell’ambiente.
La coltivazione aeroponica, infatti, riduce fino al 95 per cento il consumo di acqua rispetto alle coltivazioni classiche (in Italia per produrre un chilo di pomodori su terra occorrono 200 litri di acqua. Con il metodo aeroponico, solo 6-10 litri, cioè l’acqua necessaria per lo sviluppo del vegetale, essendo l’impianto a ciclo chiuso completo).
L’aeroponico permette anche di avere tempi di trapianto e di cambio coltura molto rapidi e produzioni completamente meccanizzate. Oltre a essere un sistema di produzione altamente innovativo, la coltivazione aeroponica offre la possibilità di recuperare aree agricole svantaggiate, di coltivare in zone climatiche difficili e di superare i problemi legati alla diminuita fertilità dei terreni.
Non mancano anche sistemi destinati alla coltivazione aeroponica domestica in “kit fai da te”, piccoli “Grow Box” domestici che vanno a sostituire le serre, con la lampada per l’illuminazione e il mantenimento della temperatura, nutrienti e tutto l’occorrente per “coltivare in casa”.
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