L’economia circolare, quella che punta a riutilizzare ogni materiale senza prodotti di scarto, sembra rappresentare sempre di più la “realtà”.
Il settore energetico è tra quelli più coinvolti. Da qualche mese, infatti, il governo ha previsto una serie di facilitazioni e aiuti da destinarsi agli operatori produttori di biogas per la rete e per i trasporti al fine di incentivare la trasformazione dei rifiuti in ricchezza.
Biogas, economia circolare ovvero riciclo totale e virtuoso, una possibile rivoluzione in termini di mentalità che potrebbe portare l’Italia ad essere un paese produttore di carburante. Il primo distributore italiano di biometano da reflui fognari si trova a Bresso, vicino Milano.
Biogas, alcuni accordi tra le imprese
L’accordo sancito tra il gruppo Cap, l’azienda che gestisce il servizio della metropolitana e la FCA ossia Fiat Chrysler Automobiles, rappresenta un interessante modello di sperimentazione. Si propone infatti di dar diventare i depuratori delle bioraffinerie in grado di trasformare l’acqua sporca in carburante. Il rifiuto organico e in particolare quella che viene definita FORSU, costituita dagli scarti alimentari a più elevato contenuto di grassi e di acqua, costituiscono il rifiuto ideale per la digestione anaerobica.
Tale processo consente di produrre biogas, una miscela costituita principalmente da metano (CH4), anidride carbonica (CO2) e altri gas in tracce. Basti pensare che il solo depuratore della sperimentazione in oggetto potrebbe dare vita a ben 341 tonnellate di biometano che sarebbero in grado di alimentare 416 veicoli con una percorrenza di circa 20 mila chilometri all’anno.
Rilevanti risparmi
Rilevanti anche in termini di risparmio i calcoli effettuati: 0,58 euro al chilogrammo, 0,9 euro in meno rispetto a quanto oggi viene acquistato il metano. Sono parecchie le aziende italiane che si stanno dimostrando competitive in questo settore, un dettaglio non indifferente anche per quanto riguarda la nostra capacità di interagire con l’estero.
La AB Group, azienda specializzata nella realizzazione di impianti di cogenerazione, sta per inaugurare in Brasile il più grande impianto del mondo di questo tipo. L’azienda ha tra i suoi progetti quello denominato Linea Rossa, ossia una gamma di mini apparecchi con una potenza compresa tra 60 e 600 kilowatt che sono stati pensati per le nuove esigenze di mercato che andrebbero a delinearsi con le nuove normative sul biogas.
La startup torinese Replant ha concentrato la propria attenzione sulla biomassa forestale da cui si ricava pellet in grado di sviluppare ampio potere calorifico mentre InSymbio è il marketplace concepito per lo scambio di biomasse, residui e scarti agricoli realizzato per le aziende del settore che in questo modo possono riciclare le loro materie e nello stesso mercato trovare quelle di cui hanno bisogno.