Parte un progetto di efficientamento energetico dell’intero campus universitario dell’Università Pontificia Salesiana, già aderente alla Rete delle Università Sostenibili, con la riduzione dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili, seguendo i principi ispiratori dell’Enciclica Laudato Sì
Il 18 giugno 2015 veniva pubblicata l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”, il primo documento ufficiale della Chiesa Cattolica che tratta i temi dell’ambiente e della sua salvaguardia. Non si tratta di un documento scientifico, ma spirituale che invita prima di tutto a una “conversione ecologica”.
Si legge: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”.
Un appello che l’Università Pontificia Salesiana ha accolto e, seguendo lo spirito che ispira l’Enciclica e partendo da casa propria, ha avviato con coraggio un progetto di efficientamento energetico dell’intero campus universitario, presentato lo scorso il 22 novembre nell’Aula Paolo VI dell’università, a pochi giorni dalla COP26.
• Leggi anche Sostenibilità enti del Terzo Settore, da ENEA e Fratello Sole le Linee Guida
La dott.ssa Federica Gasbarro, giovane attivista per il Clima, Y4C IT Delegate alla COP26, ha riportato alla platea emozioni e sentimenti di ritorno da Glasgow, insieme a don Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano e docente della Facoltà di Filosofia.
Un progetto che sceglie le fonti rinnovabili ed abbatte le emissioni
Il progetto è stato presentato nel dettaglio da don Renzo Barduca, Amministratore del campus, e l’arch. Enrico Zoccatelli.
Il piano di efficientamento dell’Istituzione Pontificia Salesiana, che fa parte della Rete delle Università Sostenibili, avrà un grande impatto a livello ambientale, basti pensare alle fonti di consumo attualmente presenti nel perimetro universitario con circa 2600 corpi illuminanti e 7 centrali termiche per una potenza complessiva di oltre 7 MW. Un complesso di edifici che nel 2019, anno pre-pandemia, ha registrato consumi di energia elettrica pari a circa 1.500.000 Kwh e circa 300.000 m3 di consumo di gas naturale.
“La questione ambientale costituisce oggi un’emergenza sociale e una grande sfida educativa – commenta il Rettore don Andrea Bozzolo – e l’Università Pontificia Salesiana, che fa già parte della Rete delle Università Sostenibili, intende dare il proprio contributo alla cura del creato con progetti strutturali e con proposte formative. Per questo abbiamo avviato un consistente piano di efficientamento energetico, che riduca i consumi e valorizzi le fonti rinnovabili”.
• Leggi anche La scuola Antonio Brancati di Pesaro è l’istituto di platino in sostenibilità
Ha proseguito don Bozzolo sottolineando come: “Abbiamo anche scelto di aderire alla Piattaforma di Iniziative Laudato Sì, voluta da papa Francesco per promuovere i valori dell’ecologia integrale. Diventando una Università Laudato Sì vogliamo prestare ascolto al grido della Terra e dei poveri, ispirare nuovi stili di vita e favorire una visione del creato come dono di Dio. I giovani – conclude il prof. Bozzolo – sono molto sensibili al tema ambientale e l’Università Pontificia Salesiana vuole camminare con loro per tradurre nei fatti il desiderio di un nuovo rapporto con la creazione, attraverso cui Dio ci parla di Sé”.
Con questa iniziativa, dunque, l’Università Salesiana compie un primo passo concreto verso la riduzione dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili. È prevista, infatti, la riqualificazione di 6 centrali termiche, che garantiranno una riduzione del 20% dei consumi e una mancata emissione in atmosfera di 92 ton. CO2/anno, e la realizzazione di 256 kWp di Impianti Fotovoltaici installati sulle coperture degli edifici del campus.
Grazie a questo intervento l’Università produrrà energia da fonte rinnovabile coprendo il 24% del proprio fabbisogno energetico e abbattendo altre 140 tonnellate di CO2/anno. La sostenibilità ambientale è un tema globale e un obiettivo imprescindibile per tutte le Organizzazioni. Ancor più oggi nell’urgenza contingente l’Università Salesiana, attraverso la declinazione di una propria Politica di Sostenibilità, si assume un impegno formale rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi e traguardi energetici, adottando lo Standard Internazionale ISO 50001 per migliorare le prestazioni energetiche della propria organizzazione e ridurre l’impatto che i consumi dell’ateneo hanno sull’ambiente.
Realizzare l’ecologia della vita quotidiana
L’Università Salesiana, costituita da studenti e docenti di quasi cento Paesi, “oltre ai grandi progetti e investimenti intende essere promotrice di una conversione dei comportamenti e degli atteggiamenti in grado di costruire una cultura di rispetto, di tutela, di custodia del creato” sottolinea don Renzo Barduca, Amministratore del campus universitario.
• Leggi anche Il respiro del mondo, piante in città l’ossigeno per la vita sulla Terra
Onorato anche l’arch. Enrico Zoccatelli, Presidente di Global Power Service E.S.Co., per la possibilità “di contribuire al processo di transizione energetica che l’Università Pontificia Salesiana sta mettendo in atto concretamente, non solo dotandosi di sistemi efficienti, ma anche di protocolli rigorosi e prestigiosi come la certificazione 50001. Non vi è alcun dubbio, infatti, che il cambiamento per essere efficace e risolutivo debba essere sostenuto non solo dall’innovazione ma anche dalla Cultura e dai Comportamenti. In tal senso l’Università, luogo d’elezione della Conoscenza, può svolgere un ruolo determinante”.
E sono proprio i “piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza, grazie ai quali – continua don Barduca – come dice la Laudato Sì, riusciamo a spezzare la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo. Ciascuno è chiamato a realizzare l’ecologia della vita quotidiana: usando un termine di drammatica attualità, dobbiamo contagiare positivamente con una nuova mentalità l’ambiente in cui viviamo e la nostra Università può essere un laboratorio internazionale di conversione ecologica e riconciliazione con il creato”.