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La pandemia ha fatto il miracolo, almeno per i rinoceronti

La pandemia ha fatto il miracolo, almeno per i rinoceronti
Black Rhinoceros and Lilac.

Rinoceronti, ci voleva una pandemia perché accadesse quello che dal 2007 sembrava ormai un miracolo irraggiungibile.

Nell’aprile di quest’anno, la zona di protezione del Parco Nazionale Kruger ha registrato zero casi di bracconaggio a carico dei rinoceronti della riserva mentre nella prima metà del 2020, in tutto il resto del Sudafrica sono stati colpiti 166 esemplari a fronte dei 319 dello scorso anno.

Solo una fotografia parziale dell’impatto che il COVID-19 ha prodotto in favore di una specie che nell’ultima decade ha visto uccisi almeno 10mila dei suoi esemplari ma conferma la diretta correlazione che intercorre tra bracconaggio illegale ad opera dell’uomo e la sopravvivenza degli esemplari.

“Nel periodo di lockdown globale – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo che da anni sostiene l’organizzazione internazionale Save the Rhinola presenza delle forze armate e i numerosi posti di blocco per le strade africane hanno funzionato da deterrente per i bracconieri, che hanno trovato sbarrate anche le vie del traffico illegale verso Cina e Vietnam – la più grande piazza per il corno di rinoceronte – a causa del blocco dei flussi turistici. Questo tuttavia porta con sé un problema indiretto, causato dall’assenza di quell’ecoturismo in grado di supportare parchi e riserve che tutelano la specie”.

Una “tempesta perfetta” dunque, apparentemente in grado di produrre un risultato irraggiungibile a tutti i governi del Pianeta sin da quando nel 2009, si iniziò a registrare un incremento di rinoceronti massacrati con 201 animali persi, che poi portò all’annus horribilis del 2015 con 1.349 uccisioni.

La pandemia ha fatto il miracolo, almeno per i rinoceronti
Black rhinoceros (Diceros bicornis, Masai-Mara Game Reserve, Kenya. © naturepl.com Denis-Huot WWF

“Per quello che riguarda l’Africa – prosegue Avesani Zaborra – quest’anno si registra dunque un aumento di 130 rinoceronti neri, che porta il totale a 5.630 e ancora un declino di rinoceronti bianchi, che si aggira intorno alle 18mila unità. Notizie di speranza vengono anche dalle tre sottospecie asiatiche: in Assam, si sono registrati nel ’20 solo due casi di bracconaggio a carico dei 3.600 rinoceronti indiani rimasti (che a differenza di quelli africani, sono dotati di un solo corno), il rinoceronte di Java passa da 68 a 72 esemplari mentre il rinoceronte di Sumatra prosegue il suo declino con meno di 80 esemplari viventi. Questo dunque è il momento per i Governi di tutti i Paesiconclude Avesani Zaborra – di cogliere l’occasione e affermare con forza ancora maggiore che quando si parla di conservazione della fauna selvatica, si tratta di una priorità”.

Rinoceronti, il World Rhino Day e le “lotte” del WWF

Una buona notizia che arriva proprio in questi giorni che si è celebrata la Giornata  mondiale del Rinoceronte. Non bisogna “cedere le armi” ma di speranza ne abbiamo anche un’altra. In Sud Africa e Malawi il rinoceronte nero stava per scomparire. Grazie anche al WWF in natura oggi ci sono 5.500 rinoceronti: solo 25 anni fa si contavano meno di 2 500 individui.

Il 22 settembre si è celebrato il World Rhino Day, la Giornata mondiale del rinoceronte, e in questa occasione il WWF ha festeggiato l’evento con l’annuncio della di almeno 13 piccoli rinoceronti nati grazie al progetto dedicato alla reintroduzione, mediante traslocazione, dei rinoceronti neri in territori come il Sud Africa e il Malawi, da cui erano già scomparsi o stanno scomparendo.

Due dei nuovi nati nel 2020 sono di seconda generazione, e questo significa che le loro nonne erano tra gli individui che, con l’aiuto del WWF, sono stati trasferiti per creare nuove popolazioni e dare un futuro alla specie.

© Lindsay Balsamo

Riportare il rinoceronte nero in Sud Africa e Malawi era una sfida difficile, che il WWF ha avviato già due decenni fa, grazie a un’importante collaborazione con KZN Wildlife.

“Il nostro obiettivo è quello di salvare i rinoceronti dall’estinzione aumentando i territori protetti e il numero di popolazioni. Il viaggio che abbiamo iniziato è stato lungo e pieno di difficoltà, ma anche ricco di risultati straordinari, come quello che festeggiamo oggi. Insieme a noi hanno lavorato diversi partner e possiamo dire che è stato un vero lavoro di squadra. Complessivamente lavoriamo con 13 siti partner che ospitano complessivamente circa 270 rinoceronti neri”, afferma Jacques Flamand, responsabile del progetto WWF.

Novembre 2019, il progetto di reintroduzione della specie e la traslocazione

Nel novembre 2019, il progetto per la reintroduzione della specie ha realizzato la prima azione di traslocazione transnazionale di rinoceronti neri. Un gruppo di rinoceronti (fra cui le due madri che hanno dato alla luce i piccoli quest’anno) è stato spostato dal Sud Africa in Malawi, nel Parco Nazionale di Liwonde.

L’operazione è stata realizzata con successo dal WWF Sud Africa in collaborazione con African Parks (NGO sudafricana), Ezemvelo KZN Wildlife (organizzazione governativa sudafricana) e il Dipartimento dei Parchi nazionali e della fauna selvatica del Malawi.

La pandemia ha fatto il miracolo, almeno per i rinocerontiQuesta azione è stato più grande “viaggio” aereo di cui sono stati protagonisti i rinoceronti neri. Gli animali, infatti, sono stati trasportati in aereo dall’aeroporto internazionale King Shaka a Durban fino all’aeroporto internazionale di Lilongwe, dove ad attenderli c’era un mezzo che li ha accompagnati fino alla loro nuova casa. Lì i rinoceronti si sono acclimatati e ambientati bene, e ora due femmine si sono già riprodotte.

Quando parliamo di lavoro di squadra, come quello dedicato a salvare i rinoceronti neri dall’estinzionespiega Isabella Pratesi, direttore conservazione del WWF Italianon dobbiamo mai dimenticarci di chi rende queste azioni possibili, ovvero i tanti donatori che sostengono e finanziano i progetti sul campo. Sono loro che ci danno la forza e la possibilità di raccontare storie di successo come questa. Un successo per i rinoceronti, ma soprattutto per noi e per il pianeta”.

I progetti di traslocazione che portano i rinoceronti in aree protette da cui erano scomparsi o stanno scomparendo, creando di fatto nuove popolazioni, sono cruciali per dare un futuro a questi animali.

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