Nasce da una nuova applicazione sviluppata da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e l’Università Campus Bio-Medico di Roma l’idea di una “maglietta smart” o anche “maglietta intelligente”. Grazie al progetto, interamente sviluppato in Italia, la maglietta è in grado di acquisire frequenza cardiaca e dati respiratori
Viene realizzata in un confortevole e leggero tessuto elasticizzato con sensori in fibra ottica e, quale prima applicazione, potrà semplificare e agevolare sia le indagini cliniche che la valutazione delle prestazioni sportive.
La maglietta intelligente e lo sport
Soprattutto gli atleti avranno la possibilità di monitorare le loro prestazioni garantendosi maggiore libertà di movimento e comodità, rispetto ai metodi finora utilizzati che ricorrono ad un numero elevato di cinghie sul corpo. I primi test sull’attività di ciclisti hanno dato ottime risposte, riuscendo a monitorare i volumi compartimentali e la frequenza respiratoria “che possono risultare utili per ottimizzare il training e migliorare le prestazioni”, come ha spiegato il professore Emiliano Schena dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
L’uso della maglietta intelligente in ambito clinico
Ma non solo nel mondo dello sport, queste magliette offrono vantaggi significativi anche per le indagini cliniche; ad esempio durante le risonanze magnetiche consentono di monitorare alcuni parametri legati agli atti respiratori, laddove i sensori tradizionali di tipo elettrico risultano disturbati dall’intenso campo magnetico necessario per eseguire l’esame, senza nulla togliere al comfort del paziente, che deve limitarsi a indossare una maglia.
“Monitorare la frequenza respiratoria sotto risonanza può essere importante, per esempio, per chi soffre di ansia o attacchi di panico. Se il paziente ha crisi di questo tipo durante la procedura, la maglietta le rileva precocemente, favorendo l’intervento del medico. Inoltre, la nostra idea è quella di usare queste magliette per rimuovere dalle immagini della risonanza gli artefatti da movimento dovuti alla respirazione del paziente, che peggiorano la qualità delle immagini”, spiega Daniela Lo Presti, che ha seguito il progetto inizialmente come tesista presso Enea e attualmente come dottoranda presso l’Università Campus Bio-Medico.
Nella realizzazione della maglietta intelligente, Enea si è occupata dell’aspetto tecnologico del sensore e del cablaggio, mentre l’Università Campus Bio-Medico ha ottimizzato il posizionamento dei sensori per misurare al meglio i parametri fisiologici.