Oggi è la giornata mondiale del leone e il WWF Italia lancia un importante allarme, in circa dieci anni, la popolazione dei leoni africani è crollata, passando da 100.000 individui ai 16.500 – 30.000 delle stime attuali
Solo in Kenya, negli ultimi 25 anni, la popolazione dei leoni è diminuita del 40%, passando da 750 a 450 individui. Dal 1994 a oggi è stato registrato un calo della popolazione dei leoni africani pari al 43%, con una diminuzione ancora maggiore in Africa Centrale e Orientale, dove il numero degli individui di questa specie è calato del 60%.
Leone, quali sono le principali minacce per il futuro di questa specie?
L’habitat originario si è ridotto a 1.600.000 kmq. La distruzione e la frammentazione causata dalle attività dell’uomo ha creato seri problemi non solo ai leoni ma anche alle loro prede. Bufali, gazzelle e zebre sono sempre di meno.
Le malattie importate mettono a rischio le residue popolazioni dei felini. Nel 1994 il cimurro ha ucciso quasi un terzo dei leoni del Serengeti e dal 1995 è dimostrato che i leoni in Sud Africa muoiono di tubercolosi trasmessa da bovini domestici attraverso i bufali.
Il bracconaggio, Il traffico illegale delle sue ossa. La crescente domanda di prodotti per la medicina tradizionale nel mercato asiatico ha creato problemi anche al leone. Dopo le tigri, di cui sopravvivono meno di 4.000 individui in natura, il leone è diventato vittima sempre più frequente dei bracconieri.
L’impegno del WWF
Decine sono i progetti del WWF per la protezione di questa specie, alcuni dei quali mirati alla risoluzione dei conflitti con le comunità locali. Le Comunità sono coinvolte in progetti di ecoturismo, per favorire la loro educazione ambientale e attivare una sensibilità verso la salvaguardia dei leoni e la lotta al bracconaggio.
E ancora, sono stati avviati progetti scientifici per il monitoraggio della specie da parte di biologi e ricercatori che hanno messo ai leoni radio collari: per poter monitorare spostamenti, studiare, le abitudini e individuare le esigenze.
Il contrasto al commercio illegale avviene con l’aiuto del TRAFFIC (Trade Records Analysis of Flora and Fauna in Commerce), un programma internazionale promosso dalla collaborazione tra il WWF e l’Unione Internazionale per la Conservazione (IUCN) , che ha il compito di monitorare e combattere il commercio illegale di specie animali e vegetali.