(Adnkronos) – Oggi, alla terza edizione del “Festival del Metaverso” di Angi, “AI&VR Festival, Multiverse World” nel panel Regolamentazione e sviluppo: l'Europa al bivio sono intervenuti Flavio Arzarello, Public Policy Manager, Economic and Regulatory policy, in Italia di Meta, Agostino Ghiglia, Membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, Guido Boella, Deputy Vice-Rector of Università di Torino for relations with companies e Co-founder of Società Italiana per l'Etica dell'Intelligenza Artificiale; Giulia Tancredi, Managing Director presso Bi Elle Srl e Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte e Manila Di Giovanni, Founder e Ceo DWorld. Al centro del dibattito, la regolamentazione europea e i rischi per l’innovazione e le imprese. Il manager di Meta, Flavio Arzarello ha dichiarato: “Dobbiamo fare in modo che questa regolamentazione, spesso eccessiva, non privi imprese e cittadini europei di molti servizi. Il tema non sono tanto le norme ma la loro applicazione. In Europa abbiamo più di 100 norme al digitale e 270 regolatori. Per aziende i cui servizi sono transfrontalieri è estremamente complicato operare in un sistema con questa incertezza giuridica. Per questo chiediamo un sistema di enforcement delle regole più chiaro. Questo è molto importante per lo sviluppo dell’Ia perché, ad oggi, in Ue non è chiaro cosa si possa utilizzare e cosa no per l’addestramento dei sistemi di AI. Proprio per questa incertezza, alcune aziende hanno deciso di non lanciare alcuni servizi in Europa, con conseguenze per utenti e imprese. Abbiamo un’importante partnership con Luxottica sugli smart glasses, siamo dispiaciuti perché non abbiamo lanciato la componente di Ia in Europa proprio per la scarsa chiarezza normativa. Eppure, l’open-source permette di scaricare il codice e potenzialmente di mantenere i propri dati in locale. Per questo rappresenta una scelta strategica e un'opportunità per l'Europa perché permette di sviluppare applicazioni per i diversi verticali, casi specifici e usare il fine tuning nel miglior modo possibile. Credo possa esserci anche un vantaggio per le istituzioni e la PA che possono utilizzare modelli open-source avanzati per sviluppare i propri servizi”. Arzarello ha concluso il suo intervento con un messaggio: “chiediamo regole certe, un’applicazione delle regole uniforme e di valutare gli impatti di norme e decisioni anche sulla competitività”. Il Membro del Garante, Agostino Ghiglia ha dichiarato: “I diritti e le libertà fondamentali delle persone sono al centro, non possono essere trascurate dalle tecnologie. Nessuno si vuole opporre al progresso. Dò ragione su un punto al collega di Meta, il tema dell’ipertrofia normativa. Ci sono troppi sportelli, quando si affronta una rivoluzione, e loro rappresentano una nuova scoperta del fuoco, bisogna parlare con i capi della rivoluzione in pochi. Una proposta potrebbe essere che in Europa c’è un’Autorità europea che è l’Epdb, le grandi aziende sopra una certa capitalizzazione parlano con l’Epdb perché mi rendo anche conto che andare da 27 Autorità di garanzia per la protezione dei dati sia oggettivamente un problema. Anche perché se poi vanno dall’Epbb che dà loro torto, anche a ragione, poi tutto si blocca. Però mi rendo conto che deve parlare con noi, i francesi, e altri e diventa un problema”. Il giurista ha anche precisato: “Non vorrei neanche che l’iper-regolamentazione diventasse la scusa per prendere tutto per addestrare i modelli di AI e di fare scraping anche di dati pubblici. Riprendendo un vecchio slogan “Il dato è mio e me lo gestisco io”, io voglio poter tornare indietro”. Sullo stesso tema si era già espresso nella giornata di ieri il Presidente della Commissione Politiche Ue, della Camera dei Deputati, Alessandro Giglio Vigna: "Incentivare il mondo della digitalizzazione aiuta e facilita soprattutto alcune fasce della popolazione, quelle che hanno meno dimestichezza e che quindi possono usufruirne in modo più diretto e agile”. Il deputato leghista ha poi aggiunto: “Sarà una grande rivoluzione ed è fondamentale che ci si approcci ad essa con una normativa che metta sì dei paletti ma che sia anche debitamente e strategicamente aperta. Si tratta di una vera battaglia per il diritto alla digitalizzazione, ormai necessario". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)