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Inchiostro di smog per il murales indiano contro l’inquinamento

Foto di Toa Heftiba Şinca da Pexels. Il murales dell'artista di cui si parla non è questo che è puramente indicativo per ragioni di copyright

Un murales di 300 metri quadrati realizzato a Nuova Dehli, la città indiana più inquinata del mondo: un’opera collettiva d’arte e di protesta per dire stop all’inquinamento e ai cambiamenti climatici.

Si tratta di un progetto dell’artista italiano Andreco, ingegnere ambientale: l’enorme murales di Nuova Dehli, Climate 05 – Reclaim Air and Water in Delhi, fa parte di un preciso itinerario a livello mondiale per sensibilizzare appunto sui cambiamenti climatici non facendo mai scendere l’attenzione. È proprio qui infatti la quinta tappa del suo Climate Art Project, un mix di arte, scienza, attivismo climatico. Andreco ha dipinto il suo murales (uno strano gioco di parole molto significativo) che rappresenta l’inquinamento atmosferico con lo stesso inquinamento atmosferico, usando un inchiostro realizzato con lo smog.

 Murales, frutto del Climate Art Project

Ma che cos’è Climate Art Project? Una serie di interventi diversificati sul territorio, composti da installazioni nello spazio urbano, dipinti murali e seminari. Alla base c’è un dialogo tra la disciplina artistica a quella scientifica, tradotto in opere che traggono ispirazione dalle ultime ricerche sulle cause e gli effetti dei cambiamenti climatici. La mission di Andreco porta alla luce le vulnerabilità proprie dello stesso territorio in cui si inseriscono le sue azioni.

Prima della tappa indiana (il particolare tour è iniziato a Parigi nel 2015 in occasione della Cop 21, la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite), c’è stata quella in Portogallo dove l’artista ha posto l’attenzione sugli incendi, mentre a Venezia si è concentrato su problema dell’innalzamento del livello del mare

Con il murales “allo smog”, Andreco passa il testimone di questa sua battaglia contro l’inquinamento a Delhi, dove non è solo l’atmosfera ad essere malata, ma anche il fiume Yamuna che è ormai allo stremo con tutte le risorse idriche della regione. Assieme al Gange, questo fiume è considerato luogo sacro per gli indiani, tanto da aver ottenuto dalla corte indiana diritti legali comparabili a quelli degli esseri umani, ma, paradossalmente, entrambi sono tra i corsi d’acqua più inquinati del pianeta. Il progetto di cui fa parte il murales rientra nell’Urban Art festival St+art Delhi 2019 ed è prodotto da St+art India Foundation in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Delhi e supportato da Asian paint, Air Ink e altre organizzazioni.

Cosa racconta il murales

Il dipinto murale di Andreco è stato realizzato a Lodhi Art District, Lodhi Colony, nella città di Delhi e rappresenta una visualizzazione artistica dei dati sull’inquinamento atmosferico e delle Nature Based Solutions, soluzioni che si basano sui processi della natura per risolvere problemi dovuti agli impatti antropici. L’opera raffigura in maniera simbolica la transizione dei fumi tossici e i gas serra, provenienti delle emissioni industriali, dal traffico veicolare e dai roghi di stoppie e rifiuti, in un ambiente salubre con candide nuvole.

La transizione è resa possibile da un albero vero che si erge al centro muro. Il murales interagisce con il paesaggio e le architetture circostanti e vi sono integrate figure simboliche con formule chimiche, grafici e dati forniti dai centri di ricerca per formare un’unica immagine concettuale dal forte impatto visivo. Il progetto comprende tre diversi momenti nella città di Delhi: un grande wall painting, una performance collettiva sotto forma di parata ed un talk che analizza i cambiamenti climatici e i problemi ambientali locali da un punto di vista scientifico ed artistico.

La performance collettiva, che ha coinvolto la popolazione locale di tutte le età, ha attraversato il quartiere di Lodhi, con canti, slogan e grandi bandiere, per suscitare un’altra riflessione sull’inquinamento e sulle possibili forme di azione, individuale e comune. L’artista ha poi realizzato alcune bandiere che raffigurano i fiumi Gange e Yamuna, le piante locali che meglio depurano acqua, aria e terreni dagli inquinanti e altre visioni artistiche che partono dai dati scientifici sull’inquinamento atmosferico. La parata si è conclusa di fronte al grande murales di Andreco che tra le sue ispirazioni ha avuto il libro “La grande Cecità” dell’autore indiano Amitav Ghosh. Per farvi ispirare, guardate qui e per saperne di più: www.climateartproject.com

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