L’Università delle Generazioni nell’estate 2007 ha lanciato l’idea di realizzare il lago artificiale del Verrino con uno sbarramento in località Sprondasino prima della confluenza con il fiume Trigno, già sbarrato, a sua volta, per formare più a monte il lago di Chiauci nei pressi di Pescolanciano a beneficio del basso Molise e del vastese
Quattordici anni fa la proposta è piaciuta a molti ed è stata rilanciata anche da giornali web di altre regioni. Ora, sempre secondo l’Università delle generazioni, associazione culturale e agenzia di stampa fondata e diretta da Domenico Lanciano nel 1993, tale proposta diventa ancora più attuale. Soprattutto alla luce di un andamento climatico sempre più siccitoso che potrebbe mettere in forte difficoltà non soltanto l’agricoltura e l’industria locali ma anche l’approvvigionamento per le comunità della zona dell’alto Molise e del vastese, alle prese con crescente fabbisogno.
Inoltre c’è sempre in agguato il problema degli incendi e qui c’è da difendere un patrimonio forestale enorme e di pregio (patrimonio Unesco) che, tra tanto altro, attrae migliaia di turisti e vacanzieri, oltre alle ovvie attività di utilizzazione boschiva e di migliore e maggiore ossigeno nell’aria.
Il lago del Verrino, la proposta
Il lago del Verrino dovrebbe appunto “comparire” da Sprondasino in su per qualche chilometro verso località Santa Lucia (forse anche oltre) e potrebbe essere esteso in proporzione alla grandezza e alla sostenibilità dello suo sbarramento, correndo accanto (a volte pure sotto) alla strada di fondovalle.
Sarebbe profondo pochi metri e non avrebbe alcun impatto ambientale, come dicono, anzi, potrebbe ancora di più abbellire e caratterizzare la zona e far nascere nuovi posti di lavoro per addetti al tempo libero e a tutte le attività annesse e connesse all’uso dell’acqua per il bene pubblico e privato, specialmente per i comuni di Agnone, Castelverrino, Poggio Sannita, Pietrabbondante, Schiavi d’Abruzzo, Bagnoli, Salcito ed altri.
Inoltre, tale lago potrebbe finalmente portare a realizzare il tanto già sollecitato “Parco fluviale del Verrino” che, al momento, è segnalato soltanto attorno alle sue sorgenti, nel comune di Capracotta (a 1.250 metri s.l.m.).
L’Università delle Generazioni ha sempre raccomandato la lungimiranza sociale e territoriale, anche statistica, e questa volta le proiezioni climatiche impongono un correre in tempo ai ripari per non restare improvvidamente e improvvisamente sprovvisti persino del bene più prezioso che è l’acqua.
D’altra parte la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) non finisce mai, da alcuni decenni, di sollecitare i governi e le comunità locali dei paesi a rischio desertificazione di realizzare piccoli o grandi invasi d’acqua per evitarne la penuria. Rimane da capire tempi, modalità e soprattutto “fattività” in termini sociali e ambientali di una proposta di questo tipo.
Foto e fonte: Università delle Generazioni
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