Il Biologico: come è l’attuale situazione in Italia? Le cose vanno bene, benissimo. Negli ultimi 10 anni, da nicchia il settore è diventato un fenomeno in crescita inarrestabile, visto che i prodotti biologici sono ormai una abitudine alimentare molto apprezzata e consolidata tra gli italiani
Se ne parla il 7 settembre a BolognaFiere dove è in corso la 30a edizione di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale. L’appuntamento è per le 16.45 nel padiglione 21, presso lo stand del MIPAAF, Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo.
Biologico: mai più senza
Il convegno, dal titolo “Biologico italiano: fatti non parole”, organizzato e promosso da Aiab, associazione italiana agricoltura biologica (https://aiab.it), Assocert Bio, Bio BanK e BioSud Tirol con la collaborazione di BioDiversity.bio, mostrerà in dettaglio i dati raccolti da Bio BanK ed elaborati da Firab, la Fondazione per la Ricerca sull’Agricoltura Biologica (www.firab.it).
Il periodo di tempo analizzato va dal 2008 al 2017, 10 anni in cui le percentuali di crescita hanno raggiunto anche le 3 cifre, proprio come successo nell’e-commerce, dove si è registrato un +325% nel 2017 rispetto al 2008.
I numeri sottolineano un +179% per i ristoranti bio e un + 70% per i gruppi d’acquisto. L’incremento riguarda anche le mense (+66%) e gli spacci aziendali che, con un aumento del 48%, si mantengono in testa, per maggior numero di operatori, con 2.879 aziende.
Tra queste, protagoniste sono in particolare quelle che investono nella filiera corta, a dimostrazione di quanto la conoscenza diretta dei produttori e la fiducia nei loro confronti sia diventato un vero e proprio valore nonché un criterio discriminante nelle scelte dei consumatori.
Un nuovo modo di mangiare, fare la spesa, lavorare, con il biologico
Con il biologico dunque cambia sia il modo di fare la spesa oltre che quello di mangiare e prendersi cura di se stessi. Di più, anzi. Poiché con il biologico anche lo stile di vita è diverso, con una ricerca di naturalità che coinvolge pure il mondo del lavoro e i più giovani. Infatti, un’azienda biologica su quattro è condotta da imprenditori che hanno meno 39 anni e una su tre è al femminile.
Chi sono gli imprenditori biologici?
Secondo la Fondazione Firab hanno alti livelli di istruzione, sono dotati di una spiccata sensibilità ecologica ed etica, molto motivati e consapevoli della loro scelta. Un valore aggiunto che li riguarda è poi la loro maggiore capacità di comunicare la bontà del biologico, facendo sistema e affinando le loro abilità commerciali.
Come del resto sottolinea Vincenzo Vizioli, presidente Aiab, il settore “è legato a doppio filo con la ricerca e l’innovazione. Dal mondo bio può venire un contributo importante alla nostra economia, anche in termini di occupazione, equità e soprattutto sostenibilità”.
Biologico: niente spine?
Anche se il successo è innegabile, il biologico ha tuttavia alcune criticità, come il tentativo di tanti malintenzionati di insinuarsi nelle imprese spacciando come bio prodotti che non lo son affatto e che finiscono nei nostri piatti. Dunque bisogna sempre mantenere alta l’allerta e confrontarsi contro i delinquenti con rigore, efficacia e determinazione, attraverso azioni e politiche di tutela del prodotto italiano.