Il primo Campionato del Mondo di Plogging decreta i due vincitori: giovani ed italiani sono Pietro Olocco per gli uomini ed Elena Canuto per le donne. A sfidarsi nel territorio della Val Pellice sono stati 55 atleti, percorrendo 1780 chilometri di sentieri e raccogliendo 795 chilogrammi di rifiuti. Un successo che deve far crescere un movimento capace di coniugare l’attività fisica alla salute del pianeta
Si è concluso domenica 3 ottobre il primo Campionato del Mondo di Plogging, quel particolare tipo di corsa accompagnata dalla raccolta di rifiuti lungo il tragitto. A fare da cornice alla manifestazione il territorio dei sette Comuni della Val Pellice, con atleti provenienti da tutta Italia e non solo.
A precorrere i sentieri e le strade cittadine sono stati 55, tra atleti ed atlete, raccogliendo il littering che inquina le montagne. Il risultato dell’impegno profuso nel corso delle otto ore di competizione sta nei sacchi ricolmi di rifiuti portati al traguardo. Ognuno di quei sacchi deve rappresentare un monito a comportarsi civilmente senza abbandonare rifiuti e far comprendere la necessità di spendersi per il bene e la difesa dell’ambiente.
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Guardando ai numeri sono realmente impressionanti. I plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorrendo oltre 1.780 km di sentieri e con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. Suddividendo invece il dato complessivo per il numero di partecipanti, ogni concorrente ha raccolto circa 15 kg di rifiuti.
Premi e menzioni speciali
Durante la cerimonia di premiazione, avvenuta al Laghetto del Nais a Bobbio Pellice (TO), sono state svelate le classifiche finali della competizione, e sono stati assegnati alcuni premi e menzioni speciali.
I punteggi individuali sono stati calcolati sulla base di tre diversi parametri: la distanza percorsa, il dislivello positivo e la qualità e la qualità dei rifiuti racconti, trasformati in CO2 equivalente non emessa in atmosfera. Il punteggio atletico più alto è stato raggiunto da Paolo Bert (47,5 km e 2.736 m di dislivello) e da Mara Viizzo (38,01 km e 1860 m di dislivello). L’atleta giunto da più lontano è stato invece Pablo Criado Toca, proveniente dalla Spagna, mentre Cesare Galli si è aggiudicato il premio paralimpico.
Come ha ricordato durante la cerimonia di apertura Erik Ahlström, inventore del termine plogging, per svolgere propriamente questa disciplina occorre piegare le gambe e non la schiena. Tra gli atleti uomini, è stato Massimo Staffolani a chinarsi a raccogliere il maggior numero di rifiuti singoli, ben 520 volte! Paola Mosconi invece, premiata tra le concorrenti donne, ha raccolto 380 rifiuti.
La classifica finale per uomini e donne
Per quanto riguarda la classifica generale maschile, terzo posto per Francesco Filippi con 28.852 punti complessivi, mentre al secondo posto con 30.783 punti è giunto Fabio Gonella. Il primo Campione Mondiale di Plogging è il giovanissimo Pietro Olocco, con i suoi 79.980 punti complessivi.
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Tra le atlete invece, al terzo posto con 26.871 punti è salita sul podio Emilia Chinali, accanto a Donatella Boglione che con 37.166 punti si è aggiudicata la seconda posizione. Elena Canuto, con 75.804 punti e seconda nella classifica generale, è la prima Campionessa Mondiale di Plogging.
Tutti gli atleti e le atlete saliti sul podio hanno ricevuto medaglie speciali, pezzi unici realizzati dall’architetto e artista Andrea Sarzi Braga e creati recuperando RAEE e rifiuti elettronici. La cerimonia di chiusura del Campionato, presentata da Roberto Cavallo, ha visto alternarsi sul palco molti degli organizzatori e dei protagonisti della manifestazione, tra cui i sindaci di Bobbio Pellice Mauro Vignola e di Torre Pellice Marco Cogno, Carlo Degiovanni, Erik Ahlström, Emanuela Rosio, e tutto lo staff organizzatore di AICA e di ERICA soc. coop.
L’evento è patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica, da Regione Piemonte, UNCEM, Unione Montana del Pinerolese, Comune di Torre Pellice, Rai per il sociale e Rai Radio 2.