La natura che aiuta a superare i limiti, quelli che sono solo nella nostra mente. Diceva un grande alpinista, Walter Bonatti: ““La montagna più alta rimane sempre dentro di noi”
Questa frase campeggia in una delle pellicole che saranno in concorso alla XXII edizione del Cervino CineMountain, dal 3 all’11 agosto, il festival del cinema di montagna più alto d’Europa, in programma a Cervinia, Valtournenche, Antey, Chamois e Torgnon.
La pellicola in questione è “Gamba in spalla”: si tratta di un lungometraggio italiano diretto da Romuald Desandré, realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding. Qui si racconta la storia di Francis Desandré: rimasto mutilato a causa di un grave incidente sul lavoro nel 1989, decide di rimettersi in gioco affrontando il Tor des Géants, uno dei più faticosi endurance trail del mondo, 330 km sui sentieri delle Alte Vie della Valle d’Aosta. Inizia l’allenamento in montagna, in piscina, in bicicletta, ma il suo sogno s’infrange prima ancora di iniziare, a causa di una mancanza di normativa che gli impedisce di iscriversi. Non si abbatte, è abituato a lottare ogni giorno contro la sua disabilità. Insieme al fratello consegna una petizione con 47mila firme al Ministro delle politiche sociali e nel 2018 riesce a partecipare in staffetta al Totdret, un endurance trail di 130 km, con una squadra composta di soli atleti diversamente abili. (https://vimeo.com/271519960).
Superare i limiti, questione di mente e di cuore
Anche negli altri docufilm a parlare è il superamento dei limiti fisici su quelli mentali: vette, rapide, fatica o resistenza al freddo sono protagoniste assieme a chi ha “fatto l’impresa”, nonostante la propria disabilità.In “The weight of water” Erik Weihenmayer, che ha perso la vista all’inizio della sua vita, narra di come sfidare i suoi limiti sia diventato per lui un hobby. La pellicola è l’emozionante diario della sua avventura di ventuno giorni tra rapide pericolose, scorpioni e campeggi all’aperto, per affrontare uno dei tratti di acqua più estenuanti del mondo, nel Grand Canyon, entrando a far parte di un mondo di un fiume che scorre veloce tra le curve create nella roccia, tra paura, ansia, apnea, suono fragoroso delle cascate, vivendo fino in fondo quegli istanti preziosi. Il regista è Michael Brown (https://vimeo.com/276085173).
Desideri e possibilità
Pur Luca ha perso la vista ma ha trasformato i suoi limiti in frontiere da oltrepassare, riscoprendo la propria identità, e balla balla riappropriandosi di musica, danze, canti e di tutto il folklore della sua terra valdostana: è questa ricchezza che lo identifica, e non la sua mancanza fisica: il regista Alessandro Stevanon lo ha reso interprete di “Dreaming Folk”, tra desideri e possibilità, supera i suoi ostacoli (https://www.youtube.com/watch?v=EDz-eKdKDUo).
Dalla Polonia arriva “Connected”, diretto da Aleksandra Maciejczyk: Krzysztof, non vedente, accompagnato da Wiola, sua moglie e guida, ritorna sugli sci dopo 10 anni. Mentre salgono in seggiovia, accompagnandoci verso la cima della montagna come attraverso le loro vite, le condizioni meteorologiche cambiano e la foschia cala sulle piste. Raggiunta la cima, la coppia monta sui caschi speciali apparecchi per tenersi in collegamento. Una volta connessi, scendono nel paesaggio invernale ormai avvolto in una fitta coltre di nebbia (https://vimeo.com/299226363).