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Giornata mondiale della biodiversità, riflessioni e iniziative

Foto di Markus Spiske da Pexels

Domani è la Giornata Mondiale della Biodiversità, iniziativa che si pone l’obiettivo di tutelare la diversità biologica del pianeta

La ricorrenza è stata proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992: questo documento, ratificato da 196 nazioni, rappresenta lo strumento legale internazionale per “la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile delle sue componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche”.

Tra le tante iniziative in programma, vediamone alcune. Il Parco Natura Viva di Bussolengo festeggia Stelvio, il piccolo gipeto nato due mesi fa nello stesso Parco e che fra un mese esatto abbandonerà il suo nido per compiere un’impresa straordinaria: dopo un viaggio di 1800 chilometri, verrà rilasciato sulle alture dell’Andalusia che diverranno poi la sua nuova casa e sarà proprio qui che il piccolo, avrà il compito di ristabilire la presenza di una specie scomparsa in quella zona alla metà degli anni ’80.

“L’Andalusia Reintroduction Project – spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva – è attivo dal 2006 e quest’anno, per la prima volta, partecipa un esemplare “italiano”. Si inserisce però in un’azione di reintroduzione molto più ampia da parte della Vulture Conservation Foundation, attiva in molti siti di rilascio tra Spagna, Italia e Francia e che – dal suo esordio nel 1986 – ha riportato nei cieli d’Europa 223 esemplari di questo avvoltoio”.

Basti pensare che l’ultimo gipeto fu ucciso sulle Alpi nel 1913; se oggi è possibile contare un numero di esemplari sull’ordine delle decine, questo è solo grazie alla reintroduzione in natura che è in corso. Stelvio, nome che è stato scelto per il piccolo in onore del luogo in cui fu rilasciato il primo gipeto, è l’unico ad essere nato quest’anno in un parco zoologico nel nostro Paese, e che ancora a due mesi dalla sua nascita, si trova al caldo del suo nido insieme alla sua mamma Julia, ignaro del destino incredibile e nobile che lo attende.

“Il nostro piccolo sfiora ormai i 4 chili e sta imparando velocemente a nutrirsi da solo”, aggiunge Sandri. “Julia, nonostante sia alla sua prima esperienza, lo sta allevando come farebbe una mamma esperta, provvedendo non solo alle sue necessità fisiologiche ma trasmettendogli anche quelle competenze indispensabili per affrontare la sua nuova vita selvatica”.

Nacrofago, dall’apertura alare che supera i due metri e mezzo, il gipeto si è specializzato nel cibarsi di midollo e ossa che riesce a frantumare perfettamente lasciandole semplicemente cadere dall’alto sulle rocce. Quale migliore opportunità per festeggiare questo piccolo grande eroe, se non in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità.

Un piccolo gipeto, unico italiano, che assieme ai suoi 17 compagni provenienti da altri zoo d’Europa, avrà l’enorme compito di ripopolare zone che sembravano destinate a rimanere sprovviste di certe specie, non potendole mai più ospitare. Biodiversità: la giornata di domani deve far riflettere sull’importanza che hanno oggi iniziative simili. Ed è per questo che realtà come quelle del Parco Natura Viva,  centro di tutela per le specie minacciate, a rischio di estinzione, svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità Realtà che fanno evidentemente la differenza e che danno la possibilità a delle specie animali che rischiano di sparire completamente dal panorama naturale e biologico, di sopravvivere e di salvarsi o addirittura, come in questo caso, di ripopolarsi in zone in cui sembravano ormai scomparse per sempre.

Se tra i temi portanti di quest’anno si parla di biodiversità abbinata al cibo e alla salute, vediamo quanto organizzato dall’Associazione ForumAmbientalista che ha preparato un evento per sabato 25 maggio a Roma, dal titolo “Roma multifunzionale: la mappa delle aziende agricole dell’Agro Romano”, in cui verrà presentato anche il progetto “Il futuro dei frutti antichi”.

ForumAmbientalista condivide inoltre i timori delle Nazioni Unite circa la costante perdita di agro-biodiversità: negli ultimi 100 anni infatti oltre il 90 per cento delle varietà coltivate è scomparso dai campi degli agricoltori, la metà delle razze di molti animali domestici sono andate perse e tutte le 17 principali zone di pesca del mondo vengono ora sfruttate a livelli pari o superiori ai loro limiti sostenibili.

ForumAmbientalista pertanto conviene sul fatto che, come affermano le Nazioni Unite, la perdita di biodiversità minacci le nostre scorte di cibo e di energia e interferisca anche con le funzioni ecologiche essenziali. Sono quindi auspicabili interventi urgenti per proteggere la maggior parte degli ecosistemi terrestri e marini, che sono quelli maggiormente depredati e cambiamenti radicali nel modo in cui si produce e si consuma il cibo.

Ciò alla luce del nuovo allarme lanciato diversi giorni fa dalle Nazioni Unite attraverso uno studio dell’Ipbes, il gruppo intergovernativo per la Biodiversità e i Servizi Ecosistemici, che fotografa lo stato attuale della biodiversità mondiale e denuncia non solo il rischio di estinzione per un milione di specie animali e vegetali e lo sfruttamento di terre e mari, ma anche l’interconnessione tra cambiamento climatico e perdita di natura.

A questo proposito ForumAmbientalista condivide le preoccupazioni di Greenpeace e WWF che considerano devastanti i dati emersi dal rapporto dell’Ipbes e che tali risultati siano l’ennesimo campanello d’allarme per il mondo politico, economico e per le imprese, poiché, come asserisce il direttore scientifico del WWF Gianfranco Bologna, “con l’erosione della biodiversità e dei servizi eco-sistemici che la stessa vita sulla Terra ci garantisce stiamo mettendo a rischio il nostro stesso futuro”.

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