L’aumento delle temperature è una grande minaccia e se non verrà tenuto sotto 1,5 gradi c’è il rischio di perdere metà delle popolazioni di pinguino Imperatore. Con la riduzione del ghiaccio difatti, i giovani pinguini potrebbero allontanarsi precocemente dalle aree di riproduzione, andando in mare quando non ancora pronti, con il rischio di un aumento della mortalità in età giovanile
Domani 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale del pinguino, nata con lo scopo di sensibilizzare l’attenzione delle persone, sui pericoli che questi uccelli corrono a causa del riscaldamento globale e delle attività umane.
La specie più grande di pinguino sul pianeta, il pinguino imperatore, nelle Liste Rosse della IUCN, è considerato “quasi minacciato”, sottolina il WWF in una nota. Oggi più che mai, soprattutto a causa del cambiamento climatico in atto, il rischio è di veder peggiorare rapidamente il suo status di conservazione.
L’allarme è lanciato da un recente studio internazionale, pubblicato nel Marzo 2021 su Geophysical Research Letters nel quale i modelli mostrano come in molte aree dell’Antartide la ritirata dei ghiacciai possa essere accelerata dall’aumento degli eventi e dell’intensità di pioggia, mediante erosione fisica del ghiaccio o fratturazione idrica, determinando un intenso scioglimento superficiale. I modelli, entro la fine del secolo prevedono un aumento del 240% delle precipitazioni liquide.
L’aumento delle quantità di pioggia, determinato dall’aumento delle temperature, può avere forti ripercussioni sugli ecosistemi dell’Antartide e sulla fauna, compresa la conservazione del pinguino Imperatore. Soprattutto durante il periodo riproduttivo, questa specie dipende difatti, dal ghiaccio stabile.
Quindi sia la formazione tardiva che lo scioglimento precoce o persino la mancata formazione del ghiaccio marino, possono ridurre fortemente le possibilità di successo riproduttivo e la sopravvivenza dei pinguini nelle aree di riproduzione.
Pinguino imperatore, le conseguenze a causa di scomparsa dell’habitat
Nei prossimi decenni, alcune colonie di pinguini imperatore potrebbero non sopravvivere, proprio a causa della scomparsa del loro habitat primario. Il ghiaccio riducendosi, può portare ad un precoce allontanamento dei giovani pinguini dalle aree di riproduzione, costringendoli ad andare in mare quando non ancora pronti e provocando un aumento della mortalità in età giovanile, con serie ripercussioni sulle popolazioni.
I ricercatori stimano che, se l’aumento medio delle temperature non verrà mantenuto sotto 1,5° C rispetto al periodo pre-industriale, si potrebbe verificare una perdita fino al 50% delle colonie di pinguini imperatore oggi presenti in Antartide.
Giornata mondiale del pinguino, l’impegno del WWF
Il WWF è impegnato in prima linea per la salvaguardia dell’Antartide e del pinguino imperatore. L’obiettivo dell’Associazione è, da un lato quello di preservare l’habitat antartico, tramite il sostegno a progetti di pesca sostenibile negli ecosistemi marini polari e la promozione di una rete di aree marine protette, e dall’altro mirare ad impostare un nuovo modo di economia, sostenibile, equa e non fondata sul carbonio entro il 2050. Per rallentare il riscaldamento globale in atto e i suoi catastrofici effetti sulla biodiversità, è impostante agire subito.
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Foto e video: Ufficio stampa WWF